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Mar 1, 2009 - cura    14 Comments

arteterapia

1557692963.4.jpg 460912883.3.jpgIL POTERE DELL’ARTETERAPIA

La creatività e la produzione artistica sono gli elementi su cui si basa l’arteterapia, che è comparsa per la prima volta negli anni Quaranta con la psicoterapeuta Irene Champernowne e con l’artista inglese Adrian Hill il quale, ricoverato in un casa di cura per tubercolosi, si era dedicato alla pittura per trascorrere il tempo e allontanare la mente dalla sua malattia incoraggiando i suoi compagni a seguirlo. Oltre a distrarre, il disegno e la pittura parevano aiutare i pazienti traumatizzati da quello che avevano visto e vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale. L’incentivazione di questa tecnica da parte della dottoressa Champernowne derivava dal fa639160643.2.jpgtto che aveva studiato con Jung, lo psicanalista che aveva già usufruito dell’arte come modo per manifestare l’inconscio. Basti pensare che nell’antica Grecia il teatro con i suoi rituali, ritmi e coro aveva costituito quello che oggi viene definito un “appoggio arteterapeutico” di massa, in termini aristotelici la catarsi. Attualmente nel campo della medicina naturale numerosi terapeuti usano l’arteterapia per aiutare i pazienti a liberare la mente dalle tensioni e a vivere con più tranquillità adoperando la creatività in tutte le sue espressioni dal teatro alla musica, dalla scrittura alla danza alla pittura.

Feb 14, 2009 - cura    9 Comments

CAMERE PROFUMATE,SOGNI ROSA

1.jpgGli odori influenzano le nostre notti: se gradevoli conducono a visioni fantastiche, se cattivi portano a incubi. Lo ha scoperto un ricercatore tedesco. Provare per credere

Profumi, aromi, essenze: in casa fanno bene. Di più: sono perfetti in camera da letto. Fino a ieri era solo una buona intuizione, tant’è che dilagava la moda di collocare nell’alcova incensi e profumatori d’ambiente.

Oggi arriva la conferma da parte della scienza: cospargendo la stanza da letto di piacevoli profumi – a condizione che si tratti di aromi delicati-, l’olfatto traghetterà il sonno verso sogni meravigliosi. La scoperta si deve a uno scienziato tedesco, Boris Stuck, del Policlinico ospedaliero di Mannheim, che è giunto ad asserire l’esistenza di un legame tra olfatto e sonno, e più nel dettaglio a concludere che gli odori influenzano ciò che si sogna: quelli sgradevoli regalano sogni brutti, viceversa fragranze aromatiche e gentili come il profumo di rosa aprono le porte1027089504.gif ai sogni più belli. Lo studio di Stuck è stato di recente presentato al congresso annuale dell’American Academy of Otolaryngology a Chicago.

I ricercatori hanno coinvolto un gruppo di persone e hanno profumato le loro stanze da letto, notte dopo notte, con gradevoli aromi – come quello dei petali di rosa – o con cattivi odori – come quello di uova marce. Al mattino hanno domandato ai partecipanti di raccontare i loro sogni e connotarli dal punto di vista emotivo come negativi o positivi.

È emerso chiaramente l’impatto degli odori sui sogni: la colorazione emotiva dei sogni resa dai volontari era infatti positiva quando i soggetti avevano dormito immersi in un aroma buono, cattiva quando viceversa nel sonno respiravano odori cattivi.

Anche alle più scettiche, da ora in avanti, non costerà molto provarci1557692963.jpg. Oltre a dormire con le finestre aperte, cosa che quanto meno favorisce l’eliminazione dei cattivi odori notturni in camera, perché non tentare anche a profumare notti e sogni? Raccontateci poi com’è andata l’esperienza.

