Gen 29, 2009 - animali    10 Comments

DIRETTAMENTE DA FOCUS 3 storie di cavalli

Un cavallo per amico, un amico per motore

Vi ricordate la mitica i Citroën 2 Cavalli? Ebbene, dalla primavera di quest’anno è disponibile sul mercato la… 1 cavallo, la vettura ibrida più ecologica del mondo. Niente cilindri, nè bielle, nè pistoni: il cuore di questa rivoluzionario mezzo di trasporto batte infatti circa 56 volte al minuto e non romba ma nitrisce. L’idea è venuta a Abdolhadi Mirhejaz, creativo appassionato di cavalli di Teheran, specialista nella costruzione di macchine agricole. Il funzionamento del singolare veicolo è semplice: il cavallo trotta o cammina su un tapis roulant e un sistema di cinghie trasmette il movimento alle ruote. Il conducente siede comodamente nella parte anteriore della Naturmobil, guida e si fa portare a spasso.

 

Faticoso e crudele? Per niente: il prototipo è infatti dotato di un accorgimento semplice ma geniale: il tapis roulant è collegato a una batteria che viene caricata dal movimento del motore a zoccoli e lo sostituisce quando è stanco. Un efficace sistema di sensori rileva continuamente la temperatura della “sala macchine” e quando è troppo alta, quando cioè il cavallo è affaticato, fa intervenire il motore elettrico. La Naturmobil è insomma un ibrido cavallo-elettrico assolutamente ecologico e rispettoso dell’equino.


La macchina pesa circa 300 kg, più o meno come una comune carrozza: quando è spinta dalla batteria può raggiungere una velocità di 80 km/h, mentre la propulsione equina non le permette di superare i 20 km/h. Allo studio ci sono già alcune versioni “pullman” dedicate ai turisti e spinte da “motori” a 2 o 4 cavalli.

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Cholla, il cavallo artista

I critici di tutto il mondo sono concordi: le opere di Cholla hanno al loro interno il fuoco di Pollock e il misticismo di Milton Resnik. Cholla Chambers da Reno, Nevada, è recentemente balzato agli onori delle cronache per aver ottenuto la menzione d’onore al concorso di pittura tutto italiano Arte Laguna, la cui giuria era presieduta daViviana Siviero, con la seguente motivazione: per la natura provocatoria del gesto, non necessariamente polemica, che può essere considerato un’evoluzione interessante ed ironica del mito dell’arte astratta ed informale nei suoi fondamenti teorici e nelle sue derivazioni formali, possibile in questi termini grazie all’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Mica male per uno che dipinge tenendo il pennello tra i denti e che ha scoperto la sua vena artistica solo 4 anni fa: Cholla è un vero artista di grido, anzi… di nitrito. Eh sì, perchè Cholla Chambers è un cavallone baio di 23 anni, mezzo mustang e mezzo quarter di proprietà della famiglia Chambers. I suoi quadri, considerati da molti critici espressione dell’action painting più spinto, sono già stati esposti nelle principali città americane dal 24 aprile al 24 maggio 2009 saranno in mostra presso la galleria d’arte Giudecca 795 di Venezia.

I quadri di Cholla sono in vendita: chi volesse aggiudicarsene uno deve prepararsi a sborsare una cifra compresa tra i 600 e 2000 euro. E non è tanto il fatto che un cavallo dipinga a stupire, quanto il suo riconoscimento formale come artista. “Viviamo in un mondo dove limiti e confini si spostano di continuo”, afferma Kurt Kohl curatore di The Art Cafè, una delle mostre a cui a partecipato Cholla. “Le opere del cavallo sono al livello di quelle che potrebbe realizzare un bambino molto piccolo: non c’è una grande meditazione dietro al tratto, ma nessuno ha mai sollevato questo genere di obiezioni a proposito di Pollock o De Kooning o Rothk”. Gli fa eco Vittorio Sgarbi: “queste opere potrebbero essere legittimate come espressione di quella scuola che si chiama action painting. Gli artisti che seguono quello stile rinunciano volutamente a ogni mediazione della ragione e si affidano al puro istinto. Ed è ovvio che un’azione completamente istintiva e uguale negli uomini come negli animali.”
E voi? Che ne pensate?
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Il cavallo col buco

Questa storia ha dell’incredibile: è stata pubblicata sul numero 195 di Focus.

