Feb 27, 2009 - internet    2 Comments

I PRO E I CONTRO DELLA TECNOLOGIA.ECCO DUE STORIE A CONFRONTO

Uccide la madre: gli aveva sequestrato il videogioco

Non pensava che la madre sarebbe rimasta morta per sempre.

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Chi non ricorda il caso di Brandon Crisp, l’adolescente canadese fuggito di casa perché i genitori gli avevano proibito di giocare con la Xbox e trovato morto in seguito per una caduta?

Un altro caso per certi versi analogo e conclusosi tragicamente è avvenuto lo scorso ottobre in Ohio, negli Stati Uniti, ed è giunto in questi giorni a una prima conclusione.

Il diciassettenne Daniel Petric, appassionato di Halo 3 fino alla dipendenza, circa tre mesi fa si era visto portare via la propria copia dai genitori, che tentavano di “disintossicarlo”.

Furibondo perché non poteva più utilizzare il proprio gioco preferito, Daniel aveva sparato a entrambi i genitori uccidendo la madre e ferendo gravemente il padre. Credendoli entrambi morti, aveva poi messo la pistola nella mano del padre, cercando di inscenare un omicidio-suicidio.

Scoperto il delitto, Daniel è stato processato come un adulto riconosciuto colpevole dell’omicidio della madre. La sua difesa ha inutilmente cercato di dimostrare l’infermità mentale, asserendo che egli soffre di dipendenza da videogiochi, ufficialmente riconosciuta come disturbo psichiatrico dall’American Medial Association.

Daniel Petric potrebbe ora passare il resto della propria vita in prigione. Secondo il giudice che ha presieduto il processo, James Burge, non è tuttavia possibile escludere che Daniel sia stato reso “mentalmente instabile” dal videogioco.

“Sono fermamente convinto che Daniel Petric non aveva idea, quando ha ideato il suo piano, che se avesse ucciso i suoi genitori questi sarebbero rimasti morti per sempre ha dichiarato il giudice.

 

La polizia trova il ladro con Facebook

A Queenstown (Nuova Zelanda) la polizia identifica un ladro grazie agli utenti del social network.

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Anche Facebook ha la sua utilità: oltre a permettere a milioni di persone di mettersi in mostra consente alla polizia di arrestare i ladri.

È successo in Nuova Zelanda dove la polizia di Queenstown ha diffuso le immagini di un ladro ripreso dalle telecamere di sicurezza del pub che stava cercando di svaligiare (senza peraltro riuscire ad aprire la cassaforte).

L’uomo, un ventunenne, si era attrezzato con guanti e passamontagna per compiere il proprio “lavoro” ma, sopraffatto dal caldo, li aveva levati mostrando così il volto alla telecamera.

La polizia ha diffuso le immagini registrate sia tramite i mezzi tradizionali – come i vari notiziari – che su Facebook. Proprio alcuni utenti di Facebook l’hanno riconosciuto e hanno segnalato la sua identità alla polizia, che ha arrestato il colpevole.

“Abbiamo trovato un nuovo modo per acciuffare i criminali hanno commentato le autorità. “Certo, Facebook non ci permetterà di scovare tutti i delinquenti, ma già il fatto che ci può aiutare è una cosa positiva”.

 

 

 

I PRO E I CONTRO DELLA TECNOLOGIA.ECCO DUE STORIE A CONFRONTOultima modifica: 2009-02-27T23:15:00+01:00da lauratani
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2 Commenti

  • Se per alcuni la tecnologia è deleteria per altri versi invece aiuta la giustizia, queste sono le sfumatura opposte di una diavolerie moderna.

    Un saluto Laura e buon Sabato!

  • Secondo me la tecnologia non ha alcuna colpa nel caso di Daniel perchè se un genitore lascia che il figlio diventi dipendente di un videogioco, significa che non è stato all’altezza del suo compito. Spesso si fanno di questi regali perchè non si vuole dedicare attenzione ai propri figli, per impegnarli in qualche modo con ciò che sanno catturerà la loro attenzione ma non è un ragionamento responsabile perchè ci si può divertire anche attraverso la semplicità di un gioco o di qualche minuto in più passato assieme.