Feb 8, 2009 - cura    19 Comments

blu

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La felicità ha un colore: il blu

E’ la tinta più capace di infondere fiducia in sé stessi, ridurre lo stress e aumentare la soddisfazione
 Se la felicità avesse un colore sarebbe blu, una tinta che sembrerebbe in grado di infondere fiducia in se stessi, ridurre lo stress e aumentare i livelli di soddisfazione. Secondo uno studio dell’Università di Sussex, riportato sul quotidiano britannico Daily Mail, gli effetti benefici del blu risalirebbero alla nostra evoluzione, al collegamento di questo colore con quello del cielo. Motivazioni quindi primordiali e inconscie.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno condotto una ricerca su un gruppo di volontari. In pratica, i soggetti sono stati esposti a una varietà di colori e luci. Ebbene, quelli esposti al blu hanno dimostrato di avere un’ottima calma, una maggiore attività cerebrale e un’equilibrata frequenza cardiaca. I colori che hanno effetti più benefici per gli uomini sono il blu (per le ragioni già spiegate) e il rosso, in grado di aumentare il proprio ego. Per le donne, invece, oltre al blu, il colore che le rende più serene sarebbe il viola. Il colore rosso o arancio solleva lo spirito del sesso femminile.
Secondo i ricercatori, per gli uomini sarebbe importante circondarsi di colori positivi, soprattutto nella stagione invernale, che rende la maggior parte delle giornate grigie e che ha un effetto negativo sulla psiche.
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Gen 3, 2009 - cura    51 Comments

L’OSSO ARTIFICIALE CHE SI INIETTA

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Addio chirurgia invasiva e dolorosa: per riparare fratture e lesioni allo scheletro basterà una sostanza che pare dentifricio.

[ZEUS News www.zeusnews.com – ]

In futuro potremo dire addio alle graffe per ossa o a operazioni chirurgiche invasive per sistemare le parti lesionate dello scheletro: sarà sufficiente un’iniezione.

Dal Regno Unito arriva infatti l’osso iniettabile: una sostanza che all’apparenza è simile al dentifricio e può essere iniettata nel corpo, dove si indurisce e favorisce la ricrescita delle ossa.

In pratica è come se venisse iniettata una sorta di “impalcatura liquida” che, una volta induritasi, offra il sostegno necessario alla riformazione dei vasi sanguigni e dei tessuti ossei; inoltre è in grado di far arrivare cellule staminale direttamente laddove c’è bisogno di riparare un osso.

Frature, difetti, malformazioni: non sarà più necessario ricorrere alla chirurgia e anche le aree circostanti alla parte da trattare ne avranno beneficio.

Se infatti i prodotti usati finora si riscaldano quando induriscono – uccidendo le cellule circonstanti – l’osso iniettabile si indurisce alla temperatura corporea creando una struttura porosa, resistente e biodegradabile.

Il materiale iniettato, infatti, svolge il proprio compito e poi viene riassorbito dal corpo.

Secondo i ricercatori delle RegenTec che l’hanno realizzato, l’osso iniettabile sarà disponibile negli Stati Uniti entro i prossimi 18 mesi.

Dic 23, 2008 - cura    33 Comments

COME RICONOSCERE UN ATTACCO CARDIACO CON 4 SEMPLICI DOMANDE

639160643.jpg460912883.2.jpgNon so per quale motivo,ma sento la necessità di riproporre questo mio post,perciò,pur avendolo già pubblicato in passato,eccolo di nuovo qui.

Durante una grigliata Federica cade. Qualcuno vuole chiamare  l’ambulanza  ma Federica rialzandosi dice
di essere inciampata con le scarpe nuove. Siccome era pallida e
tremante la aiutammo a rialzarsi. Federica trascorse il resto della
serata serena ed in allegria. Il marito di Federica mi telefonò la sera
stessa dicendomi che aveva sua moglie in ospedale. Verso le 23.00 mi
richiama e mi dice che Federica è deceduta. Federica ha avuto un
attacco cardiaco durante la grigliata. Se gli amici avessero saputo
riconoscere i segni di un attacco cardiaco, Federica sarebbe ancora
viva.

La maggior parte delle persone non muoiono immediatamente.

Basta 1 minuto per leggere il seguito:

Un neurologo sostiene che se si riesce
ad intervenire entro tre ore dall’attacco si può facilmente porvi
rimedio. Il trucco è riconoscere per tempo l’attacco cardiaco!!!
Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in
terapia. Cosa che non è facile.

Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un attacco di cuore:

* Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);

* Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio: oggi è una bella giornata) e non ce la farà;

* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);

* Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la muove solo lateralmente è un segno d1557692963.3.jpgi allarme).

Nel caso si verifichino uno o più dei sovra citati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso. Descrivete i sintomi della persona per  telefono.

