Gen 12, 2009 - animali    2 Comments

UNA BRUTTA STORIA FINITA BENE,ALMENO QUESTA

enpa

Al mercato il giallo della capra incaprettata

L’animale è stato ritrovato nel parcheggio a san Lorenzo. Forse era destinato al commercio clandestino. La capretta è stata battezzata Enpa come l’ente che l’ha salvata

 

capra--190x130.jpgEnpa, la capretta trovata a San Lorenzo

Una scena che a Firenze non si vedeva dagli anni trenta: un animale con zampe e testa legate insieme, letteralmente incaprettato, in un luogo pubblico, attaccato ad una transenna. Non è accaduto in uno sperduto casale di campagna ma nel centro di Firenze, al mercato centrale di San Lorenzo. Erano più o meno le otto di ieri mattina quando i custodi del parcheggio sotterraneo si sono trovati davanti una capra di sette mesi, legata ad un palo e abbandonata lì da chissà quante ore. Ma ancora viva. Hanno subito chiamato le guardie zoofile dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali) che l’hanno portata al loro ambulatorio di via Ricasoli.

MACELLAZIONI CASALINGHE – Le ipotesi portano al mondo dell’Islam e ai riti propiziatori legati alle macellazioni casalinghe di animali: solo un anno fa l’Enpa era stata chiamata da alcuni cittadini di Sorgane, allarmati dalla vista di una capra sanguinante, appesa ad un balcone. Era un appartamento di cittadini di fede musulmana che, come loro consuetudine, si erano procurati l’animale vivo per poi sacrificarlo in privato. Quella di ieri è però la prima volta che un animale, evidentemente pronto per il trattamento, viene trovato in queste condizioni in un luogo pubblico della città. La prima volta, almeno dal 1930: «Che è l’anno dell’ultimo ritrovamento del genere, illegale anche allora – dice il presidente di Enpa Firenze Simone Porzio -. Siamo nati nel 1870 e fino a settanta anni fa, la pratica era abbastanza diffusa tra gli allevatori della provincia, abituati a trasportare così i loro animali in città. L’usanza si era persa con il tempo». Almeno fino a ieri.

INDAGINI – La polizia municipale ha avviato le indagini. Il fatto che la capra sia stata trovata a due passi dal mercato può far pensare ad un commercio sommerso, a un patto con un venditore della zona, visto che, continua Porzio, «non dobbiamo dimenticarci della numerosa comunità islamica presente in San Lorenzo. È solo un’ipotesi, ma si può pensare a qualche macellaio senza scrupoli, né igienici né etici, pronto a soddisfare questo tipo di richieste». Nell’attesa che le indagini portino a qualcosa – per maltrattamenti ad animali il Codice Penale prevede fino a sei mesi di carcere – c’è un lieto fine: l’Enpa ha affidato la capra, battezzata appunto Enpa, scampata al sacrificio ad un volontario, che l’ha già portata nella sua tenuta vicino San Casciano: «Il nostro volontario è vegetariano», rassicura Porzio.

Francesco Garozzo
11 gennaio 2009

 

UNA BRUTTA STORIA FINITA BENE,ALMENO QUESTAultima modifica: 2009-01-12T00:30:00+01:00da lauratani
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2 Commenti

  • Sai quante storie così purtroppo non vengono alla luce e animali vengono sacrificati in modo orrendo a divinità .
    Meno male che ENPA c’è l’ha fatta e speriamo che dietro a lei molti altri animali possano scampare a questo inutile massacro.

    Un saluto e buona serata Laura, la mamma oggi è stata abbastanza bene.

  • Un consiglio, lascia correre, fai finta di non aver ricevuto nessun commento, non rispondere alla provocazione altrimenti si innesca una bottta e risposta a catena che non arriva da nessuna parte, poi si stuferà e la finirà di lasciare commenti insulti.

    E’ successo anche a me, all’inizio rispondevo alle sue provocazione e lui più continuava alzando il tiro, allora ho capito che stavo facendo il suo gioco e ho smesso di rispondere alle sue provocazioni, dopo poco tutto è finito.

    Dolce notte Laura e non ci pensare, lo sai che il mondo è pieno di matti ma forse n on sai che quello virtuale lo è ancora di più.