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Giu 4, 2008 - blog life    3 Comments

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Elogio dell’offline

Consideriamo una possibile giornata tipo dell’uomo di oggi: le nuove tecnologie hanno realmente apportato dei benefici alla nostra vita, o l’hanno soltanto resa più frenetica?

[ZEUS Newswww.zeusnews.it – 03-06-2008]

Dal cellulare parte alle 06:45 la musichetta di Kill Bill. Ogni cinque minuti, finché il nostro non si alza; si siede al computer, che aveva lasciato acceso, e controlla a che punto sono i torrent che sta scaricando; controlla la posta; dà una sbirciatina su facebook; apre il suo aggregatore per vedere le novità dei suoi blog preferiti; un salto sul forum che parla della sua prossima auto per controllare che non abbiano cambiato allestimenti e prezzi nottetempo; dà un’occhiatina all’asta su eBay.

Ma è tardi, deve scendere… Per il caffè non c’è tempo. Salta in macchina, recupera il suo auricolare Bluetooth, lo collega al telefono e inizia la prima telefonata. Nel frattempo imposta il navigatore satellitare e si avvia verso il solito posto di lavoro (la strada la saprebbe anche a memoria).

Strada facendo, riceve una decina di nuove email sul suo Blackberry… tutte cose urgentissime da risolvere: deve tirare fuori il suo eeePC 901 da cui potrà recuperare quelle informazioni preziose.

Arriva in ufficio. Accende il Pc e trova 150 email, di cui 50 sono dell’antispam. C’è un webcast alle 10 ma prima deve finire di salutare tre “contatti” su Msn. …Ok, va bene, sentiamoci su Skype, a dopo! Il plugin Flash deve essere aggiornato, altrimenti niente webcast. Squilla il telefono: c’è una videochiamata in arrivo. Pausa caffè saltata.

In pausa pranzo gli tocca lavorare; si fa sera, torna a casa e si butta sui forum per capire se vale proprio la pena scaricare l’ultimo firmware del suo decoder satellitare per potersi godere un po’ di tennis. Nel frattempo mette in carica l’auricolare Bluetooth, il Blackberry, le stilo della fotocamera, l’aspirabriciole della cucina, lo spazzolino per i denti. È fatta! Ha vinto l’asta su eBay per la custodia in pelle del suo nuovo eeePC che gli arriverà direttamente da Hong Kong.

Una sbirciatina al conto corrente on line; ricarica la prepagata del suo cellulare perché c’è in offerta il raddoppio delle ricariche; scarica la posta e risponde a una decina di messaggi. Prenota un volo low cost per Parigi, tra sei mesi: non lo sa se ci andrà, ma tanto costa solo 99 centesimi!

È stanco. Deve andare a letto: domani mattina deve correre alla Fnac in centro perché è arrivato l’iPhone in Italia e ci sono solo pochi pezzi disponibili.

Chi scrive è un grande fruitore di tecnologia e non crede (né vuole) che si debba tornare indietro. Però ha un po’ paura dei display flessibili, della miniaturizzazione estrema dei Pc, di Wi-Max e Lte… L’ingresso di Internet nelle nostre vite si farà sempre più pervasivo e pretenderà che gli utenti siano always on line.

Alle email si sostituiranno invadenti videomessaggi a cui non si potrà nemmeno rispondere in pantofole; i telefoni cederanno il posto a ubiquitous device che ci renderanno raggiungibili ovunque. Le birrerie saranno solo su Second Life e gli stadi negli studi di Mediaset. Restate offline, finché potete…

 

 

Giu 3, 2008 - blog life    Commenti disabilitati su truffe telematiche

truffe telematiche

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Per tutti i messaggi truffa,anche quelli ricevuti sul cellulare,si può inviare una segnalazione alla Polizia Postale direttamente sul sito www.commissariatodips.it  nella sezione Sicurezza telematica.