Un cardiologo sostiene che se mandate questa e-mail  ad almeno 10 persone, si può essere certi che
avremmo salvato la vita di Federica, ed eventualmente anche la nostra.


Quotidianamente mandiamo tanta spazzatura per il Globo, usiamo i collegamenti  per essere d’aiuto a noi ed agli altri. Sei d’accordo? Io si

Nov 27, 2008 - cura    18 Comments

la vista,un bene assoluto

 

PRESERVARE LA VISTA MEDIANTE LA “CONTRAZIONE PROFONDA”

Approfondimento delle tecniche per la prreservazione della salute, dedicandoci agli occhi.

Gli antichi dicevano che l’occhio è la finestra dell’anima, ma intorno agli occhi gli Yogi sapevano molte più cose di quelle che oggi comunemente si conoscono. Ci sono malattie dell’occhio che vengono guarite con operazioni che asportano parti vitali dell’organo visivo. La miopia e la presbiopia si guariscono con gli occhiali! Lo yoga insegna che guardare fissamente corrobora in modo molto efficace gli occhi.Occorre servirsi degli occhi in tutta la loro capacità, ma non vanno maltrattati.
Guardando gli occhi di ciascuno di noi, è possibile dire se si sia malati o si goda dei ottima salute. Se si hanno gli occhi cerchiati, significa che la circolazione non è sufficiente, oppure che il sangue ha una tendenza all’acidità. Se si hanno le borse sotto gli occhi significa che la funzione cardiaca e renale è difettosa. Di fronte a questi sintomi, occorre consultare il medico.
A dire la verità, la vera sede della vista non è il bulbo oculare, ma il sistema nervoso ottico. Distruggere questo, non consente alcun rimedio, e nessuna medicina od operazione potrà ridare la vista. Lo stato degtli occhi, perciò, dipende dal cibo, dal drenaggio del sangue e dalla condizione dei nervi.
Se i nostri occhi sono affaticati, occorre cercare di applicare i principi del Rilassamento Profondo e della Contrazione Profonda. Durante il Rilassamento Profondo, magari nella posizione del Cadavere, si possono rilassare gli occhi completamente, dando loro quel dolce, profondo riposo di cui hanno bisogno. Una efficace prevenzione delle disfunzioni della vista, si ottiene dedicando ogni giorno alcuni minuti ad esercitare gli occhi con la Contrazione Profonda, in altre parole allostiramento degli occhi. Ecco alcuni esempi:
Quando si è in autobus, o in tram, o in treno, oppure quando si guarda fuori dalla finestra dell’ufficio, di tanto in tanto occorre mettere a fuoco per diversi minuti gli occhi sull’orizzonte o su un punto distante.(se si portano gli occhiali vanno tolti).
C’è un altro tipo di stiramento. Consiste nel fissare un oggetto preferibilmente molto piccolo, senza battere le palpebre, finchè gli occhi cominciano ad inumidirsi. Se si vive in campagna, o se ci si alza abbastanza presto da vederlo sorgere, è utile fissare il sole per un minuto, mentre sale all’orizzonte. Al tramonto, lo si osservi mentre scompare sotto l’orizzonte.
Queste pratiche rafforzano gli occhi. Ma non si deve mai tentare di fissare il sole in qualunque altro momento, perchè allora si potrebbe danneggiare la vista. Durante il plenilunio, uscire all’aperto e fissare la luna per un buon minuto è molto utile, perchè i suoi raggi fanno bene agli occhi.
Queste sono cose che si possono fare a tempo perso, quando se ne presenta l’occasione, e contribuiranno a tenere i nostri occhi validi e forti. Se essi sono deboli, questi esercizi li rafforzeranno.
Ci sono altri quattro esercizi utili da fare se i nostri occhi sono soggetti ad affaticamento.
Il primo è noto con il nome di Nasikagra trataka, ossia sguardo fisso davanti al naso. Ci si siede rilassati, ci concentra lo sguardo sulla punta del naso per un minuto, poi ci si volge a fissare il lontano orizzonte.
Occorre fare così alcune volte, ma nel momento stesso in cui si perde la concentrazione, ci si deve fermare. Vuol dire che si è stanchi. Meglio provare nuovamente il giorno seguente.
Il secondo esercizio si chiamaBhrumadhya trataka, vale a dire:”sguardo fisso sopraccigliare”. Si devono mettere a fuoco gli occhi su un punto situato fra le sopracciglia. Se si può fare per un minuto, senza perdere la concentrazione, si può proseguire, altrimenti, meglio fermarsi. Occorre aumentare di settimana in settimana il periodo di concentrazione fino a portarlo a tre minuti. Questo esrcizio, nei primi tempi, darà la sensazione di essere strabici e, se non si ha lo stomaco in buone condizioni, può darsi che ci si senta leggermente nauseati. Ma bisogna perseverare, e, una volta abituati, non si avvertirà più alcun turbamento.
Questi due trataka sono eccellenti esercizi per rinforzare e migliorare la vista.
Il terzo esercizio consiste nel sedersi con il busto eretto, e, senza girare il capo, far ruotare gli occhi a destra, in modo che lo sguardo si fissi sulla spalla destra. A questo punto si deve mantenere lo sguardo per un minuto. Poi si fanno ruotare gli occhi fino a metterli a fuoco sulla spalla sinistra, dove si manterrà lo sguardo per un altro minuto.L’esercizio va ripetuto ogni giorno fino a poterlo fare per tre minuti senza disagio. Va ricordato di riposare per alcuni minuti dopo ogni esercizio.
Ed ecco il quarto. Se durante il giorno ci si sentono gli occhi particolarmente affaticati, una volta seduti su una sedia si devono poggiare i gomiti sulle cosce, congiungere, palmi all’insù, le mani e, abbassato il capo, si fanno riposare gli occhi chiusi sui palmi. Per nessuna ragione si deve fare pressione sui globi oculari. Eseguire l’esercizio per due o tre minuti farà sentire rinfrancati.
Se il lavoro che si svolge è tale da affaticare gli occhi, si può rimediare battendo le palpebre per brevi periodi, vincendo così la stanchezza. Per finire, ecco un altro rimedio: almeno una volta al giorno, tutti i giorni, occorre fare un bagno agli occhi molto accurato. (esistono in commercio bagnarole specifiche per questo uso). E quando al mattino e alla sera ci si lava la faccia, fa molto bene immergere gli occhi aperti in una vaschetta di acqua fredda. Questo non solo ha un effetto psicologico, ma è fisicamente corroborante.

