GIUSTO?
NON E’ BELLO CIO’ CHE E’ BELLO, FIGURIAMOCI CIO’ CHE E’ BRUTTO…
NON E’ BELLO CIO’ CHE E’ BELLO, FIGURIAMOCI CIO’ CHE E’ BRUTTO…
CI SONO PERSONE CHE SANNO TUTTO E PURTROPPO E’ TUTTO QUELLO CHE SANNO
“Tu sei uno stato d’animo, non una presenza. Qualche volta sei odio: uno stato d’animo; altre volte sei amore: un altro stato d’animo. Altre volte sei rabbia o avidità: altri stati d’animo. Sei stato d’animo! Non sei mai una pura presenza. E la tua consapevolezza è sempre tinta dai tuoi umori. Ogni stato d’animo diventa il padrone: modifica la consapevolezza, la storpia, la muta, la tinge, la deforma”
(Osho)
cammino…
cammino…
non ho nulla con me,
solo il mio presente,
apro la valigia,
è vuota,
ci sono solo i miei pensieri,
li metto in un angolo
di quella stanza vuota.
cammino…
cammino…
non ho nulla con me,
solo il mio presente,
apro la valigia,
è vuota,
ci sono solo i miei ricordi,
li metto in un angolo
di quella stanza vuota.
cammino…
cammino…
non ho nulla con me,
solo il mio presente,
apro la valigia,
è vuota,
ci sono solo i miei sogni,
li metto in un angolo
di quella stanza vuota.
cammino…
cammino…
non ho nulla con me,
solo il mio presente,
apro la valigia,
ci sono i miei pensieri, i miei sogni e i miei ricordi,
li metto in un angolo
di quella stanza non più vuota.
(Strampalaura)
Perché guai a chi ci tocca la esse!
Perché la piadina fa convertire anche il kebab che diventa amico dello speck.
Perché da noi non ci si fidanza: “Us fa l’Amor” (si fa l’amore)
Perché ancora a sessant’anni chiamiamo gli amici “Chi Burdel” (quei ragazzi)
Perché la piada sardoni e cipolla fresca, va innaffiata col rosso.
Perché “Me a t’amaz!” (io ti ammazzo) lo diciamo solo a chi vogliamo bene.
Perché nel nostro parlare Dio Bò (Dio buono) è come l’ossigeno che respiriamo.
Perché i nostri nonni ci hanno insegnato che se entra qualcuno in casa e ha sete, non gli si offre l’acqua ma un bicchiere di Sangiovese.
Perché la Stagione al mare è la nostra scuola di vita.
Perché l’unico imbarazzo che abbiamo è quello di stomaco.
Perché “Boia de singuler, um toca d’andè a la messa”. (porca miseria. mi tocca andare a messa)
Perché usciamo dal Cocoricò cantando “Romagna e Sangiovese”.
Perché ovunque siamo, ci basta cantare Romagna mia, per sentirci a casa.
Perché i cappelletti col lesso a luglio sono un lusso che pochi possono permettersi…
Perché quando torniamo a casa “pin come un ov” (pieni come un uovo) è colpa degli strozzapreti troppo unti del ristorante…
Perché “A dì, ciò…” (a dire questo) riassume tutti gli affanni e i triboli esistenziali…
Perché abbiamo tutti il colesterolo e i trigliceridi alti, ma ai ciccioli non si può mica dire di no..
Perché da noi il nebbione è un evento metereologico scassamaroni, non uno stato mentale…
Perché da noi quando “E’ bòfa” (E’ bufera) , la neve supera il metro… non 5 cm.
Perché se passa un amico a salutarci: “dai fermati da noi, mangiamo quel che c’è!” e in 20 minuti “ù scapa fòra” (ne esce) un buffet da sposalizio..
Perché la spiaggia d’inverno con sto grigio che è di mille colori, sto freddo che ti scalda il cuore, con le “gabine” (cabine/spogliatoi) chiuse e con l’eco dei pensieri che riempie il mare: NON SI PUÒ DIMENTICARE
Sono milioni quelli che desiderano l’immortalità, e poi non sanno che fare la domenica pomeriggio se piove.