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Lug 26, 2009 - creatività    16 Comments

Lasciate che i pargoli vengano a me…

DIRETTAMENTE DAL GENIO DI STRUDELONE ECCO A VOI UN ALTRO SUO RACCONTO

chat1.jpgDario: <<Ciao, sono nuovo della chat e vedo che abitiamo nella stessa città.. ci conosciamo?>>

 

Cristina: <<Non credo che ci conosciamo.. >>

 

Dario: <<No, intendevo dire.. ci vogliamo conoscere? >>

 

Cristina: <<Perché dovremmo.. non so nemmeno chi tu sia>>

 

Dario: <<Bè.. siamo in due. Nemmeno io so chi tu sia>>

 

Cristina: <<In questo momento sono impegnata in altra conversazione più elevata>>

 

Dario: <<Che aspetti, mollalo.. posso darti di più>>

 

Cristina: <<Guarda che non faccio quel mestiere.. >>

 

Dario: <<Ma non intendevo quel ‘di più’!! Un di più diverso>>

 

Cristina: <<Non guardo la tv ed odio le pay tv.. tienitelo pure il tuo d+!!>>

 

Dario: <<Sai che hai un bel profilo? >>

 

Cristina: <<A quale dei due ti riferisci.. quello che leggi o quello che vedi? >>

 

Dario: <<Quello che leggo, ovvio>>

 

Cristina: <<Accidenti a te!! A momenti mi accecavi un occhio.. cerca di stare attento>>

 

Dario: <<Un occhio? Ma.. come?! Con cosa?!? >>

 

Cristina: <<Col naso.. l’hai sparata così grossa che ha spaccato il mio e il tuo di monitor.. eheheheh>>

 

Dario: <<Volevo solo farti un complimento.. mi riferivo ai tuoi interessi.. quelli che leggo sul profilo>>

 

Cristina: <<Lettura.. dischi.. cinema… non mi sembrano cose così eclatanti ed esclusive per le quali complimentarsi..>>

 

Dario: <<Non è mica colpa mia se non fai parapendio o free climbing!! >>

 

Cristina: <<La ragazza del profilo comunque non sono io.. è mia sorella, ma ora non è in chat; lei risponde cordialmente agli stupidi che esordiscono con “Ciao, ci conosciamo?” e ci esce pure la sera e… questo giro mi sa che ti va male! Dimmi la verità.. non rosichi almeno un pò?!? >>

 

Dario: <<Non so perché sto ancora qui a parlarti!!! >>

 

Cristina: <<Già vorrei capirlo anch’io.. perché non provi a dialogare un po’ coi tuoi ormoni e cerchi di farli ragionare.. magari arrivate a un punto d’incontro dignitoso per tutti.. >>

 

Dario: <<Ah.. voi donne!! Siete tutte convinte che noi ragioniamo con quello.. >>

 

Cristina: <<No.. io non lo sono.. sono certa che tu non ragioni con quello, ma .. ‘per’ quello!! >>

 

Dario: <<Non credo si possa evincere da ciò che ho scritto.. mi sembra d’essere stato abbastanza corretto.. ho chiesto solo di conoscerci, mica di scopare!! >>

 

Cristina: <<Avrei preferito che mi avessi chiesto la seconda.. >>

 

Dario: <<Davvero?!? >>

 

Cristina: <<Sì, ho la casa con la polvere che mi arriva alle ginocchia e se ti fossi offerto per scopare l’avrei gradito.. >>

 

Dario: <<Scherzosissima creatura evanescente.. eppure sento che dentro sei dolcissima, come una deliziosa confettura di fragole.. >>

 

Cristina: <<Sì è vero.. dentro di me sono molto dolce e il mio cuore trabocca di miele.. ma anche tu devi essere tanto dolce.. >>

 

Dario: <<Sì.. lo sono.. lo sono proprio tanto.. te ne sei accorta alla fine!! >>

 

Cristina: <<Certo che me ne sono accorta.. Sei tanto dolce e non solo nel cuore.. >>

 

Dario: <<E dove ancora? >>

 

Cristina: <<Nella testa.. sei d’un ‘dolce’.. mmmmm.. >>

 

