UNA BELLA NOTIZIA!!!GRAZIE SINDACO!!!
Victor Hugo: “Torturare un toro per il piacere è molto più che torturare un animale, è torturare una coscienza”.
In molti stati dell’America Latina, come Venezuela, Perù, Messico, Colombia, Guatemala e Ecuador, vengono organizzate le corride, tutte sul modello di quelle spagnole.
Dalle nostre leghe membro presenti in Colombia abbiamo ricevuto importanti aggiornamenti circa le corride e gli sviluppi di lunghi anni di campagne.
Il Sindaco di Zapatoca, Octavio Gutiérrez Rueda, ha firmato un Accordo storico, presentato dal Consigliere tecnico Reynaldo Díaz Rueda, recante la dichiarazione che Zapatoca è una città anti-taurina e contro i combattimenti dei galli. Le arene attualmente esistenti, saranno riconvertite ed utilizzate per eventi in cui viene celebrata la vita. L’ultima corrida si era svolta nel Gennaio 2007. Nel corso del 2008 non è stato permesso nessun combattimento….
Source/Quelle: COLOMBIA, ZAPATOCA PRIMA CITTÀ ANTI CORRIDA
Nell’arena in festa, tra musiche e colori, trafitto dalle “picche” e dalle “bandierine”, dalla spada e dal coltello, il toro, immobile, vive la sua lenta agonia. Accanto a lui muore il cavallo, il ventre squarciato sotto la trapunta. Il “matador”, eroico e vittorioso, si inchina alla folla e applaude. E’ il finale dell’ultimo atto di una corrida spagnola.
IL TORO PRIMA DI ENTRARE NELL’ARENA:
– viene tenuto al buio, sottoposto a droghe e purghe per indebolire le sue forze
- viene percosso sulle reni con sacchi di sabbia
– gli viene cosparsa trementina sulle zampe per impedirgli di star fermo
- gli viene messa vaselina negli occhi per annebbiargli la vista
– gli viene infilata della stoppa nelle narici e nella gola per impedirgli di respirare
– gli vengono conficcati aghi nelle carni
IL TORO QUANDO ENTRA NELL’ARENA:
- gli vengono conficcate dai “picadores” le “picas” che producono dolore ed emorragie
– gli vengono infilate dai “banderilleros” le “banderillas”, che sono arpioni che straziano ancora più i muscoli, costringendo l’animale ad abbassare la testa
– viene colpito ripetutamente dalla spada che provoca sempre più gravi emorragie polmonari che soffocano l’animale
IL TORO QUANDO ESCE DALL’ARENA:
– viene trascinato via, spesso ancora agonizzante e paralizzato, ma cosciente
– ancora vivo, gli vengono tagliate coda e orecchie, macabri trofei di un’ingiusta vittoria
Anche i cavalli, spesso vecchi e malati, feriti, con le corde vocali tagliate, gli occhi bendati, sono vittime della corrida. A volte sventrati e rapidamente ricuciti, vengono riportati nell’arena e finiscono agonizzanti senza che nessuno si curi di loro quando ormai non servono più.
Il toro non è un animale da combattimento, è un animale erbivoro, allevato in pascoli fino all’età di 4 anni, poi bruscamente trasferito nell’arena. Torturare ed uccidere il toro significa sadismo, ignoranza, violenza, barbarie.
Le corride sono attivamente sostenute da circa un migliaio di persone definite dagli animalisti spagnoli MAFIA TAURINA. Questa mafia non ha scrupoli nello sfruttare la sofferenza degli animali per scopi puramente economici. Per imporre alla Spagna, all’Europa e al mondo questi orrendi spettacoli la mafia taurina, presenta la corrida come arte, folklore, tradizione popolare, ottenendo il consenso della “cultura ufficiale”, del Governo spagnolo, aprendo Scuole di Tauromachia per giovanissimi, organizzando e incoraggiando spettacoli Comico-Taurini in cui nani, scimmie, scimpanzé, torturano a morte vitellini con lo scopo di “divertire” i bambini rendendoli crudeli e indifferenti al sangue ed alla sofferenza.
NON E’ FINITA!!!
CI SONO LE FESTE SANGUINARIE SPAGNOLE CHE SONO PIÙ’ DI 3.000 TUTTO L’ANNO
Proibite dal 1963 sono oggi incoraggiate dalle autorità sia civili che religiose e alcune, considerate di interesse turistico internazionale, vengono sovvenzionate ufficialmente. Gli animali usati sono bovini, ovini, asini, cani, gatti, conigli, asini, galline, oche e tanti altri. La maggior parte di queste sadiche feste paesane organizzate in onore di Gesù, Madonna e Santi sono terribili torture di bovini ormai inutilizzabili nelle corride e nella riproduzione.
Alcune delle 3.000 feste:
A MANGANESES (ZAMORA) – a febbraio – viene lanciata dall’alto una capretta viva.
A TORDESILLAS e in molti altri luoghi “eroici cavalieri” strappano o tagliano la testa di galli vivi appesi per le zampe.
