Set 21, 2008 - blog life    12 Comments

MA FORSE C’E’ SPERANZA…



Disabili, quando la società non sa “vedere” DI FRANCO IEVA

Avevo nove anni quando mio padre per una malattia, errore medico, il caso e la malasorte rimase seduto su una carrozzina. Lui ne aveva 39. Sono cresciuto tra persone con handicap, disabilità grandi e piccole e in mezzo ai mille problemi che le vite, a torto considerate non completamente normali, elargiscono con tanta solerzia.

Ma in realtà mi considero fortunato perché tutto ciò mi ha permesso di essere spettatore privilegiato di un mondo sconosciuto ai più e che non è tutto lacrime e dolori come può sembrare.

Poi un’altra grave disabilità ha colpito da vicino la mia famiglia. Se non altro si parte già da una solida base.

È praticamente impossibile trovare un’adeguata sensibilità tra chi non è investito (e prendetelo proprio nel senso letterale del termine) da questi problemi. Però stride sempre più il contrasto tra una società normale (lasciamo perdere quella ideale) e quella in cui ci ritroviamo.

Questa società è handicappata. Il termine che i disabili non vogliono più per loro è davvero adatto per la nostra civiltà attuale. Perché è una società che non sa “vedere” le persone con abilità diverse e per risparmiare, vuole omologare tutto e tutti in standard “normali”. Definisce diritti e poi non li applica. Ti dà sulla carta e ti obbliga a penose trafile nella realtà.

È una società che produce persone non più in grado di accorgersi, rispettare e – men che meno – di farsi carico delle diverse abilità che, in fondo, ciascuno di noi ha.

Chi non è capace a camminare, chi non riesce a vedere, chi non sente, chi non è capace a fare i conti senza calcolatrice, chi non sa arrampicarsi su un albero, chi non sa fare un chilometro di corsa, chi non sa nuotare e chi non è capace ad andare in bicicletta. Le infinite diversità fra gli esseri umani: ognuno di noi è diversamente abile.

Il progresso dovrebbe portare ad un grado di civiltà e cultura superiore, invece da più fonti si registra un imbarbarimento generale dei rapporti civili. Il fenomeno è sotto gli occhi di tutti, basta aprire un quotidiano. Ma per chi deve contare sui propri diritti per vivere meglio ormai siamo ai livelli di lotta continua.

Un esempio eloquente sono i parcheggi per i disabili, sempre occupati da auto con e senza cartellino. Molti usano il cartellino del parente a casa o defunto, occupando così un posto prezioso per altri. Forse non sanno (o fanno finta di non sapere) che per usare il posto non basta il cartellino, ma occorre il disabile intestatario. Molti altri parcheggiano e basta.

Per tutti, la sanzione andrebbe da 74 a 296 euro oltre alla perdita di due punti sulla patente e la possibile rimozione del mezzo. Purtroppo i controlli sono davvero pochi, così come i vigili. E i “nuovi barbari” ne approfittano.

Basta fare un giro nei supermercati per rendersi conto dell’occupazione abusiva dei posti. Un giorno una distinta signora, ben vestita, con macchinone di lusso ha occupato con noncuranza il posto per disabile. Alla mia contestazione ha risposto seccata: “Chissenefrega”.

I nuovi barbari, appunto.

Un consiglio: se vi capita un parcheggio occupato abusivamente, chiamate sempre i vigili. Anche se non siete disabili, ma vi fa rabbia il sopruso o l’arroganza. Tutte le volte che li ho chiamati sono sempre stati molto disponibili.

Il disabile potrebbe anche parcheggiare dietro l’auto che occupa il posto e poi scendere.

Personalmente l’ho fatto. La persona dell’auto bloccata voleva chiamare la polizia. Poi ha capito che avrebbe perso due punti sulla patente, oltre alla multa. e ha chiesto scusa infinite volte…

E gli abbassamenti dei marciapiedi nei pressi degli incroci non servono per poter metter meglio le ruote delle auto, ma come passaggio per carrozzine e passeggini.

E i signori che hanno i cani si sono mai chiesti cosa succede quando una ruota di una carrozzina pesta una cacca lasciata a terra e poi la persona deve spingersi? O forse occorre una dimostrazione pratica? E poi, e poi, e poi…

Ottenere la pensione, servizi necessari, terapie mediche, permessi lavorativi, ausili generali e altro: è sempre una costante, continua e snervante lotta.