Dario: <<Ma insomma, chi ti credi d’essere per parlami così.. non ci conosciamo nemmeno  e magari sei d’un brutto che mette inquietudine!! >>

 

Cristina: <<Non sono cose che ti riguardano e comunque io sono bellissima… soprattutto dentro!>>

 

Dario: <<Perché se esci di casa peggiori?!? Eheheheheh…>>

 

Cristina: <<O mio dio, perdonalo perché non sa quello che dice!! >>

 

Dario: <<Usciamo.. mi accollo volentieri il rischio di un tuo peggioramento fisico a presa rapida.. ho un certo gusto per l’orrido e in passato ho preparato anche una tesina su ‘I dolori del giovane Werther’.>>

 

Cristina: <<Che palle i dolori alle vertebre… studiavi a medicina?!? >>

 

Dario: <<Seee… ero internista!! >>

 

Cristina: <<Ahhhh, arredatore.. gli interni sono sempre stati la mia passione, avrei voluto fare l’arredatrice anch’io, ma.. non ce l’ho fatta!! >>

 

Dario: <<Ti mancava poco? >>

 

Cristina: <<Ho smesso alla quarta elementare.. >>

 

Dario: <<A beh.. peccato, con qualche sforzo in più avresti potuto anche farcela.. hai mai pensato di riprendere? >>

 

Cristina: <<No, non amo la regia.. una volta però mi hanno proposto una parte da non protagonista in un film, ma non ho fatto in tempo ad accettare.. >>

 

Dario: <<Che film? >>

 

Cristina: <<Ghost parte prima>>

 

Dario: <<Come mai non hai fatto in tempo? >>

 

Cristina: <<E’ partito prima… appunto! >>

 

Dario: <<Ah.. allora che dici, ci vediamo? >>

 

Cristina: <<Io dico di sì>>

 

Dario: <<Davvero??? >>

 

Cristina: <<Sicuro.. se riusciamo a digitare correttamente sui tasti e a leggere nitidamente sul monitor.. direi che ci vediamo benissimo eccome.. da 10 decimi e lode!! >>

 

Dario: <<Ma ti va sempre di scherzare, Cristina?!? Io vorrei conoscerti davvero!! >>

 

Cristina: <<E se non fossi come tu speri.. magari non mi trucco come piace a te e non ho i capelli lunghi coi riccioletti dorati e poi.. non porto gonne corte, ma vesti lunghe e comode.. >>

 

Dario: <<Mmmm… lunghe e comode.. sìììì!!! Sento già che ti adoro>>

 

Cristina: <<Ecco, bravo, mi piace la gente che cade in adorazione.. voglio darti una possibilità, dopo tutto grazie alla tua tenacia mi stai simpatico.. >>

 

Dario: <<Non starai mica scherzando ancora?!? >>

 

Cristina: <<Ma no che non scherzo.. conosci la Chiesa di Sant’Ernesto? >>

 

Dario: <<Sì.. quella attaccata alla piazzetta, in fondo alla via principale.. >>

 

Cristina: <<Bene, io ogni domenica ci vado a messa alle 9.30.. magari, per iniziare, potremmo cominciare a vederci lì.. >>

 

Dario: <<Ma come faccio a riconoscerti.. non so niente di te.. come ti chiami, quanto sei alta, il colore dei tuoi occhi, dei tuoi capelli, le tue… misure!! >>

 

Cristina: <<Non credo che occorra sapere tutto questo.. credo che ti basti guardare attentamente negli occhi le ragazze che ti stanno intorno e se una risponderà al tuo sguardo.. quella sono io.. Allora, ci sarai?? >>

 

Dario: <<Sicuro che ci sarò, mi accamperò dietro la porta della chiesa sin dal venerdì sera.. quella messa lì non me la perderei per niente al mondo!! >>

 

Cristina: <<Dici davvero? Neanche per una sana discoteca del sabato notte che poi il giorno dopo sei in coma profondo e non sposti dal letto neanche in prima? >>

 

Dario: <<Macchè discoteca.. il mio posto è già su una delle panche della Chiesa di sant’Ernesto.. è bello che prenotato.. mi ci vedo già seduto a mani giunte e, appena il prete dice ‘in ginocchio fedeli’, mi fiondo giù sulle ginocchia senza paura né paracadute!!! >>

 

Cristina: <<Bene.. sono contenta.. sai che mi piaci Dario? Adesso devo proprio andare, mi chiamano per la cena.. a domenica>>

 

Dario: <<A domenica Cristina:.. bacio bacetto… etto.. etto>>

 

“E anche questa è fatta” – fece l’uomo tra sé e sé, alzandosi dalla seggiola – “un po’ più dura del solito, ma.. è andata! ”. Si stiracchiò un attimo giunto a metà stanza, quindi andò alla porta ad aprire.