ETIMOLOGIA : TRATAKA SIGNIFICA GUARDARE O FISSARE.

NOTE TECNICHE :
E’ UNA DELLE TECNICHE YOGA DI PULIZIA E PURIFICAZIONE DEL CORPO ( KRIYA).
QUESTA POTENTE TECNICA E’ PI0′ ESSERE DEFINITA COME FISSARE LO SGUARDO IN UN PUNTO. SE PRATICATA REGOLARMENTE SVILUPPA IL POTERE DI CONCENTRAZIONE.
TECNICA:
SEDUTI COMODAMENTE CON LE GAMBE INCROCIATE IN UNA STANZA BUIA.
PORRE UNA CANDELA ACCESA ALL’ ALTEZZA DEGLI OCCHI E AD UNA DISTANZA DI CIRCA 70 CM. DAL VISO.
COLONNA VERTEBRALE ERETTA, RILASSARE E CHIUDERE GLI OCCHI.
CORPO IMMOBILE.
APRIRE GLI OCCHI E FISSARE INTENSAMENTE IL PUNTO LUMINOSO DELLA FIAMMA, PROPRIO SOPRA LA CIMA DELLO STOPPINO.
NON MUOVERE LE PULILLE NE BATTERE LE PALPEBRE CONTINUARE E FISSARE LA FIAMMA CON CONCENTRAZIONE TOTALE.
QUANDO GLI OCCHI SONO STANCHI O SE COMINCIANO A LACRIMARE, CHIUDETELI E RILASSATELI.
CONSAPEVOLEZZA SULL’ IMMAGINE DELLA FIAMMA DIFRONTE AI VOSTRI OCCHI CHIUSI (E’ L’IMPRONTA DELLA FIAMMA IMPRESSA SULLA RETINA).
PRATICARE TRATAKA SU QUESTA IMMAGINE, MANTENENDOLA DIRETTAMENTE DI FRONTE O LEGGERMENTE PIU’ IN ALTO DEL CENTRO FRA LE SOPRACCIGLIA.
QUANDO L’ IMMAGINE SVANISCE, APRIRE GLI OCCHI E CONCENTRATE DINUOVO SULLA FIAMMA DELLA CANDELA.