Giu 1, 2008 - blog life    Commenti disabilitati su La Cappella del Barolo,a La Morra (CN)

La Cappella del Barolo,a La Morra (CN)

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CAPPELLA ARLECCHINO

Nel 1976,acquistando 6 ettari di vigneto nelle Brunate,uno dei tre più famosi e importanti cru del Barolo,la Ceretto ha acquisito Ss.Madonna delle Grazie,una piccola cappella mai consacrata.L’incontro tra l’azienda e l’artista inglese,David Tremlett,giunto nella Langhe nel 1997,grande appassionato di vino,ha fatto scattare la scintilla,davanti ai resti abbandonati della chiesetta.All’artista è piaciuta subito l’idea di recuperarla,pensando anche al coinvolgimento dell’amico Sol LeWitt.I due artisti si sono divisi equamente i compiti:a Tremlett le decorazioni interne,mentre a LeWitt l’intervento all’esterno.Il risultato è straordinario ed è incredibile come,nonostante la vivacità dei colori,quest’opera s’3619b23a714638b82f1e18be0fd6d98d.jpgintegri perfettamente con il paesaggio delle Langhe.A dimostrazione che a volte i contrasti uniscono

Mag 31, 2008 - blog life    2 Comments

LA VITA E’ COME UNA SCATOLA DI CIOCCOLATINI…

…non sai mai quale ti possa capitare…                                           E’ diventata famosa questa frase del film Forrest Gump.Perchè quando meno ce lo aspettiamo c’è pronta la sfida.Al nostro coraggio,alla volontà di cambiare.E la sofferenza,se affrontata senza timore,costituisce il passaporto verso la libertà.dbb2c3a62bd7a7fa135113823ea85f3e.jpg

Mag 30, 2008 - blog life    6 Comments

ALBERI SPOGLI di laura tani

autunno                            <tante mani nude,scheletriche,tese al cielo…che lo implorano        tremando al vento…
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Mag 27, 2008 - blog life    1 Comment

eBay

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Il bambino messo all’asta su eBay

Una mamma mette all’asta per scherzo il figlio di otto mesi. La polizia sta indagando.

[ZEUS Newswww.zeusnews.it – 26-05-2008]

 

“Metto in vendita il mio bambino quasi nuovo perché piange troppo. Maschio, lungo 70 cm, può essere usato in una fascia portabambini o in un passeggino”: quest’annuncio ha campeggiato su eBay sabato scorso per un paio d’ore, poi è stato tolto.

L’inserzionista è una giovane mamma di Krumbach, in Baviera, che si trova ora indagata dalla polizia in seguito a quello che lei ha definito “solo uno scherzo” e che invece, per i poliziotti, è un sospetto di “traffico di bambini”.

Uno scherzo un po’ folle – che peraltro ha dei precedenti – e che ha spinto quelli che hanno visto l’annuncio ad avvisare la autorità, le quali hanno avviato le indagini e posto il bambino sotto custodia.

Intervistata da Bild, la donna ha detto: “Era solo uno scherzo. Volevo solo vedere se qualcuno avrebbe fatto un’offerta. Hanno portato mio figlio in ospedale e la settimana prossima dovrò sottopormi ad alcuni test psichiatrici.

Nessuno, comunque, ha avanzato offerte nelle due ore in cui l’annuncio è rimasto online. La base d’asta era di 1 euro.

 

 

Mag 27, 2008 - blog life    Commenti disabilitati su VIOLENZA SULLE DONNE

VIOLENZA SULLE DONNE

 

  

Un dramma quotidiano che si consuma quasi sempre in famiglia:
i principali colpevoli sono ma mariti, compagni e parenti

Parlano i dati. E non lasciano scampo. In Italia, la violenza sulle donne (spesso madri), sessuale, fisica e psicologica, è un problema quotidiano. Che si consuma quasi sempre in famiglia. E di cui la maggior parte delle donne fa ancora fatica a parlare. E’ una strage di innocenti, in pieno terzo millennio, in un paese che si ritiene avanzato e paladino della difesa dei diritti umani.

