Ott 20, 2008 - blog life    24 Comments

ANDATA E RITORNO DALL’INFERNO DEL DARFUR

 TRATTO DAL BLOG DI DON LUCIANO

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Il mio amico Gulielmo, infermiere, religioso saveriano, rapito dai ribelli della Sierra Leone, prigioniero per oltre due mesi e in seguito liberato, ha lavorato negli ultimi due anni con la croce rossa internazionale nei campi profughi del Dalfur: Un autentico inferno, cosi l’ha definito, soprattutto per donne e bambini. Un’esperienza terrificante: mutilaziono. violenze di ogni tipo, corpi dilaniati dalle bombe antiuomo.

Ancora una volta vi propongo la visione di questo nuovo video e poi chiamate con il cellulare al numero che troverete: collaboreremo alla costruzione di un ospedale pediatrico. Non scappare ti prego.

“Mia cognata è stata presa da un gruppo di tre uomini. Si era allontanata dal villaggio di poco per prendere legna. Era sola. E proprio per questo l’hanno punita. L’ hanno violentata, gli hanno detto, perchè se l’era cercata. Quando è tornata ed ha raccontato quello che le era successo, suo marito, mio fratello, l’ha cacciata e nessuno della famiglia l’ha aiutata. E’ morta!” (Kalima)

L’ultima rosa

Le rose nelle siepi son già tutte appassite, le loro corolle sotto il caldo sole  sono sfiorite, solo l’ultima rosa è ancora un bocciolo dal cuore rosso, accartocciato, su se stesso ripiegato. L’ultima rosa io la chiamerò la “rosa della speranza”, perché mi ricorda, seppur in lontananza, che a tutte le ore c’è un soffio d’amore da donare, da respirare. L’ultima rosa io curerò, per lei rugiada io sarò poi la poserò fra le pagine che la vita continua a scrivere adagio, con le sue dita. Vedrai, come sarà bella l’ultima rosa seppur ingiallita dal tempo, la porterò tra le mie mani al riparo del vento, e quando s’aprirà anche se vecchia io sarò graziosa come una giovane sposa. (Poesia di Fiorella Elmetti)

 

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 Non lasciamoli morire!

 

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Caro amico/a che passi nel mio blog per cogliere un pensiero furtivo, un piccolo fiore di speranza, fermati una volta a vedere dove può giungere la nostra cattiveria. E’ venuto a trovarmi Guglielmo, un volontario della Croce Rossa Italiana che ha lavorato un anno e mezzo in un campo profughi del Darfur! Mi ha raccontato cose raccappricianti: mani amputate a colpi di macete, stupri a quntità, bambini e bambine violentate, gente ridotta in schiavitù. L’anticanera dell’inferno: Abbi il coraggio di veder questo video e poi fa’ un numero con il tuo cellulare.

Non rimaniamo indifferenti: facciamo qualcosa!

Dopo la morte, un uomo si presentò davanti al Signore. Con molta fierezza gli mostrò le mani.
“Signore, guarda come sono pulite le mie mani!”.
Il Signore gli sorrise, ma con un velo di tristezza, e disse: “E’ vero, ma sono anche vuote”.

Lo scrittore russo Dostoevskij racconta la storia di una signora ricca ma molto avara che, appena morta, si trovò davanti un diavolaccio che la gettò nel mare di fuoco dell’inferno. Il suo angelo custode cominciò disperatamente a pensare se per caso non esisteva qualche motivo che poteva salvaria. Finalmente si ricordò di un lontano avvenimento e disse a Dio: ” Una volta la signora regalò una cipolla del suo orto a un povero”.
Dio sorrise all’angelo: “Bene. Grazie a quella cipolla si potrà salvare. Prendi la cipolla e sporgiti sul mare di fuoco in modo che la signora possa afferrarla, poi tirala su. Se la tua signora rimarrà saldamente attaccata alla sua unica opera buona potrà essere tirata fino in paradiso”.
L’angelo si sporse più che poté sul mare di fuoco e gridò alla donna: “Presto, attaccati alla cipolla”.
Così fece la signora e subito cominciò a salire verso il cielo.
Ma uno dei condannati si afferrò all’orlo del suo abito e fu sollevato in alto con lei; un altro peccatore si attaccò al piede del primo e salì anche lui. Presto si formò una lunga coda di persone che salivano verso il paradiso attaccate alla signora aggrappata alla cipolla tenuta dall’angelo.
I diavoli era preoccupatissimi, perché l’inferno si stava praticamente svuotando, incollato alla cipolla.
La lunghissima fila arrivò fino ai cancelli del paradiso. La signora però era proprio un’avaraccia incorreggibile e, in quel momento, si accorse della fila di peccatori attaccati al suo abito e strillò irritata: “La cipolla è mia! Solo mia! Lasciatemi…”. In quel preciso istante la cipolla si sbriciolò e la donna, con tutto il suo seguito, precipitò nel mare di fuoco.
Sconsolato, davanti ai cancelli del paradiso, rimase solo l’angelo custode.
Riempi le tue mani di altre mani. E stringile forte.
Ci salveremo insieme, o non ci salveremo.

 

 

ANDATA E RITORNO DALL’INFERNO DEL DARFURultima modifica: 2008-10-20T22:49:00+02:00da lauratani
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24 Commenti

  • grazie cara per il tuo dolce pensiero, ma non voglio che tu spenda dei soldini per me 🙂
    ………….questa che ho letto è una terribile realtà, purtroppo..
    io non capisco questa cattiveria, questa crudeltà umana….