 

“Ah siete qui padre?” – esordì una vecchietta con una vocina alquanto contrariata – “ancora a giocherellare con quell’aggeggio del diavolo?!? ”

 

“Sarà pure un aggeggio del diavolo, Dana” – rispose l’altro –  “ma io lo uso per mano di Dio.. ”

 

“L’avete fatto ancora? ” – chiese l’altra con gli occhi stravolti mentre con la mano abbozzava rapida un approssimativo segno della croce.

 

“Sì, l’ho fatto, Dana” – ammise l’altro senza batter ciglio –  “e con questo pargoletto domenica mattina saranno in venti i giovanotti che verranno a messa svegli e puntuali alle 9 e mezza”.

 

“Ma non vi vergognate, Padre Cristina?!? ” – inveì la donna sconcertata.

 

“No, che non mi vergogno Dana.. dopo tutto dico solo la verità e troveranno tutti ciò che  cercano.. una creatura divina di nome Cristina, senza trucco in viso né capelli lunghi e riccioluti, che porta una veste lunga e comoda.. ”

 

“..e magari dice pure messa!! ” – completò la donna con sarcasmo – “il Vaticano non approverebbe!! ”

 

“Già.. non approverebbe” – confermò il prete – “il Vaticano cura solo il virtuoso, non anche il virtuale..”

 

“Siete solo uno stupido prete megalomane ed esibizionista” – sentenziò la donna a mo’ d’anatema – “un travestito cibernetico, un triste fenomeno da baraccone ed anche un pò..”

 

“.. sexy?” – l’interruppe il prete – “perché no Dana.. mi sta bene tutto, anche questo, se vale a salvare anche una soltanto delle mie giovani pecorelle virtuali.. La Chiesa non deve guardare il mondo dal di fuori, deve scorrerci dentro!!”. Sì girò verso il piccolo armadietto dove teneva i paramenti sacri, ne trasse fuori una tunica bianca e una stola colorata che indossò con molta cura assorto in preghiera, dopo di che concluse – “Apri pure il sipario della messa vespertina; sono pronto a sfilare col mio prêt-à-porter e l’approvazione del vaticano per le arzille vecchiette di Vittorio Veneto..”

Lug 6, 2009 - creatività    3 Comments

La ‘roba introvabile’

Dalla matita di Strudelone

Vicolo3.jpg“Quanta strada Stefano.. quanta ancora?!?”

 

“Zitto Matteo, ci siamo quasi.. ecco il vicolo, seguimi e non fiatare!!”

 

“Ma.. è un vicolo cieco Stefano.. io non mi fido dei vicoli ciechi!!”

 

“Preferisci forse quelli muti o sordomuti?!?”

 

“Ma non capisci Stefano? Un vicolo cieco è.. è.. è senza uscita, cavolo!!”

 

“Ma è proprio necessaria un’uscita Matteo? Metti caso che ti piaccia stare nel vicolo, che ti ci affezioni… se poi ci fosse un’uscita, sarebbe una catastrofe!”

 

“Non so se il gioco valga la candela.. senti il cuore come batte?”

 

“Sebbene ci troviamo in un vicolo buio, ad esser sincero, non credo che in assoluto un cuore che batta abbia tanto mercato Matteo.. comunque faresti bene a trovargli un protettore visti i tempi..”

 

“Insomma.. questa ‘roba’ che mi hai promesso di trovare in fondo a questo maledettissimo vicolo cieco è davvero buona? Tagliata bene?”

 

“E’ tagliata una meraviglia Matteo.. roba da amatori.. ti manda in estasi per due ore e forse più e..”

 

“Cos’è stato.. hai sentito questo rumore? Era lì.. in fondo.. in mezzo all’immondizia!!”