 

 

Ma forse c’è speranza.

Franco Ieva

 

MA FORSE C’E’ SPERANZA…ultima modifica: 2008-09-21T23:58:00+02:00da lauratani
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12 Commenti

  • Ciao laura,
    ben tornata: che bello il tuo blog: sei sempre all’opera! Ti auguro una serena notte: a presto!
    Tuo don

  • Ciao laura,
    buona giornata e buon inizio settimana: un abbraccio lungo lungo come questa settimana!
    luciano

  • Non me ne sono mai accorta tanto come da quando viaggio in città con paseggino a seguito. E mi ripeto: fa rabbia a me che sono una mamma felice e consapevole che fra pochi anni il mio pupo camminerà come me, papà e tutti i miei cari… figuriamoci quanta e quale e di che tipo possa essere la rabbia di chi invece le rotelle sotto di sè ce le ha ora e le avrà per sempre.

    Un appunto, se posso, lo faccio anche alle città: so che i parcheggi disabili sono assegnati in numero variabile secondo la zona, gli abitanti, il passaggio. Ho abitato per un po’ in una zona centrale ed il signore disabile che abitava nel mio palazzo si lamentava spesso perchè il parcheggio sotto casa era legittimamente occupato da altre vetture con regolare cartellino. Insomma, accusava la scarsità di parcheggi. Poi si va in altre zone e si trovano file intere gialle, o interi piani sotterranei riservati, perennemente vuoti, a volte occupati da automobilisti che pensano (illegittimamente, ovvio): ce ne sono così tanti e sono sempre liberi, che male faccio?
    Voi che decidete e assegnate i parcheggi… pensateci!

    Buongiorno gemellina!

  • laura laura laura sei tornata ? io ero sparito ? o mi sono perso qualcosa

  • mi sa che sei ancora a zonzo ….
    CI sono RIUSCITAAAAAA … dopo 2 giorni di prove o dovuto imboscarmi sul lavoro e alla fine CI SONO RIUSCITAAAA … premio postato… spero sia quello giusto …

    EEHHIIII!!! Donna ma hai intenzione di abbandonarci così al nostro destino???? … EHIII!!! moroso! ridacci Lauraaaaaaaa :-)))
    spero tu stia bene … un abbraccio…

  • Ciao Laura,
    quanti disagi in queste città…
    Anche il mio WE è stato molto fresco, però, sinceramente non ne potevo più dell’estate!!!
    Un bacio di inzio settimana…
    Bacioooooo
    Aisha=)))

  • di niente

  • Ciao Laurettinaaaaaaaaaaaaaaaaaa. Io spero che tu stia bene, mi sono accorta che ieri sera non c’eri.
    Il post non lo posso cancellare perchè voi siete disobbedienti.
    Iniziando da te.
    Buon inizio settimana.

  • maga maghetta, penso che invecchiando non potrai che peggiorare in fatto di dispetti ihihih hai presente maga magò??? ecco ti immagino così….da grande.

  • weeee ciao lauraaaaaaaaaaaaa

  • c’è anche un problema: molti luoghi pubblici non sono ,in realtà adatti a facilitare chi ha problemi di vario genere: in realtà gli ostacoli non sono rimossi ovunque oppure risolvono solo un problema. ti faccio un esempio che sperimento personalmente: ho gravi problemi alla vista, in pratca posso girare da sola,e prendere i mezzi ma dove i dislivelli e gli ostacoli non sono segnalati rischio di inciampare, ma i dislivelli, i gradini, gli ostacoli, non sono segnalati opportunamente, molto spesso (persino in una clinica OCULISTICA universitaria: che fanno? dal produttore al consumatore con ortopedia?) i gradini non sono individuati dalle apposite striscie di colore contrastante, le stesse strisce dovrebbero individuare inizioe fine di delle indispensabili discesine che permettono a chi ha problemi motori di scendere e salire agevolmente i dislivelli. per chi è come me, si trattta di vere trappole, perchè, improvvisamente, ti senti mancare il terreno sotto ai piedi

  • un minimo di buon senso suggerirebbe ai comuni di assumere uno staf di persone con problemi di vario genere (motori, uditivi, visivi etc) che fungano da consulenti per le strutture pubbliche, sia per il comune sia per gli studi di progettazione di immobili, sia per la viabilità urbana! nessuno sa veramente quali sono le reali esigenze se non le vive di persona!