Gen 11, 2018 - alberi, ANTICHITA', arte, giardino, piante    Commenti disabilitati su I capperi della Rocca di Lugo sposano il Sale di Cervia

I capperi della Rocca di Lugo sposano il Sale di Cervia

Lungo le mura della medioevale Rocca Estense di Lugo trova il suo habitat naturale la Capparis Spinosa, della famiglia delle capparidacee. Questo arbusto dalla foglia e dai frutti carnosi, dai grandi fiori bianchi o rosati, da secoli radica spontaneamente nelle fessure dei muri esterni più assolati e dei bastioni terrapienati che delimitano il giardino pensile della Rocca.

 

Quando, a fine maggio e per tutta l’estate, ha luogo la fioritura, breve ma dal profumo intenso, le gemme dei fiori conosciute come capperi, vengono raccolte e messe a conservare.

Quest’anno, grazie all’amicizia fra le città di Lugo e Cervia, è venuta l’idea di sposare i capperi della rocca con il sale dolce di Cervia. Il sale di Cervia si distingue dagli altri tipi di sale per la sua dolcezza.

Presidio Slowfood, è dolce perché costituito di cloruro di sodio purissimo, con una bassa, quasi inesistente, presenza di altri cloruri più amari. Inoltre non viene essiccato artificialmente, né sbiancato chimicamente.

È un sale marino integrale, estratto dalle saline di Cervia, un’area protetta dell’Emilia Romagna, stazione del Parco del Delta del Po.

All’interno di questa riserva naturale si trovano oggi uno stabilimento di produzione e di raccolta del sale e l’antica salina Camillone, utilizzata per la raccolta artigianale attraverso un processo di lavorazione molto antico chiamato tutt’ora “metodo cervese”, tramandato da padre in figliolugo

Lug 28, 2017 - Senza categoria    Commenti disabilitati su VERGOGNA A CHI ABBANDONA GLI ANIMALI

VERGOGNA A CHI ABBANDONA GLI ANIMALI

IN UNA FOTO TUTTO L’ORRORE DEGLI ABBANDONI ESTIVI

Questa immagine sconvolgente è stata scattata dal fotografo Manuel Litran e non è stata realizzata con fotoritocco.
Quelli che vedete sull’asfalto sono i corpi di 140 cani che il fotografo ha fatto portare sul circuito di Magny-Cours. I  cani sono quelli abbandonati in soli due giorni e soppressi con l’eutanasia.
La Société Protectrice des Animaux (SPA) non pratica più l’eutanasia a meno che sia giustificata da motivi medici, ma il problema dell’abbandono estivo degli animali rimane.

Anche in Italia quello degli abbandoni estivi è un problema: ogni anno vengono abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani dei quali il 30% in estate a “causa” delle vacanze.
E se nel nostro paese i cani randagi non vengono soppressi la maggior parte di loro muore di stenti o a causa di incidenti.

L'immagine può contenere: spazio all'aperto e natura
Lug 8, 2017 - COMPLEANNO    Commenti disabilitati su AUGURI BABBO, BUON COMPLEANNO

AUGURI BABBO, BUON COMPLEANNO

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Ciao babbo, il tuo spartito musicale si è chiuso 28 anni fa, ora le note le trovi tra le nuvole

Giu 16, 2017 - Senza categoria    Commenti disabilitati su DISABILITA’

DISABILITA’

La disabilità è relativa.
Siamo noi, persone “abili” a rendere disabili altre persone, costruendo un mondo secondo le nostre possibilità, ignorando le loro e creando barriere insormontabili.
Ma nessuno è disabile, o forse lo siamo tutti.
Prendiamo a caso qualche animale comune, tipo un gatto, un cane, un uccellino o un cavallo, loro hanno sensi, potenzialità, capacità e doti che noi poveri e semplici umani neanche ci sogniamo. Ecco, se questi animali costruissero un mondo secondo le loro capacità noi tutti umani saremmo disabili. Meditate gente, meditate…
Strampalaura
Giu 9, 2017 - blog life, mamma, messaggi, opinioni    Commenti disabilitati su DIMENTICARE IL FIGLIO IN AUTO

DIMENTICARE IL FIGLIO IN AUTO

Accade ogni estate.
E allora leggi post e commenti, articoli e considerazioni. E nessuno ci sta ad accettare che questo accada a un genitore che ama i propri figli. Nessuno ci sta ad accettare che in quella trappola l’abbia dimenticato proprio una mamma o un papà. Ed è normale, perché significherebbe accettare che l’abominio esiste anche nella mente di un genitore, significherebbe accettare che siamo tutti possibilmente a rischio. E questo ci fa paura, ci rende insicuri e incontrollabili.
E allora ci si domanda quanto bene avrà rivolto quel genitore a quel bambino, nel tentativo di commisurare il suo bene col tuo, quanta considerazione avrà ricoperto nella sua vita, a che posto stava? Ci costruiamo scale per non cadere, nel tentativo di dire che sì, il nostro bene, la nostra attenzione, saranno sicuramente di più, e quindi a noi non può succedere. E invece sbagliamo, ed è questo che nelle storie di bimbi dimenticati in auto ci fa più paura, la consapevolezza taciuta che potrebbe accadere a tutti. C’è un timore nascosto che ci tormenta in testa ogni volta che questo accade, un timore inaccettabile per noi che amiamo così tanto i nostri figli.
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