DURATA: IN GENERALE 15 20 MINUTI.- PER CHI SOFFRE D’ INSONNIA E NERVOSISMO, OGNI SERA 15 MINUTI PRIMA DI DORMIRE.-

BENEFICI : AIUTA A CORREGGERE LA MIOPIA – AUMENTA LA STABILITA’ NERVOSA – RIMUOVE L’ INSONNIA- AUMENTA IL POTERE DI CONCENTRAZIONE (OTTIMO PER CHI STUDIA).-

CONTROINDICAZIONI : NON USARE LENTI A CONTATTO O OCCHIALI DA VISTA DURANTE LA PRATICA.-

DISTURBI : POTENZIAMENTO DELLA VISTA – INSONNIA –
Nov 2, 2008 - cura    24 Comments

ADOTTIAMO UN GERME?

Igiene, non tutti i germi vengono per nuocere…
Il paradosso è che per tutelare la nostra salute, siamo sempre più inclini a mangiare e bere alimenti assolutamente asettici e a prendere al contempo integratori per stimolare le difese immunitarie o antibiotici per far fronte alla presenza di microbi ai quali il nostro organismo non è più abituato. Senza contare le sostanze chimiche con cui, per questa nostra assoluta ricerca d’igiene, entriamo in contatto. E che si potrebbero rivelare assai più nocive di molti germi presenti nell’ambiente
 Rinunciare alla doccia quotidiana può sembrare un compromesso difficilmente accettabile per molti abitanti del mondo occidentale. Del resto veniamo abituati sin da piccoli alla pratica dell’igiene personale, a partire dal lavarsi le mani prima di mettersi a tavola. Recenti ricerche epidemiologiche e prove di laboratorio condotte su animali, stanno invece dimostrando che la teoria proposta alla fine degli 1557692963.7.jpganni Ottanta dall´epidemiologo britannico David Strachan, che attribuiva alla minore esposizione ai germi durante l´infanzia l´aumento delle malattie allergiche nei Paesi più ricchi, aveva fondamenti concreti.

In questi anni vi sono state molte prove indirette che quella teoria fosse giusta, e che la probabilità di soffrire di malattie allergiche fosse più bassa tra chi aveva avuto occasione di vivere in maggiore promiscuità e quindi verosimilmente con minori attenzioni igieniche. Oggi – leggiamo in una intervista a Paolo Maria Matricardi, senior scientist presso il Dipartimento di pneumologia e immunologia pediatrica dell´Università di medicina Charité di Berlino- quella teoria è suffragata da prove sperimentali e la cosiddetta “teoria igienica” viene estesa non solo alle allergie, ma anche al campo delle patologie autoimmuni, quelle cioè in cui le difese immunitarie reagiscono contro parti dello stesso organismo considerandole come corpi estranei.

Del resto la ricerca dell’ igiene portata agli eccessi verso una sorta di vera e propria sterilizzazione è ormai parte di molta della nostra cultura. E influenza comportamenti, servizi, legislazioni. In effetti dietro alla cultura dell’igiene vissuta come ricerca di asetticità c’è anche un enorme business, di cui il grande spazio occupato dagli spot pubblicitario ne è la dimostrazione. Per cui passa il messaggio, ormai considerato normale, che su un pavimento o un lavandino, trattato con un determinato prodotto, vi si possa addirittura mangiare.

Con conseguenze niente affatto trascurabili. Del resto – chiamando a prestito i fondamenti della teoria del caos per cui a variazioni infinitesime delle condizioni in ingresso corrispondono finite variazioni in uscita – è quantomeno dimostrato che un maggior ricorso a clausole per il raggiungimento di maggiori condizioni igieniche corrisponde un aumento di rifiuti. Basti pensare al sistema degli imballaggi per quanto riguarda i consumi di beni alimentari. O la maggiore quantità di reflui indirizzati ai sistemi di depurazione che sta dietro alla cultura d460912883.jpgell’igiene personale e domestica spinta sino alla sterilizzazione che ha sostituito le buone pratiche igieniche, che nessuno naturalmente vuole mettere in discussione.