FESTA DELL’ASINELLO
Si svolge a VILLANUEVA DE LA VERA (CACERES) in Estremadura ogni anno l’ultimo giorno di Carnevale. Un asinello piccolo e vecchio, cavalcato e selvaggiamente bastonato, viene trascinato dalla folla. Quando cade viene obbligato a rialzarsi a randellate, mentre i bambini lo riempiono di botte, calci e pugni per ore finche l’animale agonizza.
FESTA DEL TORO EMBOLADO (Toro con le corna di fuoco)
Sono più di 50 provincie di Valencia, Castellan e in altri paesi della Spagna. Si avvitano alle corna del toro piccoli arnesi con palle di cotone, olio e catrame a cui viene dato fuoco. Mentre l’animale impazzisce per il catrame infuocato che gli brucia il muso e gli occhi, viene inseguito, perseguitato e bastonato dalla folla.
FESTA DEL TORO DE LA VEGA (Settembre)
Un popolo di adulti e bambini armati di lance lunghe fino a 3 metri, aspetta l’arrivo del toro per torturarlo e trapassarlo in tutte le direzioni. Risulta vincitore di una LANCIA D’ORO, offerta dal Municipio, colui che, per primo, taglia i genitali al toro ancora vivo.
FESTA DEL TORO DI CORIA (Giugno) – Estremadura 12 tori vengono seviziati e linciati dalla folla inferocita, 2 al giorno per 6 giorni in onore di San Giovanni.
CHE “FIESTA”A CORIA
Da L’Indipendente del 20 luglio 1993, una cronaca agghiacciante di Isabel Pisano. Il toro, dopo due ore di corsa atterrita, privo di un occhio, ferito ovunque, con una zampa spezzata, giace ormai a terra esanime: “Diamogli fuoco sotto le palle, suggerisce qualcuno. Detto e fatto. Portano dei giornali, li accendono. Il toro scuote disperatamente la testa. Quelli che prima non avevano osato gli conficcano pezzi di bottiglia, gli infilano nell’ano dei bastoni. L’animale fa uno sforzo sovrumano per tentare di sfuggire a quelle belve, mentre dai suoi lombi il sangue zampilla da centinaia di fori, si alza in piedi e cade nuovamente. […] ‘I coglioni! I coglioni!’ Si alza uno con un coltello e glieli recide di netto , mentre il toro, ancora vivo, lancia il suo ultimo grido, con l’unico occhio superstite che gli esce dalle orbite . Dallo spacco dove prima c’erano i genitali il sangue esce a fiotti. […] Tutti sguazzano nel sangue. […] Il sindaco dice: “Tutti quanti noi abbiamo l’obbligo di difendere i nostri gusti, perché questa è arte e cultura”
LA VIOLENZA SUGLI ANIMALI “ISTITUZIONALIZZATA”, CIOÈ’ ACCETTATA, PROMOSSA E ORGANIZZATA DALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI, DAL GOVERNO E DALLA COMUNITÀ’ EUROPEA, PUÒ’ AGGRAVARE LA TENDENZA AD UN COMPORTAMENTO AGGRESSIVO NEI CONFRONTI DEGLI ANIMALI E ANCHE DEGLI UOMINI. LA TAUROMACHIA E’ INDICE DI SOTTOSVILUPPO E DI ARRETRATEZZA. ASSISTERE AD UNA CORRIDA SI RISCHIA DI SVILUPPARE INCLINAZIONI CRUDELI E VIOLENTE FATALI ALLA SALUTE MENTALE.
Se state partendo per la Spagna Vi auguro comunque Buon Viaggio, ma nel contempo Vi chiedo di non assistere alle corride, di diffondere informazioni su tali atrocità, di inviare lettere e telegrammi di protesta al Governo Spagnolo, ai Sindaci delle varie città e paesi in cui si svolgono corride e feste sadiche, al Parlamento Europeo per chiedere l’abolizione in Europa di ogni spettacolo crudele. Chi desidera soggiornare in Spagna evitando spettacoli di corride, è invitato a visitare TOSSA DE MAR la prima stazione balneare che ha abolito queste orrende atrocità. E’ importante sensibilizzare chiunque si reca in Spagna specialmente Provveditorati, Scuole, Presidi, Professori, alunni, affinchè scelgano TOSSA DE MAR come meta delle loro gite. Per l’abolizione della corrida, inviate telegrammi a:
PILAR RAHOLA,
PLAZA SAN JAUME
AYUNTAMIENTO
08002 BARCELONA – SPAGNA
con il seguente testo: “LA FELICITAMOS PARA SU LABOR CONTRA LA CORRIDA E LE ROGAMOS SEGUIR LUCHANDO HASTA SU COMPLETA ABOLICION”
Inviate proteste anche a:
(FAX)
Municipio (Ayuntamiento) de Càceres : 0034 927255718 Municipio de Coria: 0034 927503983 / 0034 927500735
(TEL.) Alcadia de Coria: 0034 927503639 Casa Municipal de Cultura: 0034 927500632
Tratto dal sito “Bairo”, http://www.geocities.com/Paris/Bistro/9971/index.html
In relax vedete l’adorabile Muesly,il micio di Marcello (http://misticsoon.myblog.it) e la tenera Camilla ,cagnolotto di Fulvio (http://energia4363.myblog.it)
Miti e leggende a volte hanno solidi fondamenti nella realtà. Potrebbe essere il caso del favoloso unicorno, cantato, descritto e disegnato in opere d’altri tempi e sempre pensato come il frutto dell’umana immaginazione. E invece fra gli monitorati dal centro di scienze naturali di Prato è comparso proprio un unicorno vero. Si tratta di un capriolo con un solo corno al centro della fronte invece delle classiche corna biforcate vive all’interno del gruppo di suoi simili osservato dal centro pratese.
