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finalmente un muro che non è sinonimo di prigione

Il “Muro Verde” Enel
A Milano, il primo giardino verticale alimentato soltanto dal sole

Comunicato Stampa del 09/06/2008

Il “Muro Verde” Enel, un giardino tutto rinnovabile

A Milano esiste un muro molto particolare. Si tratta di un innovativo progetto di riqualificazione urbana realizzato da Enel: un giardino verticale nutrito esclusivamente dall’energia del sole.

 

Il recupero di un muro, un residuo di guerra, come espressione di un nuovo linguaggio. Nasce così il Muro Verde realizzato da Enel in corso di Porta Ticinese, un giardino verticale alimentato dal sole, in un’area, di alto valore storico e monumentale.

L’iniziativa si inserisce in una modalità di comunicazione a 360°, che intende promuovere un impegno concreto a sostegno dell’ambiente e di nuove tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili: quello del progetto Ambiente e Innovazione di Enel, che prevede 7,4 miliardi di euro di investimenti, da qui al 2012.

 Il “Muro Verde” verrà infatti alimentato soltanto dall’energia del sole, sia per l’illuminazione notturna, sia per l’irrigazione, grazie a una serie di pannelli solari fotovoltaici installati in posizione praticamente verticale e posti alla base dai tecnici di Enel.si. Questa soluzione rende “autosufficiente” la struttura dal punto di vista dei consumi, permettendo nel complesso, un risparmio di 750 kg di anidride carbonica annua.

Oltre all’assenza di qualsiasi tipo di emissione e, quindi, il risparmio dei combustibili fossili, i principali vantaggi degli impianti fotovoltaici sono l’estrema affidabilità (hanno infatti una vita utile superiore a 25 anni), i costi di manutenzione ridotti al minimo e la modularità e flessibilità di installazione.

Il progetto si compone di due elementi principali: la siepe antigraffiti, che corre lungo l’intera facciata nella parte inferiore e l’installazione artistica di rami e piante rampicanti nella parte superiore. Il giardino verticale, che sorge su una struttura alta 18 metri e profonda 60 centimetri, svolge importanti funzioni: assorbe CO2 dall’ambiente circostante, assorbe raggi UV e calore e mantiene la costruzione più fresca. Ne consegue un risparmio di energia, che evita la perdita di calore durante le ore notturne.

 Inoltre, delizierà i passanti con le essenze e i colori delle 400 piante di specie diversa, accuratamente selezionate, che vivranno all’interno della singolare struttura: falso Gelsomino, Alloro, Ginestra, Lespedeza, Oleandro, Pittosporo, Spirea, Edera, Deuzia e Abulia.

L’inattesa superficie verde, nata in mezzo all’asfalto e al cemento su patrocinio del Comune di Milano e progetto di Temprano (società specializzata in progetti di comunicazione sostenibile in grado di valorizzare il territorio), farà entrare nelle case della metropoli lombarda una verticalità esotica e inconsueta, apportando un tocco di verde e di benessere.

finalmente un muro che non è sinonimo di prigioneultima modifica: 2008-11-17T15:54:00+01:00da
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