 

“Immondizia? Quale immondizia Matteo? Qui è tutto immondizia.. ne cerchi qualcuna in particolare? A destra è immondizia.. a sinistra è immondizia.. qui sotto, qui sopra sulle nostre teste è ancora immondizia!! Sai bene che da quando si è scoperto che riuscivamo a fare la raccolta differenziata, ma che gli inceneritori erano ancora indifferenziati, le autorità hanno disposto di accantonare tutti i rifiuti in modo differenziato per le strade fin quando i nuovi inceneritori non saranno pronti…”

 

“Lo so benissimo Stefano e so pure che passeranno anni, molti di più di quelli che dicono loro.. io però il rumore l’ho sentito e proveniva dalla collinetta della plastica proprio lì in fondo sulla destra, accanto allo schifo delle carcasse animali..” 

 

Sarà qualche cane che insegue un gatto o un randagio che insegue un topo..”

 

“.. che per tre soldi al mercato mio padre comprò!! Ma che diciiiii.. sento rumori di ferraglia e vedo delle strane ombre laggiù e poi.. sento le voci!!”

 

“A beh.. adesso sentiamo pure le voci e magari parliamo agli uccelli e proseguiamo senza scarpe guidati da sorella luna..”

 

“Tu sei matto Stefano.. ecco cosa sei!! Ed io ancora più matto di te a seguirti e a fidarmi!!”

 

“Ehi, voi due.. chi siete.. che carogne cercate!!”

 

“Ehm.. dice a noi?!?”

 

“No.. lo faccio così.. mi affaccio alla porta ogni ora e urlo per hobby!! Insomma che fate qui!!!”

 

“Diglielo tu Stefano, sei tu che mi ci hai portato!!”

 

“Ehm.. noi siamo qui per.. per.. per..”

 

“Cos’è una moltiplicazione?!? Cascate male, l’ultima volta che ho fatto i conti era all’asilo col pallottoliere..”

 

“Nooo.. siamo qui per.. ci hanno detto di dire.. per la ‘roba introvabile’..”

 

“Ah.. ecco altri due nostalgici.. quella roba lì. E’ davvero introvabile, ormai non si vede in circolazione da un bel po’ di tempo!! Come mai la cercate?”

 

“Siamo degli amatori.. ci siamo stati allevati con quella roba.. Matteo.. fa qualcosa anche tu.. conferma!!”

 

“Sì.. è proprio così.. estimatori… allevati, cresciuti con quella roba e.. sembravamo inseparabili.. ore ed ore.. sempre attaccati, fino a quasi farci del male.. era stupendo poterne godere ogni attimo della giornata.. sapere che c’era!!”

 

“Che bello, quasi mi commuovo!! E noi pusher che cosa avremmo dovuto fare, andarcene in cassa integrazione?!? Bah!! Sapete cosa vi dico: lunga vita alla ‘roba introvabile’!! Quanta ne volete?”

 

“Possiamo dare un’occhiata? Per renderci conto di cosa prendiamo..”

 

“Ok.. ok.. c’è qualcosa in quella cassetta lì in fondo.. accomodatevi sul divano e date un’occhiata.. solo pochi attimi però!!!”

 

“Mio dio Stefano.. è.. è fantastico!!”

 

“Sììì.. è proprio fantastico.. sembra di volare nel tempo!!”

 

“E questo? Questo e doc.. chi se lo ricordava più?!?”

 

“Dai un’occhiata a questo.. sembra di stare sulle scene di Trainspotting..”

 

“No Stefano.. meglio qualcosa di più leggero.. prendiamo questo”

 

“Allora voi due, che avete deciso?!? Dopo tutto il fastidio che m’avete arrecato, ora ve ne uscite fuori con un biglietto in due?!? Che pitocchi!!”

 

“Dai Stefano, paghiamo in fretta e andiamo.. questo posto mi piace sempre meno, si è anche fatto tardi e ci stanno aspettando col cinese!!”

 

“Ma siete proprio viziosi allora.. non bastava tutta ‘sta schifezza, pure il cinese!!”

 

“Tieni tu la roba Matteo.. io ti copro le spalle”

 

“Ma non ho per niente freddo Stefano.. tienila tu la roba”

 

“Ok.. ok.. dividiamocela, così se ci beccano sarà meno grave!!”

