Mag 23, 2008 - gatti    3 Comments

il gatto non è un mistero

Anarchico, intelligente, enigmatico: un studio cerca di tratteggiare il carattere del meno addomesticato degli animali domestici

Prepara un agguato, balza, poi si accuccia, infine fa le fusa: improvvisamente, però, tira fuori le unghie. «Non esistono gatti da soccorso, gatti da guardia, gatti per ciechi, gatti poliziotto, gatti addestrati a individuare esplosivi… Tutto ciò è un sollievo: se si racconta la storia del cane da una prospettiva scientifica, si rischia di attirarsi le ire di schiere di amanti degli animali imbevuti di falsi miti», spiega Stephen Budiansky, giornalista scientifico e autore de “Il carattere del gatto – origini, intelligenza, stratagemmi del Felis silvestris catus” (Raffaello Cortina Editore). «Sui gatti, invece, nessuno si fa illusioni. I gatti sono gatti e chi ne possiede uno in carne e ossa lo sa bene».

Divinità per gli egizi, entità diabolica nel Medioevo, compagno di meditazione per filosofi quali Cartesio e Voltaire, animale domestico mai davvero addomesticato: dalla storia all’etologia, il libro cerca di offrire una chiave di lettura per comprendere alcuni degli enigmi dei piccoli felini che «con i loro occhi lucenti e il passo felpato, si sono sempre sottratti a spiegazioni definitive». In realtà tutto è molto più chiaro di quel che sembra: le fusa, le posture del corpo, i miagolii e anche i gesti più misteriosi del gatto, come quando reagisce improvvisamente con un morso alle carezze – gradite fino a un secondo prima – del suo amico umano.

Qualsiasi altro animale domestico è sociale allo stato brado: il gatto no, è anzi assolutamente solitario in natura. Eppure, a livello puramente anatomico, ben poco differenzia il micio che sonnecchia sul divano dal suo parente selvatico. Il gatto domestico ha matenuto molte delle caratteristiche asociali e persino antisociali del suo analogo selvatico: territorialismo, diffidenza, avversione ai cambiamenti improvvisi, tendenza a “spruzzare” di urina il territorio (che si tratti di un albero o di un comò, poco importa). Le cose che il Felis silvestris fa e quelle che non fa, nel suo ruolo di gatto domestico, ormai da 4mila anni, sono sempre state presenti nel suo patrimonio biologico: a questo livello, le differenze tra la stirpe dei gatti domestici e quella dei gatti selvatici sono sottilissime.

Anche nel rapporto tra sessi i gatti domestici restano imbevuti del loro retaggio evolutivo. La struttura territoriale e sociale tipica del mondo felino sembra ottimizzata per incoraggiare scontri violenti tra maschi e femmine, persino nell’accoppiamento: il pene del gatto, per esempio, è ricoperto di piccole appendici simili a spine che – dopo la penetrazione e l’eiaculazione – provocano una stimolazione molto dolorosa della vagina quando l’organo maschile si ritrae. È probabilmente questa la causa del comportamento della femmina subito dopo l’atto sessuale: alla fine del rapporto essa immancabilmente si volta e sferra una violenta zampata sul naso del maschio. Baruffe sessuali a parte, nel loro stato naturale i gatti ingaggiano dispute solo per il controllo del territorio. La lotta termina quando uno dei contendenti abbandona il campo: non c’è bisogno di ulteriori umiliazioni. Per questo motivo, nella storia dell’evoluzione del Felis silvestris, si è data particolare rilevanza allo sviluppo dei segnali aggressivi.

Molto è dato anche dal carattere: ci sono gatti intraprendenti e gatti timidi, amichevoli e ostili: ma tutti, o quasi, mostrano di non avere alcun interesse nel dimostrare agli uomini di saper fare qualcosa. Ecco perché «quando scegliendo a caso tra persone con stili di vita e formazioni differenti, – racconta Budiansky – si chiede se siano più intelligenti i cani o i gatti, i cani vincono a man bassa». Ma «i padroni dei gatti hanno da tempo escogitato la loro replica a quasta calunnia popolare, ovvero che i gatti sono semplicemente troppo intelligenti per mettersi a fare tutti quegli stupidi giochetti che i cani eseguono volenterosamente e che sembrano impressionare facilmente quell’umanità già così impressionabile di cui facciamo parte».

il gatto non è un misteroultima modifica: 2008-05-23T10:43:34+02:00da lauratani
Reposta per primo quest’articolo

3 Commenti

  • Il primo commento al tuo post sono io? Che onore. Buongiorno Laura volevo augurarti una fantastica giornata piena gioia e d’amore come tu vorrai.—fulvio—bacibacibaci

  • Adoro gatti e cani ma in ogni animale mi colpiscono gli occhi. Chiedono solo di essere amati.

  • Certo che puoi, quello dell’abbandono lo puoi salvare sul tuo pc poi lo metti nella gestione file immagini e lo inserisci, per gli altri puoi prendere i codici già formati nel sito dell’oipa, fammi sapere. Poldy
    grazie dei complimenti sulle mie foto, sono felice che ti piacciano.