L’indagine Istat. Il 21 febbraio 2007, l’Istat ha presentato i risultati di un’indagine finanziata dal Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità con i fondi dell’Unione Europea, per la prima volta completamente dedicata a questo fenomeno.
 Venticinquemila donne tra i 16 e i 70 anni, provenienti da tutto il territorio nazionale, formano il campione esaminato. Il metodo usato è stato quello dell’intervista telefonica. I dati si riferiscono al periodo gennaio-ottobre 2006. In pratica l’altro ieri. Informazioni più che attendibili, riportate da tutti i più importanti quotidiani e telegiornali, e di cui si è parlato (finalmente) il 25 novembre scorso, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”. Prima e dopo, il niente. Il tema, come spesso capita, scompare da tutti i grandi media.

Vocabolario. Prima dei dati, però, tre definizioni che forse è meglio non dare per scontate: -Violenza fisica: va dalle forme più lievi a quelle più gravi; si intende la minaccia, per una donna, di essere colpita fisicamente, di essere spinta, strattonata, presa a schiaffi, calci, pugni, colpita con un oggetto, ustionata o minacciata con le armi;
-Violenza sessuale: comprende stupro, tentato stupro, rapporti sessuali non desiderati subiti per paura delle possibili conseguenze, attività sessuali degradanti e umilianti;
-Violenza psicologica: ha varie forme, e spesso molte donne faticano a rendersi conto di essere vittime di una forma di violenza: ne fanno parte, tra le altre, le denigrazioni, il controllo dei comportamenti, le intimidazioni, le limitazioni economiche imposte dal partner e le strategie di isolamento.

Numeri spaventosi. E veniamo ai principali risultati dell’indagine, che riguardano, lo ricordiamo, anche il Sud Italia: sono quasi 7 milioni le donne che hanno subito uno (o più insieme) dei tre tipi di violenza (citati sopra) nel corso della loro vita.
Il 14,3% delle donne con un rapporto di coppia attuale o precedente, inoltre, è stata vittima di almeno una violenza fisica o sessuale da parte del proprio partner; se poi si considerano solo le donne con un ex partner, la percentuale arriva a toccare il 17,3%.
Il 24,7% delle donne italiane ha invece subito violenze da un altro uomo.
Mentre la violenza fisica è più di frequente opera dei partner (12% contro 9,8%), accade il contrario per quel che riguarda la violenza sessuale (6,1% contro 20,4%), soprattutto per il peso delle molestie sessuali. La differenza, infatti, è quasi nulla per gli stupri e i tentati stupri.

Il silenzio.
Il vero problema è che le vittime restano quasi sempre in silenzio: il 96% delle violenze subite da un non partner e il 93% di quelle subite dal proprio compagno, infatti, non sono denunciate. Non crediamo serva aggiungere commenti a questa amarissima realtà.

Gli stupri in famiglia. La maggior parte delle violenze si consuma in ambito familiare, e gran parte delle vittime (e spesso si parla di madri con figli) ha subito più episodi di violenza nel corso della propria esistenza. C’è da aggiungere che tale violenza ripetuta avviene più frequentemente da parte del partner che dal non partner (67,1% contro 52,9%).
Gli stessi partner, mariti o compagni, sono anche i maggiori responsabili degli stupri (il 69, 7%). Nel 17,4% dei casi, gli autori delle violenze sono comunque conoscenti della vittima. Sono nel 6,2% dei casi, gli autori sono estranei; inoltre, nel 91,1% dei casi gli stupri sono ripetuti, e nell’ 11,2% la donna era in cinta. Il contrario di quello che vorrebbero farci credere i mass media. Altro che extracomunitari, quindi. Come si deduce facilmente dai dati, dunque, per una donna il rischio di subire uno stupro (piuttosto che un tentativo di stupro) è tanto più elevato quanto più è stretta la relazione tra autore e vittima.

La violenza psicologica. Sette milioni 134 mila donne hanno subito o subiscono violenza psicologica in Italia: le forme più diffuse, in questo caso, sono l’isolamento o il tentativo di isolamento (46,7%), il controllo (40,7%), la violenza economica (30,7%), la svalorizzazione (23,8%) e le intimidazioni nel 7,8% dei casi.
Il 43,2% delle donne ha subito violenza psicologica dal proprio partner attuale. Di queste, 3 milioni 477 mila ne sono state vittima sempre o spesso (il 21,1%); 6 milioni 92 mila donne hanno invece subito solo violenza psicologica dal partner attuale (il 36,9% delle donne che attualmente vivono in coppia); 1 milione 42 mila donne hanno subito, oltre alla violenza psicologica, anche quella fisica o sessuale.