 

 

*   *   *

 

 

“Coraggio Matteo.. solo pochi metri e poi siamo al sicuro.. passami le chiavi del cancello”

 

“Eccole Stefano.. per favore.. fai presto, ho una strizza tremenda!! Non voglio farlo mai più.. preferisco la crisi d’astinenza!!”

 

“Suona il campanello.. dai che ci siamo, aprono.. Sorpresa!!!”

 

“Che bello papà, ce l’avete fatta e c’è pure Matteo…”

 

“Ciao piccolino.. siamo tornati.. ce l’abbiamo fatta!!!”

 

“Avete la roba papà?!?”

 

“Sìììììììì.. è qui!!! E finalmente, per la prima volta dall’avvento del post-digitale a svenapagamento, rivedremo la tv in questa casa!! Abbiamo preso Fantastico e Doc, Un biglietto in due con Steve Martin e John Candy e.. in omaggio c’è pure un’edizione del notiziario del mattino dell’altro ieri!!”

 

“Mamma.. mamma, papà ha portato la roba televisiva!!”

 

“Sssshhhh.. non urlare piccolo, qualcuno potrebbe sentire e fare la spia.. io e Gilda mettiamo il cinese a tavola e tutti insieme ci godremo la scatolina colorata… proprio come una volta!!”

 

“Come una volta mamma?!?”

 

“Sì.. come una volta, piccolo mio.. quando eravamo analogici, ma liberi e informati e non pagavamo al mercato nero per un buon film.. una rivista.. un rotocalco.. uno spettacolo televisivo del sabato sera o.. un telegiornale!!” 

Mar 27, 2009 - messaggi    6 Comments

TUTTA ACQUA PASSATA…

Direttamente dal blog del mio amico STRUDELONE (http://strudelone.myblog.it) ecco a voi un suo bellissimo racconto!

Strudelone ha dei poteri in quella sua “penna” veramente incredibili.

Scrive racconti fantastici con una vena ironica molto raffinata e geniale.

E vi dirò di più:

è il suo compleanno!

E lui non lo sa che io lo so!!!

***AUGURI !***

Ma bando alle ciance eccovi il racconto e buona lettura!

notizie_acqua.jpg

 

“Sarah.. sei pronta? Dai che non salgo, andiamo direttamente al ristorante” – pronunciò Tom al citofono con voce sostenuta ed una malcelata impazienza – “Ho prenotato per le nove e se partiamo adesso possiamo ancora farcela..”

 

“Dammi un minuto, Tom.. un minutino soltanto e sono da te” – rispose la donna.

 

“Speriamo che non sia come il minutino di due settimane fa..” – mormorò Tom tra sé e sé, mentre tornava all’auto – “quel minutino è durato appena un’ora e mi è costato un litro e mezzo di penale al fast food; figurati ora che andiamo in un ristorante di lusso!!”

 

“Eccomi..” – fece Sarah con un sorrisetto stralunato, mentre chiudeva l’uscio di casa dopo appena venti minuti…”. Percorse pochi metri dondolando sui tacchi a spillo fino alla vettura e vi montò su rapidamente.

 

“Ma perché tutto questo tempo, Sarah?!? – obiettò lui.

 

“Tom, avevo finito le salviette umidificate per lavarmi e ho dovuto chiederne alcune ai vicini e sai come sono quelli su queste cose..”

 

“Ok..ok, vediamo di far presto, non vorrei svenarmi con un’altra penale.. questo dove ti porto è un ristorante d’elite e pagare una penale sarebbe come accendere un mutuo…

 

“E già ‘d’elite e castigo’.. ecco cosa direbbe Dostoevskij, rivoltandosi nella tomba, se ancora oggi potesse parlare…” – commentò sarcastica la donna passandosi nervosamente il fard sulle guance.

 

“Sì.. sì.. ridi! Piuttosto, hai chiuso l’acqua?”

 

“Tranquillo.. chiusa al sicuro in cassaforte con combinazione inserita” – lo rassicurò lei. Poi con tono pacato proseguì – “Tom, prima hai parlato di ‘un litro e mezzo di penale’.. ma che significa.. quanto fa in vecchi euro.. sai bene che mi ci perdo in queste diaboliche conversioni tra vecchio e nuovo!!”