Leggenda ed etologia – È un esemplare giovane: ha infatti solo 10 mesi. “E’ la dimostrazione – dice il direttore del centro, Gilberto Tozzi – che il mitico unicorno celebrato in iconografie e leggende, probabilmente non era solo oggetto di fantasia bensì un animale: capriolo, cervo, o altre specie, con un anomalia morfologica analoga a quella del nostro esemplare. IL’animale – continua Tozzi – forse è consapevole della sua diversità e non si lascia vedere facilmente”.
I genitori avevano due corna – La madre era arrivata nel centro alcuni anni fa ferita dopo essere stata investita da un’auto nella zona dell’appennino pistoiese. Al centro l’hanno curata e poi liberata nel parco, La scorsa primavera ha incontrato un maschio e dal loro amore è nato l’unicorno.
SCRITTO DA http://poldina60.myblog.it/ –Rodrigo è un Rottweiler, è rinchiuso in una gabbia di circa 2 metri per 2 nel canile dove sono volontaria. E’ un cane molto grosso e per lui vivere così, oltre ad essere una cosa terribile dal punto di vista psichico, lo è anche dal punto di vista fisico, perchè il fatto di non poter muoversi, correre, insomma fare una vita normale per un cane di 70 chili gli causa problemi seri, particolarmente alle zampe che stanno cedendo.
Posto la sua storia perchè le persone sappiano che razza di vita fanno questi poveri animali, abbandonati da padroni BASTARDI al loro destino.
Tenete conto che la gabbia è in pendenza e lui scivola, considerata la mole, credetemi è un supplizio, se guardate la foto vi accorgerete della tristezza di questo povero cane.
Ovviamente chi arriva per fare un’adozione (per fortuna c’è ancora gente di buon cuore) lo guarda e tira dritto verso un cagnolino più “gestibile”.
Tutto questo per dirvi che se avete la possibilità, in qualsiasi parte d’Italia e del mondo vi troviate, se volete non solo dare ma ricevere un’amore incondizionato, leale, unico, andate in un canile e portatevi a casa un’amico come Rodrigo o almeno uno dei tanti altri che troverete lì.
Un uomo scrisse ad un albergo di campagna in Irlanda per chiedere se avrebbero accettato il suo cane. Ricevette la seguente risposta: Caro Signore, lavoro negli alberghi da più di trent’anni. Fino ad oggi non ho mai dovuto chiamare la polizia per cacciare un cane ubriaco nel cuore della notte. Nessun cane ha mai tentato di rifilarmi un assegno a vuoto. Mai un cane ha bruciato le coperte fumando. Non ho mai trovato un asciugamano dell’albergo nella valigia di un cane. Il suo cane é il benvenuto. P.S. Se lui garantisce può venire anche lei! 🙂
Tantissimi cuccioli, che siano cani, gatti, o altri animali, vengono abbandonati sul ciglio della strada e, purtroppo, questo non è un fenomeno tipicamente estivo (anche se di entità maggiore in questo periodo) ma avviene durante tutto l’anno.
Qualcuno pensa che abbandonare un animale, quando non si ha più la voglia o la possibilità di occuparsene, sia quasi dargli un’opportunità di farsi un’altra vita… È invece solo un modo per assolvere la propria coscienza, convincendosi che qualcun’altro lo prenderà e lo accudirà. In realtà il cane o il gatto o altro animale quasi sicuramente morirà per la mancanza di cibo ed acqua, sotto un sole fortissimo o sotto le ruote di un autoveicolo… quindi, abbandonarli è crudele e disumano!!!
E’ altrettanto crudele l’indifferenza: Se si assiste a un caso di abbandono o di maltrattamento è bene segnalarlo alle autorità giudiziarie (Carabinieri/Polizia di Stato/Corpo Forestale/Polizia Urbana o Veterinari ASL), perché abbandonare gli animali è un reato: infatti, grazie alla legge 189 del 2004, chi uccide o abbandona o anche solo maltratta un animale rischia il carcere fino a 3 anni.
Inoltre, non è necessario abbandonarli per andare in vacanza, oggi ci sono tantissimi luoghi turistici che ammettono gli animali (camping, spiagge, alberghi, etc..etc..) e se proprio volete andare in quell’albergo dove sono proibiti, esistono tante altre soluzioni. Infatti, indirizzi per affidare in tutta sicurezza i vostri cuccioli si possono trovare oltre che dai veterinari, presso le ASL locali e nei negozi specializzati (negozi pet, toelettatori, ecc.), nonché sulle PAGINE GIALLE alla voce:-animali domestci-pensioni