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Set 17, 2008 - gatti    38 Comments

LA LEGGE E’UGUALE PERTUTTI,MA PER ALCUNI E’MENO UGUALE

La suprema corte non ama gli animali

6-Settembre-2008 

gatto-appeso.jpgL’avvocato Roberto Colica, scrive una considerazione relativa ad una sentenza della Cassazione in fatto di animali.

So che l’argomento non è strettamente correlato con la vita quotidiana del nostro quartiere, ma la notizia dell’ennesima assurdità giurisprudenziale della suprema corte (scritta non a caso con la minuscola), merita qualche commento.
Dunque cosa è successo? Due gatti, anni fa (teniamo sempre presente i tempi della nostra giustizia…) rimasero intrappolati in una legnaia. Un uomo, dopo aver constatato che non era possibile prenderli in un altro modo, non ha potuto fare altro che sfondare la porta e trarre in salvo i due impauriti felini. Fin qui nulla di strano. Ma il guaio è che la legnaia non era sua ed il vicino di casa ha pensato bene di fargli causa. Solita lunghissima trafila giudiziaria: primo grado, appello e infine cassazione, che emette questa “fantastica” sentenza: l’animale domestico che si trova in stato di necessità non ha gli stessi diritti delle persone e dunque non si possono danneggiare i beni del vicino nel tentativo di salvare il proprio gatto o cane, rimasto intrappolato.

Se il salvataggio avesse come destinatario una persona, invece, il comportamento sarebbe lecito”. (sentenza n. 34589/08). L’uomo, già condannato nei precedenti gradi di giudizio, aveva presentato ricorso affermando di aver agito in stato di necessità, ed invocando l’art. 54 del codice penale che, appunto, sancisce che “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”. Continua infatti la sentenza, spiegando che non è possibile invocare “il motivo concernente l’applicazione dell’articolo 54 del codice penale, in relazione al danneggiamento della legnaia al fine di salvare i gatti prigionieri, in quanto la suddetta norma, nel prevedere la non punibilità di chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sè o altri dal pericolo di un danno grave alla persona, non fa alcun riferimento al pericolo di un danno grave agli animali, non potendosi pacificamente questi ultimi farsi rientrare nel concetto di persona” (sic!). Fantastico! Anni e anni di lotte per cercare di inculcare il sacrosanto principio della tutelabilità della vita di qualsiasi essere senziente, campagne (ipocrite!) sul “non lo abbandonate!”, riforme per cercare di ampliare l’ambito di applicazione delle norme riguardanti la punibilità del maltrattamento degli animali (è stato addirittura creato un nuovo titolo del Codice Panale: “titolo IX-bis – dei delitti contro il sentimento per gli animali”), tutto vanificato dalla miopia giudiziaria degli ermellini (parlo dei giudici non degli animali)! Ormai chiunque vorrà abbandonare un animale, sottoporlo a sevizie, lasciarlo chiuso per ore in auto sotto il sole, o chissà cosa (la letteratura sulle sevizie inflitte agli animali è purtroppo molto ampia) si sentirà autorizzato a farlo: che diamine, mica parliamo di esseri umani, lo ha insegnato pure la cassazione!

Mi convinco a questo punto sempre di più che aveva ragione Henry Louis Mencken: ”

L’ingiustizia si sopporta con relativa facilità: quello che fa male è la giustizia.”
Grazie per l’ospitalità.
Roberto Colica

TU ABITI A SCANDIANO IN VIA GRAMSCI 20?

Cane e gatti abbandonati in balcone senza cibo nè acqua

GAZZETTA DI REGGIO-   SCANDIANO. Chiusi in balcone, al quarto piano, senza che vi fosse alcun riparo per proteggerli dal sole battente. E con le ciotole di cibo e acqua ormai vuote.
Per portare in salvo un cucciolo di cane e due gatti, ieri pomeriggio a Scandiano, si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Reggio.
A segnalare la presenza dei tre animali sono stati alcuni passanti, preoccupati perchè da qualche giorno li avevano notati sul terrazzo di una palazzina di via Gramsci, al civico 20, sotto il sole.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia municipale Tresinaro-Secchia. Che attraverso un balcone vicino hanno controllato, assieme al servizio veterinario dell’Ausl, in che condizioni fossero gli animali. E’ così che si sono resi conto che cane e gatti non avevano più di che sfamarsi.
Dopo aver cercato a lungo e invano di rintracciare i proprietari – a quanto pare in ferie – gli agenti sono stati costretti a far intervenire i vigili del fuoco.
I quali, autorizzati dal magistrato di turno, con l’autoscala sono saliti fino al quarto piano e hanno prelevato tutti e tre gli animali.
Il cagnolino e i due mici sono stati affidati ai volontari del canile di Scandiano, dove sono stati finalmente rifucillati. I proprietari, però, ora rischiano una denuncia penale per maltrattamento e abbandono di animali.

(07 settembre 2008)
Giu 17, 2008 - animali, cani, gatti    15 Comments

MESSALINA,AUGUSTO,MUESLY,CAMILLA

Questo bel primo piano è il miciotto Messalina della mia amicona Missy(http://messalina.myblog.it b3adeae3f67628f4a92c05d4b73f9193.jpg.Poi c’è questo bel tipino di Augusto,il pelosino di due mesi della mia amica Cristina(http://supercrinji.splinder.com/ ),non potevo non metterlo nel mio blog!!!