La violenza in famiglia non è percepita come reato.
Può sembrare incredibile, ma sono tantissime le donne che spesso non si rendono conto di essere vittime di violenza, e considerano normali tali comportamenti. Ciò avviene nei troppi casi in cui la violenza si verifica in famiglia, e spesso è accompagnata da un claustrofobico clima di omertà. Infatti, il 21,3% delle vittime, pur avendo avuto la sensazione che la propria vita fosse in pericolo in occasione della violenza subita, non l’ha considerata un reato. Solo il 18,2% delle donne pensa alla violenza subita in famiglia come tale (e quindi degna, almeno in teoria, di essere denunciata); per il 44% si è trattato semplicemente di “qualcosa di sbagliato”; mentre, per il 36%, solo di “qualcosa che è accaduto”. Anche nel caso di stupro o tentato stupro, solamente il 26,5% delle donne lo ha considerato un reato.

Le conseguenze della violenza subita. Le donne che hanno subito più violenze dai propri partner, in quasi la metà dei casi hanno sofferto, a seguito di esse, di perdita di fiducia e autostima, di sensazione di impotenza (44,9%), disturbi del sonno (41,5%), ansia (37,4%), depressione (35,1%), difficoltà di concentrazione (24,3%), dolori ricorrenti in diverse parti del corpo (18,5%), difficoltà a gestire i propri figli (14,3%), idee di suicidio e autolesionismo (12,3%).

L’ultima “novità”: lo “Stalking”.
Il fenomeno dello “stalking”, di cui si è molto parlato negli ultimi mesi, è in realtà strettamente connesso al tema della violenza psicologica. Si tratta di comportamenti persecutori ai danni delle donne (e sono due milioni e 77mila quelle che in Italia hanno subito tali forme di violenza) da parte dei partner al momento della separazione o in seguito ad essa.
Ora vediamo in pratica cosa sono costrette a subire queste donne: il 68,5% dei partner cerca insistentemente di parlare con contro la loro volontà; il 61,8% chiede ripetutamente appuntamenti per incontrarle; il 57% le aspetta fuori casa, o a scuola, o al lavoro; il 55,4% invia loro messaggi, telefonate, e-mail, lettere o regali indesiderati; il 40,8% le segue o le spia; l’11%, infine, adotta altre strategie. Quasi il 50% delle donne vittime di violenza fisica o sessuale da un partner precedente ha subito anche lo stalking.

E i figli? Chiudiamo con un ultimo dato, che ci riporta, in parte, all’intervista a Concita De Gregorio: 690 mila donne hanno subito violenze ripetute da partner e avevano figli al momento della violenza. Il 62,4% ha dichiarato che bambini e ragazzi hanno assistito ad uno o più episodi di violenza. Nel 19,6% dei casi vi hanno assistito “raramente”, nel 20,2% “a volte”, nel 22,6% “spesso”.

Conclusioni. Inutili ulteriori considerazioni a questo dramma nazionale. Donne e uomini, madri e padri, amici e parenti omertosi (oltre, evidentemente, ai mass media, a chi governa, e alle autorità che dovrebbero garantire la sicurezza di ogni cittadino) possono solo rendersi conto in fretta di quanto fino ad oggi è accaduto. E da qui ripartire. Per il bene e il futuro di tanti figli incolpevoli. A. Pr.

