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Riflettiamo sull’umorismo

Nonostante l’apparente banalità dell’argomento trattato, sembra importante riflettere sul ruolo della risata nella nostra vita quotidiana: oltre ad allietare la giornata e a garantire un senso di benessere attiva un insieme di meccanismi psichici. Il riso è una risposta innata che compare fin dai primi anni di vita, ma gli stimoli che fanno ridere ognuno di noi sono diversi perché li apprendiamo con il tempo e l’esperienza. Vi è un sostanziale accordo tra gli studiosi nel ritenere che la caratteristica cognitiva principale dell’umorismo sia la presenza di elementi incongrui, insoliti, diversi dai suoi “modelli cognitivi” cioè dal suo modo abituale di interpretare le cose. Il piacere della risata nasce dalla comprensione di tale incongruità, come un problema che è stato risolto in modo insolito. Un esempio può essere la seguente barzelletta: “Un tale entra nella stazione di polizia, mette un topo morto sul bancone e si lamenta: Qualcuno ha lanciato questo topo davanti alla mia finestra!. – Va bene – dice il poliziotto – se ritorna tra sei mesi e nessuno lo ha reclamato se lo può tenere!”. In generale, quindi, si può affermare che lo humor si verifica in una condizione di “trasgressione” dove lo stimolo diverso dal modello cognitivo abituale rappresenta una violazione alla regola. 
Ci sono differenti modelli umoristici su cui influiscono fattori sociali, ambientali e personali e non si deve tralasciare il mondo affettivo-emotivo dell’individuo che ha un ruolo così importante nella espressione della risata e nella comunicazione di benessere e divertimento. La risata offre la giusta carica per affrontare la vita con dinamismo ed è contagiosa, allieta in un istante un’intera giornata.

Riflettiamo sull’umorismoultima modifica: 2009-04-15T20:04:00+02:00da
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