A.de Saint-Exupéry
È il tempo che si è perduto per una persona a determinare la sua importanza.
(A.de Saint-Exupéry)
MENTA PIPERITA
la MENTA PIPERITA.
nome botanico: Mentha piperita
famiglia: lamiaceae (Labiatae)
ORIGINI:
la menta piperita nasce da un probabile incrocio fra Mentha viridis e Mentha aquatica.
E’ una pianta perenne alta da 40 a 60 cm, di colore variabile dal verde al viola
e dall’inconfondibile profumazione intensa e gradevole.
Si adatta molto bene a quasi tutti i climi, preferendo le temperature miti,
richiedendo esposizione al sole e luoghi non troppo ventosi.
Le sommità raccolte all’inizio della fioritura, contengono un olio essenziale composto da:
mentolo, mentone, varie sostanze fenoliche, flavonoidi e tannini
PROPRIETA’:
stimolanti, digestive, toniche
CURIOSITA’:
la Menta ha origini antichissime.
Secondo la mitologia greca, il nome deriva dalla ninfa Minte, amata da Plutone e per gelosia
trasformata dalla rivale Proserpina in pianta.
Ippocrate e Aristotele la consideravano afrodisiaca, Marziale la raccomandava contro
gli spasmi e i gas intestinali, Plinio affermava che il suo odore risvegliava lo spirito
e il sapore eccitava l’appetito e lo stomaco.
ALTRI UTILIZZI DELL’INFUSO:
le proprietà dell’infuso di menta possono essere anche sfruttate per uso esterno.
Applicando l’infuso sulla cute irritata, si avrà una funzione tonica e leggermente astringente;
mentre, dopo una giornata intensa, diluendo l’infuso nell’acqua della vasca da bagno,
si otterrà un bagno particolarmente rinfrescante.
una goccia…
*
auguri
Potrei augurarvi un anno nuovo… con la foto della bottiglia e fuochi d’artificio… ma a che servirebbe… gli anni non si vedono… semmai si sentono… quando la loro leggerezza si e’ fatta pesante… ma pensateci… sono fatti di giorni… e i giorni di ore… Vi auguro di sentire il tempo fermarsi… di assaporare un minuto alla volta… di non lasciare che i momenti felici vi scappino di mano per distrazione… Vi auguro una nuova intensita’… e non dal prossimo anno… ma dal prossimo minuto!!!
L’ALBERO DI NATALE
L’ALBERO DI NATALE
(di G. Gavino)
C’era una volta un piccolo albero di Natale che, quando parlava con mamma albero di Natale e papà albero di Natale, non vedeva l’ora di poter mettersi addosso le palline colorate, i festoni argentati e le lampadine. Sognava ogni notte il suo momento, entrare nel salotto buono, gustarsi i sorrisi gli auguri in famiglia,
lasciarsi sfuggire una lacrima di resina dalla contentezza. E venne finalmente il giorno del piccolo albero di Natale.
Venne scelto quasi per caso tra tanti amici alberi di Natale anche loro. Pensava: “Adesso è venuto il mio momento, adesso sono diventato grande”. Il viaggio fu lungo, incappucciato di stoffa bagnata per non perdere il verde luminoso dei rami ancora giovani. Tornata la luce, il piccolo albero di Natale si trovò nella casa di una famiglia povera. Niente palline, niente festoni, solo il suo verde scintillante faceva la felicità dei bambini che lo stavano a guardare con gli occhi all’insù, affascinati.
Era il loro primo albero di Natale. Subito fu deluso, sperava di poter dominare una sala ricca di regali e di addobbi eleganti. Ma passarono i giorni e si abituò a quella casa povera ma ricca di amore. Nessuno aveva l’ardire di toccarlo. Venne la sera di natale e furono pochi i regali ai suoi piedi ma tanti i sorrisi di gioia dei bambini che per giorni erano rimasti a guardarli sotto il suo sguardo severo per cercare di indovinare che cosa ci fosse dentro.
Venne il pranzo di Natale, niente di speciale. Venne Capodanno, con un brindisi discreto, ma auguri sinceri. E venne anche l’Epifania e il momento di andare via. Questa volta non lo incappucciarono. Lo tolsero dal vaso, gli bagnarono le radici e tutta la famiglia lo accompagnò verso il bosco. Era felice di ritornare con mamma albero di Natale e papà albero di Natale. Passando per la strada vide tanti suoi amici, ancora con le palline colorate e i fili d’oro e d’argento, che lo salutavano.
Ma c’era qualcosa di strano, erano tutti nei cassonetti della spazzatura, ricchi e sventurati, piangevano anche loro resina, ma non per la contentezza. Chissà dove sarebbero finiti!
Ora il piccolo albero di Natale è diventato un abete grande e possente, ha visto tanti figli andare in vacanza per le feste. Qualcuno è ritornato, sano o con un ramo spezzato. Lui guarda da lontano la città dove i bambini del suo Natale lo hanno amato e rispettato. Perché è un albero di Natale, albero di Natale tutto l’anno, perché Natale non vuol dire essere buoni e bravi solo il 25 dicembre,
perché Natale può essere ogni giorno. Basta volerlo…
AVEVA UN COMPUTER MOLTO DATATO.IL COPIA E INCOLLA LO FACEVA CON IL VINAVIL
CHECK UP
APRIRE UNA PORTA BLINDATA
In alternativa alle lastre si possono utilizzare un tesserino, tipo patente o codice fiscale. L’importante che sia di plastica robusta ma anche flessibile.
La porta blindata che per molti rappresentava un senso di sicurezza può non esserlo se usata in modo sbagliato. È bene fare attenzione chiudendo sempre la porta con più mandate e non solo tirandola altrimenti per i ladri l’accesso diventa molto semplice.