DIRETTAMENTE DA FOCUS 3 storie di cavalli
Un cavallo per amico, un amico per motore
Vi ricordate la mitica i Citroën 2 Cavalli? Ebbene, dalla primavera di quest’anno è disponibile sul mercato la… 1 cavallo, la vettura ibrida più ecologica del mondo. Niente cilindri, nè bielle, nè pistoni: il cuore di questa rivoluzionario mezzo di trasporto batte infatti circa 56 volte al minuto e non romba ma nitrisce. L’idea è venuta a Abdolhadi Mirhejaz, creativo appassionato di cavalli di Teheran, specialista nella costruzione di macchine agricole. Il funzionamento del singolare veicolo è semplice: il cavallo trotta o cammina su un tapis roulant e un sistema di cinghie trasmette il movimento alle ruote. Il conducente siede comodamente nella parte anteriore della Naturmobil, guida e si fa portare a spasso.
Faticoso e crudele? Per niente: il prototipo è infatti dotato di un accorgimento semplice ma geniale: il tapis roulant è collegato a una batteria che viene caricata dal movimento del motore a zoccoli e lo sostituisce quando è stanco. Un efficace sistema di sensori rileva continuamente la temperatura della “sala macchine” e quando è troppo alta, quando cioè il cavallo è affaticato, fa intervenire il motore elettrico. La Naturmobil è insomma un ibrido cavallo-elettrico assolutamente ecologico e rispettoso dell’equino.
La macchina pesa circa 300 kg, più o meno come una comune carrozza: quando è spinta dalla batteria può raggiungere una velocità di 80 km/h, mentre la propulsione equina non le permette di superare i 20 km/h. Allo studio ci sono già alcune versioni “pullman” dedicate ai turisti e spinte da “motori” a 2 o 4 cavalli.
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Cholla, il cavallo artista
E voi? Che ne pensate?
Il cavallo col buco
Questa storia ha dell’incredibile: è stata pubblicata sul numero 195 di Focus.
Questa fotografia, tratta dall’Archivio Gallino, è stata inviata alla redazione di Focus da un lettore Friulano. Siamo in piena Grande Guerra e il povero cavallo ritratto nell’immagine insieme a un gruppo di Alpini è stato ferito da un proiettile di grosso calibro durante la battaglia di Bevorchians (Udine). Il cavallo sembra tutto sommato godere di buona salute e in effetti, stando a quanto riportano le cronache, è vissuto senza troppi problemi fino al marzo del 1918. Abbiamo chiesto a Mauro Quercioli, il nostro veterinario esperto di cavalli, come ciò sia clinicamente possibile. “Dal punto di vista anatomico è possibile che il cavallo sia sopravvissuto, compatibilmente con le cure dell’epoca. Infatti la parte colpita non è attraversata da strutture vitali. Oggi sarebbe guarito completamente con residui di scarsa mobilità del collo dovuti alla reazione cicatriziale, allora probabilmente si formò una fistola.
Come tutte le cose incredibili… anche questa è vera.
weeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee i cavalliiiiii che gli fanno ai miei poveri simili?
weeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee i cavalliiiiii che gli fanno ai miei poveri simili?
Della serie -cose bizzarre del mondo-!!
Comunque fidati, ai cavalli il tapis roulant non piace. Ultimamente va molto di moda per l’allenamento intensivo… ma è alienante per noi, figurati per loro!
Quercioli è un amico… o) buffo vederlo citato qui!
Un bacio
Ciao Laura,
tranquilla va ben lo stesso. Un kiss e buona serata.
Quella del cavallo motore mi sembra una cosa poco attuabile nella vita di tutti i giorni visto che andiamo sempre tutti di fretta e 20 Km/h è come stare fermi…
Per il cavallo pittore mi sembra una americanata ma di quelle proprio colossali, sicuramente sul manico dei pennelli verà messo qualche liquido a base di zucchero di cui i cavalli sono ghiotti e quindi lui tiene il pennello in bocca solo per levvare lo zucchero e gli avranno insegnato che per non perdere il pennello dalla bocca deve appoggiarlo sul foglio così lecca meglio… ahahah!!!
Per il cavallo con il buco nel collo della grande guerra avevo già letto questo articolo e trovo la notizia verosimile perchè in effetti nel collo del cavallo non ci sono organi vitali quindi ci credo che sia vissuto ancora per degli anni.
Un saluto laura e buona serata.
Come sempre non riesco a commentare da Piabrl del blog http://ogginonlavoro.myblog.it/ ma non è colpa mia proprio non acetta il commento quando ci provo ritorna sulla home page del blog stesso come se non avessi proprio aperto la pagina dei commenti, ho segnalato la cosa alla redazione, ma quelli figurati se ti dicono qualcosa… a me spiace perchè è già la seconda volta che mi commenta ed io non riesco a lasciare un messaggio da lei, ma non è colpa mia.
Spero che lei legga questo commento qui da te perchè ho visto che ti legge.
Ciao Laura e scusa per aver rubato il tuo spazio per questo mio sfogo virtuale.
Mamma mia questa piattaforma sta diventando uno strazio, avevo lasciato un commento sfogo qui da te perchè non riesco a commentare da Piabrl e mi sa tanto che non l’ha preso, sto Myblog mi sta facendo stessare un pò troppo ultimamente, mi sa tanto che se continua così emigro su un’altra piattaforma anche io, non si può perdere un mare di tempo per lasciare un semplice commento, il blog per me è un piacere è una sorta di rilassamento ma ultimamente rilassamento zero stess tantissimo ahahah!!!
Notte Laura.
Meno male ha preso il commento e vedo che ha pubblicato anche l’altro….forse ha carpito la mia intenzione di migrare in altre piattaforme ???? ahahahahah!!!!
Quindi è il blog di Piabrl che ha de problemi, credevo che la cosa dinpesse dal mio Pc perchè io gli altri blog, anche se con difficoltà ultimamente, ma riesco tutti a commentarli.
Ciao Laura e buona notte, hai sentito per caso il Don , io ieri l’ho sentito stava un pochino meglio ma non ancora in forma del tutto.
Quante storie di cavalli! Quella del proiettile sembra davvero incredibile mentre per quelle legate agli spostamenti, meglio una vettura ecologica che non inquini. Il pittore, poi… un vero artista!
E’ un argomento, il tuo, che mi tocca d avicino: conosci, infatti, il mio smisurato amore per il cavallino di Maranello, vero?!