Una cultura che ha messo fuori gioco molti prodotti tipici, perché le caratteristiche al contorno per la loro produzione non corrispondono più a standard di asetticità, che la società del benessere reputa ormai come irrinunciabili. E che quindi favorisce prodotti industriali, omologati e sicuri dal punto di vista dell’igiene, salvo poi scoprire che gli ingredienti con cui sono stati fabbricati poco hanno a che fare con la sicurezza per la salute.

Un sistema che – per la dichiarata battaglia ai germi – rende il nostro organismo più vulnerabile e addirittura più pronto a reagire contro sé stesso, come emerge dalle ricerche epidemiologiche citate, che non ad avere un sistema immunitario stimolato a combattere contro possibili infezioni.
Con il paradosso che per tutelare la nostra salute, siamo sempre più inclini a mangiare e bere alimenti assolutamente asettici, a seguire una spasmodica igiene personale e degli oggetti e gli ambienti che ci circondano e a prendere al contempo integratori per stimolare le difese immunitarie o antibiotici per far fronte alla presenza di microbi ai quali il nostro organismo non è più abituato e dai quali non si sa più difendere in maniera adeguata. Senza contare le sostanze chimiche con cui, per questa nostra assoluta ricerca d’igiene, entria639160643.jpgmo in contatto. E che si potrebbero rivelare assai più nocive di molti germi presenti nell’ambiente e che contribuiscono invece a rendere questo ambiente sempre più degradato. Viene allora da porsi la domanda di cosa sia preferibile.

 
Ott 26, 2008 - cura    5 Comments

prevenzione

Se conoscere
significa curare
Il cancro è ancora molto diffuso, ma per certi tumori alcuni accorgimenti e regolari controlli possono consentire di intervenire subito e con crescente successo. A partire dalle donne, i cui punti deboli sono seno e utero
1557692963.4.jpgControllare il proprio peso, seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura, svolgere un’attività fisica, limitare il consumo di alcolici, dare un taglio alle sigarette, curare l’igiene personale. E naturalmente, effettuare regolari controlli medici. Sono le “regole d’oro” per prevenire i tumori, diagnosticare la malattia e intervenire tempestivamente per arginarla. Cioè, in molti casi, per salvarsi la vita: “In Italia ogni anno circa 300 mila persone sono colpite dal cancro e quasi 150 mila muoiono. In tutto, nel nostro paese, il carico di pazienti viventi con tumore è di oltre 1,8 milioni – spiega Morando Soffritti, direttore scientifico dell’Istituto nazionale Ramazzini, la Onlus nata a Bologna nel 1987 per lo studio e il controllo dei tumori e delle malattie ambientali – Oggi, però, è possibile sottoporsi a esami che consentono di fare diagnosi molto precoci e quindi di curare meglio i pazienti, con buoni risultati anche di guarigione. Le terapie e i trattamenti dei sintomi, in particolare il dolore nelle fasi avanzate e progressive della malattia, sono pure migliorati”.
Per effettuare i controlli preventivi più appropriati ci si può rivolgere al proprio medico. Inoltre, esistono oggi anche “pacchetti” preconfezionati, che includono le visite specialistiche più importanti per la diagnosi precoce dei tumori. È il caso di Salute Mia, in vendita nei CoopSalute dei tre ipercoop bolognesi: il piano sanitario per la salute delle donne studiato con la collaborazione tecnica di UniSalute – la compagnia di assicurazione di Unipol Gruppo Finanziario per l’assistenza sanitaria – include esami come la mammografia, la visita senologica o l’ecografia pelvica a un costo contenuto. Sono questi, infatti, i controlli necessari per diagnosticare un tumore al seno o al collo dell’utero, che rappresentano le neoplasie maligne più frequenti nella donna.
“I dati parlano chiaro – conferma Soffritti – In Italia una donna su dieci corre il rischio di ammalarsi di cancro della mammella durante l’arco della vita, e la fascia di età a maggior rischio è quella fra i 70 e i 79 anni. Oltre l’età incidono anche fattori come la predisposizione genetica, l’obesità, terapie ormonali e l’esposizione ad agenti ambientali chimici e fisici, in particolare le radiazioni ionizzanti. Si tratta dunque di un tumore che complessivamente ogni anno fa registrare in Italia oltre 31 mila nuovi casi e 11 mila decessi”. Meno frequenti, ma non per questo meno preoccupanti, i tumori al collo dell’utero, legati per lo più a scarsa igiene, attività sessuale promiscua e infezioni virali: un caso ogni 163 donne.
Sottoporsi a controlli è, in ogni caso, fondamentale. “In Italia – conclude Soffritti – circa l’80% delle donne con cancro della mammella sono vive dopo cinque anni dalla diagnosi, un risultato questo tra i migliori a livello nazionale ed europeo, e sicuramente correlato alla diagnosi precoce. Tra le donne affette da carcinoma del collo dell’utero la percentuale scende un pochino: il 64%. Se il cancro viene diagnosticato in fase iniziale, però, le probabilità di guarigione sfiorano il 100%”.