In relax vedete l’adorabile Muesly,il micio di Marcello (http://misticsoon.myblog.it)   e la tenera Camilla ,cagnolotto di Fulvio (http://energia4363.myblog.it)  c29a46f0deb5031c360371c9ab9b702e.jpgee851cb902711839d367fbe9fe224d55.jpg

Giu 16, 2008 - gatti    16 Comments

NON HO RESISTITO ED HO RUBATO UNA FOTO DI ANDY

http://andylagatta.fotoblog.it/ di una dolcezza infinita…                                                                Quando i gatti fanno booh….
è un vero piacere vedere la loro espressione di meraviglia
che racchiude un mondo di semplicità e di amore..
Ma perché noi da grandi non facciamo più booh?
E’ un vero peccato non fare più booh…….
i gatti e i bambini sanno fare booh……
noi sappiamo solo dire di no…..

       Stai lì.
Estatico
Ti fissa Rapito Stupito.
Piccola e maestosa piramide
(chissà cosa pensi, mia creatura)
Poi, d’un tratto,
 si alza sornione flessuoso
perduto in altri pensieri.
Mio grande amore
 (chissà se lo sai)
Ti amo e ti interrogo
luce della solitudine del mio spirito.
Al mio gatto, a tutti i gatti



Mag 23, 2008 - gatti    3 Comments

il gatto non è un mistero

Anarchico, intelligente, enigmatico: un studio cerca di tratteggiare il carattere del meno addomesticato degli animali domestici

Prepara un agguato, balza, poi si accuccia, infine fa le fusa: improvvisamente, però, tira fuori le unghie. «Non esistono gatti da soccorso, gatti da guardia, gatti per ciechi, gatti poliziotto, gatti addestrati a individuare esplosivi… Tutto ciò è un sollievo: se si racconta la storia del cane da una prospettiva scientifica, si rischia di attirarsi le ire di schiere di amanti degli animali imbevuti di falsi miti», spiega Stephen Budiansky, giornalista scientifico e autore de “Il carattere del gatto – origini, intelligenza, stratagemmi del Felis silvestris catus” (Raffaello Cortina Editore). «Sui gatti, invece, nessuno si fa illusioni. I gatti sono gatti e chi ne possiede uno in carne e ossa lo sa bene».

Divinità per gli egizi, entità diabolica nel Medioevo, compagno di meditazione per filosofi quali Cartesio e Voltaire, animale domestico mai davvero addomesticato: dalla storia all’etologia, il libro cerca di offrire una chiave di lettura per comprendere alcuni degli enigmi dei piccoli felini che «con i loro occhi lucenti e il passo felpato, si sono sempre sottratti a spiegazioni definitive». In realtà tutto è molto più chiaro di quel che sembra: le fusa, le posture del corpo, i miagolii e anche i gesti più misteriosi del gatto, come quando reagisce improvvisamente con un morso alle carezze – gradite fino a un secondo prima – del suo amico umano.

Qualsiasi altro animale domestico è sociale allo stato brado: il gatto no, è anzi assolutamente solitario in natura. Eppure, a livello puramente anatomico, ben poco differenzia il micio che sonnecchia sul divano dal suo parente selvatico. Il gatto domestico ha matenuto molte delle caratteristiche asociali e persino antisociali del suo analogo selvatico: territorialismo, diffidenza, avversione ai cambiamenti improvvisi, tendenza a “spruzzare” di urina il territorio (che si tratti di un albero o di un comò, poco importa). Le cose che il Felis silvestris fa e quelle che non fa, nel suo ruolo di gatto domestico, ormai da 4mila anni, sono sempre state presenti nel suo patrimonio biologico: a questo livello, le differenze tra la stirpe dei gatti domestici e quella dei gatti selvatici sono sottilissime.

Anche nel rapporto tra sessi i gatti domestici restano imbevuti del loro retaggio evolutivo. La struttura territoriale e sociale tipica del mondo felino sembra ottimizzata per incoraggiare scontri violenti tra maschi e femmine, persino nell’accoppiamento: il pene del gatto, per esempio, è ricoperto di piccole appendici simili a spine che – dopo la penetrazione e l’eiaculazione – provocano una stimolazione molto dolorosa della vagina quando l’organo maschile si ritrae. È probabilmente questa la causa del comportamento della femmina subito dopo l’atto sessuale: alla fine del rapporto essa immancabilmente si volta e sferra una violenta zampata sul naso del maschio. Baruffe sessuali a parte, nel loro stato naturale i gatti ingaggiano dispute solo per il controllo del territorio. La lotta termina quando uno dei contendenti abbandona il campo: non c’è bisogno di ulteriori umiliazioni. Per questo motivo, nella storia dell’evoluzione del Felis silvestris, si è data particolare rilevanza allo sviluppo dei segnali aggressivi.

Molto è dato anche dal carattere: ci sono gatti intraprendenti e gatti timidi, amichevoli e ostili: ma tutti, o quasi, mostrano di non avere alcun interesse nel dimostrare agli uomini di saper fare qualcosa. Ecco perché «quando scegliendo a caso tra persone con stili di vita e formazioni differenti, – racconta Budiansky – si chiede se siano più intelligenti i cani o i gatti, i cani vincono a man bassa». Ma «i padroni dei gatti hanno da tempo escogitato la loro replica a quasta calunnia popolare, ovvero che i gatti sono semplicemente troppo intelligenti per mettersi a fare tutti quegli stupidi giochetti che i cani eseguono volenterosamente e che sembrano impressionare facilmente quell’umanità già così impressionabile di cui facciamo parte».

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