  • molto facile quel dessert….deve essere anche buono e ingrassi di meno che mangiando un cornetto vuoto al bar 🙂
    ottima idea, maga

  • Rieccomiiiiiiiii!!!
    Mi sa che il mio blog ora è ok senza bisogno di firefox mozilla… oltre ad aver tolto la musica e una foto che mi occupava abbastanza spazio, ho provato a seguire il tuo consiglio, cancellare qualche glitter, stasera ho eliminato una stellina luccicante dorata, inserita da me parecchio tempo fa…mah, pensavo fossero le ultime cose a dare problemi, invece mi sa che stavolta non era così.
    RICIAOOOO!!!

  • ciao laura,
    sei ancora sveglia? Se ci sei batti un colpo
    luciano

  • riesci a postare? a mr da impossibile visulizzare pagina
    don

  • Hai ragione non dobbiamo rimanere indifferenti… un bacio amica mia… titti

  • si oggi myblog deve essere molto affollato.
    Anche io non riesco a postare. Meno male, credevo che fossero problemi miei, invece no….
    …niente nutella perché di notte non si smaltisce 🙂

  • Buonanotteeeeeeeee, spengo bye a domani bacino e magie varie 🙂

  • ihhhhhhhhhhhhhhhh mi hai fatto spaventare, signorina boterica 🙂

    notteeeeeeeeeeee

  • Altri due giorni per mandare un sms per questi piccoli angeli in terra.

    Un saluto laura e buona giornata.

  • Buongiorno maga, buon risveglio stamane, tra nutella e musica 🙂

    c’è un mess per te buona giornata

  • Buon giorno laura,
    ti auguro una stupenda giornata! Se passi da me c’è una bella sorpresa:
    Un dolce abbraccio don luciano

  • Ehi! ti sto aspettando: oggi il mio blog compie tre mesi e ti invito nella mia casetta virtuale per festeggiare!
    luciano

  • Certo che sono io! Carine le mie due cagnoline: Neve e Kiss! Io sto invecchiando: ci vuole molta pazienza. Hai visto che pipe uso per concentrarmi quando scrivo! Un autografo? Come faccio?
    Con voi bene? NO: benissssiiiiiiiiimmmmmooooo!!!!!!
    grazie laura per la tua amicizia
    luciano

  • meeeeeeeeee che fai di bello?

  • che tradotto vuol dire?

  • eh no laura me lo devi dire mo

  • Uccelli di rovo?: Ahhhh!! Io sono un passero solitario! Te la dedico

    D’in su la vetta della torre antica,
    Passero solitario, alla campagna
    Cantando vai finchè non more il giorno;
    Ed erra l’armonia per questa valle.
    Primavera dintorno
    Brilla nell’aria, e per li campi esulta,
    Sì ch’a mirarla intenerisce il core.
    Odi greggi belar, muggire armenti;
    Gli altri augelli contenti, a gara insieme
    Per lo libero ciel fan mille giri,
    Pur festeggiando il lor tempo migliore:
    Tu pensoso in disparte il tutto miri;
    Non compagni, non voli
    Non ti cal d’allegria, schivi gli spassi;
    Canti, e così trapassi
    Dell’anno e di tua vita il più bel fiore.
    Oimè, quanto somiglia
    Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
    Della novella età dolce famiglia,
    E te german di giovinezza, amore,
    Sospiro acerbo de’ provetti giorni,
    Non curo, io non so come; anzi da loro
    Quasi fuggo lontano;
    Quasi romito, e strano
    Al mio loco natio,
    Passo del viver mio la primavera.
    Questo giorno ch’omai cede alla sera,
    Festeggiar si costuma al nostro borgo.
    Odi per lo sereno un suon di squilla,
    Odi spesso un tonar di ferree canne,
    Che rimbomba lontan di villa in villa.
    Tutta vestita a festa
    La gioventù del loco
    Lascia le case, e per le vie si spande;
    E mira ed è mirata, e in cor s’allegra.
    Io solitario in questa
    Rimota parte alla campagna uscendo,
    Ogni diletto e gioco
    Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
    Steso nell’aria aprica
    Mi fere il Sol che tra lontani monti,
    Dopo il giorno sereno,
    Cadendo si dilegua, e par che dica
    Che la beata gioventù vien meno.
    Tu, solingo augellin, venuto a sera
    Del viver che daranno a te le stelle,
    Certo del tuo costume
    Non ti dorrai; che di natura è frutto
    Ogni vostra vaghezza.
    A me, se di vecchiezza
    La detestata soglia
    Evitar non impetro,
    Quando muti questi occhi all’altrui core,
    E lor fia vóto il mondo, e il dì futuro
    Del dì presente più noioso e tetro,
    Che parrà di tal voglia?
    Che di quest’anni miei? che di me stesso?
    Ahi pentirornmi, e spesso,
    Ma sconsolato, volgerommi indietro.

  • Grazie laura: sono bellissimi: ma come fai: grazie.
    don luciano

  • Ciao bella donna … finalmente il don ha un volto anche per voi … Lui è più fuori di me e te messe insieme … credimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii .. ihihihihihihihihih..
    Buona giornataaaaaaaaa

  • Rieccomi! Ci sono, ci sono… un po’ ammaccata ma ci sono. Faccio un po’ di fatica a gestire quel che entra ed esce dalla mia vita, in questi giorni… Non ti stupire se sono un po’ tetra o assente, il pensiero per te c’è sempre o).
    Vado a mandare le mail per Emanuele… sperando che sia un successo, come l’altra volta.
    Un bacio grande

  • Ciao laura,
    stai bevendo il caffè: puoi sempre venire da me se vuoi!
    don luciano

  • Sai perchè? Ieri mattina stavo salutando e sono stata interrotta… e poi via tutto il giorno (in mezzo anche una ruota distrutta…)
    Periodaccio anche per te? Allora qualche influenza astrale c’è, porca miseria…

  • oooookeyyyyyyyyyyyyyyyy beviamo un cafferello?