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SANT’ALESSIO


Cicogne sfrattate dal campanile

PAVIA – «Le cicogne? Sporcano il sagrato e con i loro nidi mi hanno rovinato il tetto del campanile. Meglio tenerle lontano dalla chiesa». Don Eugenio Negro, parroco di Sant’Alessio Confessore, non ha voluto sentire ragioni. Neppure di fronte alle richieste dei responsabili dell’oasi Lipu di Sant’Alessio con Vialone, comune alle porte di Pavia, che gli avevano chiesto di non modificare il tetto del campanile, consentendo ad una coppia di cicogne di continuare a nidificare in quel posto come ormai avveniva da diversi anni. Il parroco pavese è andato fino in fondo e, anche contro il parere delle Belle Arti, ha sostituito la copertura di mattoni e tegole del campanile con lastre in rame completamente lisce. La decisione di don Eugenio Negro, però, ha scatenato le ire della Sovrintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici della Lombardia che, non condividendo i lavori effettuati, ha chiesto il ripristino della cella campanaria e del tetto originari. Sul caso si dovrà ora esprimere il Tar della Lombardia, al quale è ricorso don Eugenio per legittimare i lavori effettuati sul campanile.
Giulio Salamon, responsabile dell’oasi naturale di Sant’Alessio, spiega: «Le cicogne che nidificano sul tetto della chiesa appartenevano al gruppo di uccelli da noi liberati nel ’78. Per oltre vent’anni si sono riprodotte in questa zona senza avere problemi. Le cicogne “sfrattate” prima hanno nidificato su un lampione e poi, forse per stare più comode, si sono trasferite in cima a una gru che è ferma all’interno di un cantiere confiscato. Ci sono altre due coppie che nidificano in zona. Una ha scelto il Castello di Sant’Alessio, mentre un’altra si è fermata su un silos per il grano». E aggiunge: «Se il Tar darà ragione alle Belle Arti è probabile che gli animali tornino sul campanile, con o senza il permesso del parroco. Per questa ragione avevamo suggerito a don Eugenio di costruire una piattaforma vicino alla cella campanaria e cercare una convivenza pacifica. Purtroppo non ci ha dato retta, preferendo le maniere forti».
Giuseppe Spatola

SANT’ALESSIOultima modifica: 2008-08-11T00:31:00+02:00da
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