Per approfondire:

www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070221_00/ (permette di scaricare tutti i dati; tra le altre cose, sono anche disponibili i grafici che evidenziano le differenze tra sud, centro e nord Italia in merito alle diverse tipologie di violenza);

www.repubblica.it/2007/02/sezioni/cronaca/istat-violenza-donne/istat-violenza-donne/istat-violenza-donne.html (un articolo sull’indagine Istat pubblicato da “Repubblica”);

www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/violenza-donne/violenza-donne/violenza-donne.html (un altro articolo sul tema pubblicato da “Repubblica”);

http://www.controviolenzadonne.org/

http://www.donneinsieme.org/

Mag 25, 2008 - blog life    3 Comments

SAGRA DELLE ALFONSINE

ecco le foto che ho scattato alla festa delle Alfonsine7e4a895d100a789ae73994c3cfbb9038.jpg0b7a64c6126d49b373256a5f53a9307c.jpg8009a7c654e8bd5506f27c930279d91a.jpg355c547f13c4c31959fc83fefdbdf46a.jpg<a href=   6a6eeeb500c6fb8207c3d0865bf74a00.jpgd8888392ec5539b997bcdf90fcc8839e.jpg5b4f5175c05d4a90caa6af18aab7b44d.jpg

 

  

24a Sagra delle Alfonsine
La Festa degli Spaventapasseri 
Da Piazza X Aprile a Piazza Resistenza, Alfonsine
Da giovedì 22 a domenica 25 maggio 2008

Quattro giornate di spettacoli,gastronomia,mercato di notte,competizioni sportive:le attività produttive incontrano l’intrattenimento per dare vita ad una fiera paesana che ha saputo rinnovare la sua antica vocazione agricola,per attirare,anno dopo anno,sempre maggiori visitatori.La manifestazione è conosciuta anche Sagra degli Spaventapasseri,in quanto è proprio il tipico fantoccio che i contadini sistemavano in mezzo ai campi,la mascotte che si trova un po’ ovunque lungo il percorso della festa,che si snoda da piazza X Aprile, passando per Piazza Gramsci,sino a Piazza Resistenza,e che vede coinvolte un po’ tutte le realtà locali,dalle associazioni di promozione sociale e culturale,ai commercianti,alle consulte di quartiere,ai volontari.Troveranno posto durante la Sagra l’esposizione di macchine agricole d’epoca,la gimkana trattoristica,le degustazioni di piadina romagnola classica con assaggi gratuiti,i concorsi degli spaventapasseri,il caffè letterario con libreria.Troverete gli stand gastronomici con piatti tradizionali di carne e di pesce e lo stand dei panificatori.L’alternativa è costituita da diverse piccole “Osterie” con piatti umbri,piatti al tartufo, salumi e prodotti tipici locali.Infine spettacoli di danza e ginnastica,concerti, mostre di pittura,mostra estemporanea.

Mag 22, 2008 - blog life    5 Comments

il grande fratello?


Il Garante per la privacy multa i supermercati spioni

Usare i dati delle “tessere fedeltà” per le proprie campagne marketing richiede l’approvazione esplicita dei clienti.

[ZEUS Newswww.zeusnews.it – 21-05-2008]

 Se un supermercato propone a un cliente abituale una tessera fedeltà tramite la quale accumulare punti non gli sta facendo un favore, ma probabilmente cerca di raccogliere informazioni che siano utili per migliorare i propri affari.

La cosa, in sé, potrebbe anche essere legittima se il cliente in questione venisse informato del destino dei dati che sta consegnando prima di firmare il modulo. Se questo non avviene, il supermercato abusa della fiducia del cliente e il Garante per la privacy può anche multarlo, come successo alla catena GS.

Una sanzione da 54.000 euro è dunque stata inflitta “per non aver informato correttamente la clientela dell’uso che avrebbe fatto dei dati forniti per l’adesione a un programma di fidelizzazione. … Non veniva specificato che i dati personali sarebbero stati utilizzati anche ai fini di analisi delle abitudini, delle scelte di consumo e per strategie di marketing.”

Gli altri ipermercati si ritengano avvisati e si mettano in regola prima di essere colpiti a loro volta dalle sanzioni: raccogliere informazioni sui prodotti acquistati dai clienti al fine di classificarli e “programmare le campagne promozionali o inviare comunicazioni commerciali mirate” non è accettabile se non viene offerta la possibilità di esprimere chiaramente la propria volontà: si può voler attivare una tessera fedeltà senza per questo desiderare di essere invasi dalla pubblicità o spiati quando si fa la spesa.