Questa fotografia, tratta dall’Archivio Gallino, è stata inviata alla redazione di Focus da un lettore Friulano. Siamo in piena Grande Guerra e il povero cavallo ritratto nell’immagine insieme a un gruppo di Alpini è stato ferito da un proiettile di grosso calibro durante la battaglia di Bevorchians (Udine). Il cavallo sembra tutto sommato godere di buona salute e in effetti, stando a quanto riportano le cronache, è vissuto senza troppi problemi fino al marzo del 1918. Abbiamo chiesto a Mauro Quercioli, il nostro veterinario esperto di cavalli, come ciò sia clinicamente possibile. “Dal punto di vista anatomico è possibile che il cavallo sia sopravvissuto, compatibilmente con le cure dell’epoca. Infatti la parte colpita non è attraversata da strutture vitali. Oggi sarebbe guarito completamente con residui di scarsa mobilità del collo dovuti alla reazione cicatriziale, allora probabilmente si formò una fistola.

Come tutte le cose incredibili… anche questa è vera.

DIRETTAMENTE DA FOCUS 3 storie di cavalliultima modifica: 2009-01-29T16:09:00+01:00da lauratani
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10 Commenti

  • weeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee i cavalliiiiii che gli fanno ai miei poveri simili?

  • weeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee i cavalliiiiii che gli fanno ai miei poveri simili?

  • Della serie -cose bizzarre del mondo-!!
    Comunque fidati, ai cavalli il tapis roulant non piace. Ultimamente va molto di moda per l’allenamento intensivo… ma è alienante per noi, figurati per loro!
    Quercioli è un amico… o) buffo vederlo citato qui!
    Un bacio

  • Ciao Laura,
    tranquilla va ben lo stesso. Un kiss e buona serata.

  • Quella del cavallo motore mi sembra una cosa poco attuabile nella vita di tutti i giorni visto che andiamo sempre tutti di fretta e 20 Km/h è come stare fermi…
    Per il cavallo pittore mi sembra una americanata ma di quelle proprio colossali, sicuramente sul manico dei pennelli verà messo qualche liquido a base di zucchero di cui i cavalli sono ghiotti e quindi lui tiene il pennello in bocca solo per levvare lo zucchero e gli avranno insegnato che per non perdere il pennello dalla bocca deve appoggiarlo sul foglio così lecca meglio… ahahah!!!
    Per il cavallo con il buco nel collo della grande guerra avevo già letto questo articolo e trovo la notizia verosimile perchè in effetti nel collo del cavallo non ci sono organi vitali quindi ci credo che sia vissuto ancora per degli anni.

    Un saluto laura e buona serata.

  • Come sempre non riesco a commentare da Piabrl del blog http://ogginonlavoro.myblog.it/ ma non è colpa mia proprio non acetta il commento quando ci provo ritorna sulla home page del blog stesso come se non avessi proprio aperto la pagina dei commenti, ho segnalato la cosa alla redazione, ma quelli figurati se ti dicono qualcosa… a me spiace perchè è già la seconda volta che mi commenta ed io non riesco a lasciare un messaggio da lei, ma non è colpa mia.
    Spero che lei legga questo commento qui da te perchè ho visto che ti legge.

    Ciao Laura e scusa per aver rubato il tuo spazio per questo mio sfogo virtuale.

  • Mamma mia questa piattaforma sta diventando uno strazio, avevo lasciato un commento sfogo qui da te perchè non riesco a commentare da Piabrl e mi sa tanto che non l’ha preso, sto Myblog mi sta facendo stessare un pò troppo ultimamente, mi sa tanto che se continua così emigro su un’altra piattaforma anche io, non si può perdere un mare di tempo per lasciare un semplice commento, il blog per me è un piacere è una sorta di rilassamento ma ultimamente rilassamento zero stess tantissimo ahahah!!!

    Notte Laura.

  • Meno male ha preso il commento e vedo che ha pubblicato anche l’altro….forse ha carpito la mia intenzione di migrare in altre piattaforme ???? ahahahahah!!!!

  • Quindi è il blog di Piabrl che ha de problemi, credevo che la cosa dinpesse dal mio Pc perchè io gli altri blog, anche se con difficoltà ultimamente, ma riesco tutti a commentarli.

    Ciao Laura e buona notte, hai sentito per caso il Don , io ieri l’ho sentito stava un pochino meglio ma non ancora in forma del tutto.

  • Quante storie di cavalli! Quella del proiettile sembra davvero incredibile mentre per quelle legate agli spostamenti, meglio una vettura ecologica che non inquini. Il pittore, poi… un vero artista!
    E’ un argomento, il tuo, che mi tocca d avicino: conosci, infatti, il mio smisurato amore per il cavallino di Maranello, vero?!