Ott 24, 2008 - cura    11 Comments

VACCINI


Attenti! Seminare la paura per raccogliere nuovi guadagni dalle persone sane?

Dr. Roberto Gava
In questi ultimi anni stiamo assistendo sempre di più alla diffusione da parte dei mass media di messaggi di paura che, quando vengono adeguatamente analizzati, dimostrano di essere non solo ingiustificati, ma addirittura appositamente creati e gonfiati secondo un piano prestabilito.
Dopo l’AIDS, la mucca pazza, la SARS, l’influenza aviaria, … l’influenza di ogni inverno … non possiamo più credere a tutto quello che i media dicono, ma è ovvio che non possiamo neppure avere competenze specifiche per ogni particolare materia … cerchiamo almeno di usare un po’ di saggezza che in questo caso corrisponde ad un semplice buon senso.
Come ogni anno, anche questo autunno 2008, assistiamo silenziosi ad una massiccia propaganda a favore della vaccinazione antinfluenzale, anche pediatrica, basata non certo sui dati scientifici, ma sulla nostra emotività … e sulla nostra ignoranza specifica. Ci viene appositamente inculcata la paura di sempre nuove e drammatiche epidemie virali di sempre nuovi e fantasiosi virus (il più delle volte sono virus sempre esistiti come quello dell’aviaria).
Nell’autunno 2006-2007 c’è stata meno pressione, ma quest’anno già a metà settembre 2008 è ricominciato il tam-tam della paura con in testa il Corriere della Sera (settembre 2008) che nella sua sezione “Salute” ha iniziato a bombardarci con messaggi terrificanti, ripresi e amplificati addirittura 5 giorni dopo: “Strage stagionale. Killer una serie di virus che «muta» ogni anno per eludere gli sforzi degli investigatori che vogliono arrestarli per sempre … Si parla tanto della temuta pandemia ricordando i 40 milioni di morti dovuti al virus della Spagnola nel 1919 … 250-500 mila i morti nel mondo ogni anno (più delle vittime della strada) e un numero di persone infettate compreso fra 300 milioni e un miliardo (5-15% della popolazione globale). Morti che potrebbero essere evitate (quasi tutte) con la vaccinazione. Purtroppo nel 2006-2007 le dosi utilizzate in Italia sono state solo 16 milioni. … Non certo in linea con la prevenzione «totale» o quasi auspicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). … si vaccina solo un italiano su 4 e il 66% degli italiani non ha mai fatto la puntura anti-influenza. L’OMS invece vorrebbe la vaccinazione del 95% della popolazione e per ora si accontenta del 75%, ma siamo ben lontani. A rischio anche i piccoli tra i 6 mesi (prima è inutile fare vaccini perché il sistema immunitario è immaturo) e i 24 mesi di vita. La novità è la vaccinazione in gravidanza: un mese o anche più prima della nascita del bambino. … Quest’anno l’influenza parlerà australiano e sarà più «cattiva». Colpa di una nuova variante particolarmente aggressiva del virus influenzale …”.
Se loro ci spaventano con questi numeri estrapolati dalle statistiche mondiali (dove pesa in particolare la mortalità dei Paesi poveri che sono ovviamente più esposti alle complicazioni delle malattie infettive), dati che però non sono trasferibili alla nostra realtà, noi possiamo rispondere con una controinformazione e anche con dei consigli terapeutici di Medicina Naturale e di Omeopatia in particolare.
ATTENTIALWEB

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