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CERCASI QUEL GIOVANE CHIAVARESE

Cane maltrattato ,nasce il caso collari antiabbaio

  

Sola, denutrita e assetata in una gabbia nel bosco, alla cui rete era appeso anche un collare elettrico antiabbaio. Così è stata trovata “Fortuna”, una cucciolona fantasia, incrocio con un spring spaniel, salvata dalle guardie zoofile dell’Enpa (ente protezione animali) e dai veterinari della Asl 4 di Chiavari, che si sono mossi su ordine della Procura chiavarese. In Procura era arrivata una denuncia contro ignoti, dopo che una coppia di escursionisti si era imbattuta nella gabbia, nei pressi della pista ciclabile di Carasco. La coppia – confermano in Procura – aveva notato il collare elettrico al collo dell’animale.

La scena che si è presentata agli agenti dell’Enpa e ai veterinari pubblici incaricati del sopralluogo, è andata oltre le loro stesse attese. «Nel nostro lavoro siamo abituate a vedere animali maltrattati in tutti i modi – spiega Rosanna Zanardi, presidente Enpa e consulente del tribunale di Genova in materia di animali – ma le condizioni in cui trovava la bestiola erano davvero inconcepibili. Nonostante la giovane età, il cane non riusciva neppure a stare sulle zampe, tanto era debilitata». La bestiola era dentro il gabbione, senza cibo, immersa nelle feci e nelle urine, da almeno una settimana. «Senza il nostro intervento e senza il provvedimento preso dalla magistratura chiavarese – aggiunge Zanardi – la cagnolina sarebbe morta per denutrizione in pochi giorni».

Nel corso del sopralluogo compiuto al momento di liberare l’animale, le guardie zoologiche hanno anche recuperato un collare elettrico antiabbaio, strumento vietato da un’ordinanza ministeriale del 2005, che nei giorni scorsi ha mandato nei guai una coppia di coniugi genovesi. E questo nonostante l’utilizzo sia stato considerato possibile da due sentenze del Tar del Lazio, che prima nel 2006 e poi nel 2007, hanno giudicato illegittima l’ordinanza che ne vietava l’uso, firmata dai ministri della Sanità Francesco Storace e Livia Turco.

«La Cassazione nel 2007 ha dichiarato che “l’abuso del collare elettrico integra il reato di maltrattamento”», spiega il procuratore capo di Chiavari, Luigi Carli, sentenza alla mano. «La stessa ordinanza che ne vieta l’uso prevede alcune ridottissime fattispecie in cui è utilizzabile. Tolte quelle si configura il reato di maltrattamento».

Nel caso di “Fortuna”, comunque, l’idea è che il reato di maltrattamento si possa configurare a prescindere dall’uso del collare elettrico. Le condizioni in cui l’animale è stato trovato, potrebbero essere sufficienti a sostenere la denuncia di cui dovrà rispondere quello che è stato identificato come il proprietario del cane, risultato dalle verifiche dell’Enpa un quarantenne cacciatore residente a Borzonasca. Con gli inquirenti ha sostenuto però di avere recentemente venduto l’animale. E le prime verifiche dell’Enpa avrebbero confermato le sue parole: il cane, in effetti, sarebbe stato ceduto a un giovane chiavarese. Se così fosse, però, il cacciatore rischierebbe comunque una sanzione amministrativa di 151 euro per non aver comunicato il cambio di proprietà.

CERCASI QUEL GIOVANE CHIAVARESEultima modifica: 2008-09-25T23:52:00+02:00da
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