 

“Non devi preoccuparti del pagamento in litri. Lascia fare a me Sarah… stamattina ho prelevato al caveau dell’acquedotto ed ho liquidi a sufficienza per la nostra seratina romantica a lume di candela”

 

“Che bello, non vedo l’ora.. sono commossa e.. mi vien quasi voglia di… “

 

“Noooo..” – l’interruppe seccamente l’uomo – ‘sai bene che non possiamo permettercele le lacrime Sarah.. le lacrime disidratano e impongono un rifinanziamento immediato, quindi, ascoltami bene.. se piangi, addio ristorante!!!”

 

“No Tom, è passato.. non preoccuparti, sono riuscito a bloccarle!”

 

“Ma l’ampollina con la piccola dose d’acqua piovana del 2012 che ti portavi dietro per le crisi improvvise di pianto? Che fine ha fatto?”

 

“L’ho usata tutta quando è morto il cane.. povero Billy”.

 

“Aaarggh.. stai dando la morte anche a me con questa rivelazione!! Perché.. perché hai pianto?? Avresti potuto angustiarti, tormentarti, contorcerti per il dolore.. pregare.. ecco.. avresti potuto pregare.. però a secco.. ri-go-ro-sa-men-te a SECCO!! Perché piangere Sarah???”

 

“Dai , Tom, non prendertela così.. sai quanto fossi legata a Billy.. e poi non roviniamoci la nostra bella serata da piccioncini innamorati.. che bello, guarda comincia piovere.. lassù qualcuno ci ama.. evviva!!”

 

“Sì, è vero, sta iniziando a piovere e questo sì che è un chiaro segno dell’esistenza divina.. Coraggio, tiriamo fuori il kit sapone e spazzola e laviamoci la macchina.. faremo in un attimo e risparmieremo almeno una ventina di litri..”

 

Alcuni minuti dopo l’auto, con incontenibile soddisfazione dei due proprietari, era tornata lucida e splendente come fosse nuova…

 

“Tom, stamattina Daniel me l’ha chiesto ancora..” – disse Sarah appena fu risalita in machina.

 

“Cosa?”

 

“Sai benissimo cosa” – annui Sarah preoccupata – “mi ha domandato a cosa serva la doccia e perché ci siano le placche di ceralacca sui pomelli dell’acqua..”

 

“Non sono queste le domande che dovrebbero stare sulla bocca d’un bambino di dieci anni..”

 

“Lui però continua a farle.. si chiede perché teniamo l’acqua sotto chiave.. perché ci nutriamo di scatolame reidratante.. perché ci laviamo con le salviette.. perché non teniamo piante in casa..”

 

“Perché.. perché.. perché.. ssshhhhh.. dobbiamo tenere acqua in bocca Sarah!!”

 

“Seee.. magari!! Il punto è che l’acqua in bocca non ce l’abbiamo più da quella maledetta privat….”

 

“Ziiittaaaa!! Vuoi farci arrestare?” – Inveì Tom con gli occhi fuori dalle orbite, tappandole prontamente la bocca col palmo della mano – “Di cosa ti lamenti, si può sapere? Noi siamo fortunati!! Con la nostra carta sociale e una fila d’un paio d’orette al giorno, che tra l’altro aiuta anche a socializzare, abbiamo acqua a sufficienza per noi e per i nostri quindici figli più i sette adottivi, che ci fruttano 33 centilitri di benefit acquoso a testa!!”

 

“Navighiamo nell’acqua allora.. Evviva!!” – riprese Sarah – “chissà però com’è, stavo molto meglio prima, quando bastava una semplice leggerissima pressione della mano per ruotare un rubinetto, vederla scorrere fluente e poterne godere a pieno.. liberamente!!”

 

“Direi che è meglio smettere Sarah.. siamo arrivati” – fece l’uomo – “il locale per fortuna è arieggiato e l’aria è compresa nel conto.. quindi, non avremo bisogno dei respiratori.. appena dentro possiamo toglierli..”

 

“Almeno questo..” – commentò Sarah sollevata – “che matto guastafeste che sei.. proprio ora dovevi scordarti di pagare la bolletta dell’aria!!!”