DIRETTAMENTE DAL GENIO DI STRUDELONE ECCO A VOI UN ALTRO SUO RACCONTO
Cristina: <<Non credo che ci conosciamo.. >>
Dario: <<No, intendevo dire.. ci vogliamo conoscere? >>
Cristina: <<Perché dovremmo.. non so nemmeno chi tu sia>>
Dario: <<Bè.. siamo in due. Nemmeno io so chi tu sia>>
Cristina: <<In questo momento sono impegnata in altra conversazione più elevata>>
Dario: <<Che aspetti, mollalo.. posso darti di più>>
Cristina: <<Guarda che non faccio quel mestiere.. >>
Dario: <<Ma non intendevo quel ‘di più’!! Un di più diverso>>
Cristina: <<Non guardo la tv ed odio le pay tv.. tienitelo pure il tuo d+!!>>
Dario: <<Sai che hai un bel profilo? >>
Cristina: <<A quale dei due ti riferisci.. quello che leggi o quello che vedi? >>
Dario: <<Quello che leggo, ovvio>>
Cristina: <<Accidenti a te!! A momenti mi accecavi un occhio.. cerca di stare attento>>
Dario: <<Un occhio? Ma.. come?! Con cosa?!? >>
Cristina: <<Col naso.. l’hai sparata così grossa che ha spaccato il mio e il tuo di monitor.. eheheheh>>
Dario: <<Volevo solo farti un complimento.. mi riferivo ai tuoi interessi.. quelli che leggo sul profilo>>
Cristina: <<Lettura.. dischi.. cinema… non mi sembrano cose così eclatanti ed esclusive per le quali complimentarsi..>>
Dario: <<Non è mica colpa mia se non fai parapendio o free climbing!! >>
Cristina: <<La ragazza del profilo comunque non sono io.. è mia sorella, ma ora non è in chat; lei risponde cordialmente agli stupidi che esordiscono con “Ciao, ci conosciamo?” e ci esce pure la sera e… questo giro mi sa che ti va male! Dimmi la verità.. non rosichi almeno un pò?!? >>
Dario: <<Non so perché sto ancora qui a parlarti!!! >>
Cristina: <<Già vorrei capirlo anch’io.. perché non provi a dialogare un po’ coi tuoi ormoni e cerchi di farli ragionare.. magari arrivate a un punto d’incontro dignitoso per tutti.. >>
Dario: <<Ah.. voi donne!! Siete tutte convinte che noi ragioniamo con quello.. >>
Cristina: <<No.. io non lo sono.. sono certa che tu non ragioni con quello, ma .. ‘per’ quello!! >>
Dario: <<Non credo si possa evincere da ciò che ho scritto.. mi sembra d’essere stato abbastanza corretto.. ho chiesto solo di conoscerci, mica di scopare!! >>
Cristina: <<Avrei preferito che mi avessi chiesto la seconda.. >>
Dario: <<Davvero?!? >>
Cristina: <<Sì, ho la casa con la polvere che mi arriva alle ginocchia e se ti fossi offerto per scopare l’avrei gradito.. >>
Dario: <<Scherzosissima creatura evanescente.. eppure sento che dentro sei dolcissima, come una deliziosa confettura di fragole.. >>
Cristina: <<Sì è vero.. dentro di me sono molto dolce e il mio cuore trabocca di miele.. ma anche tu devi essere tanto dolce.. >>
Dario: <<Sì.. lo sono.. lo sono proprio tanto.. te ne sei accorta alla fine!! >>
Cristina: <<Certo che me ne sono accorta.. Sei tanto dolce e non solo nel cuore.. >>
Dario: <<E dove ancora? >>
Cristina: <<Nella testa.. sei d’un ‘dolce’.. mmmmm.. >>
Dario: <<Ma insomma, chi ti credi d’essere per parlami così.. non ci conosciamo nemmeno e magari sei d’un brutto che mette inquietudine!! >>
Cristina: <<Non sono cose che ti riguardano e comunque io sono bellissima… soprattutto dentro!>>
Dario: <<Perché se esci di casa peggiori?!? Eheheheheh…>>
Cristina: <<O mio dio, perdonalo perché non sa quello che dice!! >>
Dario: <<Usciamo.. mi accollo volentieri il rischio di un tuo peggioramento fisico a presa rapida.. ho un certo gusto per l’orrido e in passato ho preparato anche una tesina su ‘I dolori del giovane Werther’.>>
Cristina: <<Che palle i dolori alle vertebre… studiavi a medicina?!? >>
Dario: <<Seee… ero internista!! >>
Cristina: <<Ahhhh, arredatore.. gli interni sono sempre stati la mia passione, avrei voluto fare l’arredatrice anch’io, ma.. non ce l’ho fatta!! >>
Dario: <<Ti mancava poco? >>
Cristina: <<Ho smesso alla quarta elementare.. >>
Dario: <<A beh.. peccato, con qualche sforzo in più avresti potuto anche farcela.. hai mai pensato di riprendere? >>
Cristina: <<No, non amo la regia.. una volta però mi hanno proposto una parte da non protagonista in un film, ma non ho fatto in tempo ad accettare.. >>
Dario: <<Che film? >>
Cristina: <<Ghost parte prima>>
Dario: <<Come mai non hai fatto in tempo? >>
Cristina: <<E’ partito prima… appunto! >>
Dario: <<Ah.. allora che dici, ci vediamo? >>
Cristina: <<Io dico di sì>>
Dario: <<Davvero??? >>
Cristina: <<Sicuro.. se riusciamo a digitare correttamente sui tasti e a leggere nitidamente sul monitor.. direi che ci vediamo benissimo eccome.. da 10 decimi e lode!! >>
Dario: <<Ma ti va sempre di scherzare, Cristina?!? Io vorrei conoscerti davvero!! >>
Cristina: <<E se non fossi come tu speri.. magari non mi trucco come piace a te e non ho i capelli lunghi coi riccioletti dorati e poi.. non porto gonne corte, ma vesti lunghe e comode.. >>
Dario: <<Mmmm… lunghe e comode.. sìììì!!! Sento già che ti adoro>>
Cristina: <<Ecco, bravo, mi piace la gente che cade in adorazione.. voglio darti una possibilità, dopo tutto grazie alla tua tenacia mi stai simpatico.. >>
Dario: <<Non starai mica scherzando ancora?!? >>
Cristina: <<Ma no che non scherzo.. conosci la Chiesa di Sant’Ernesto? >>
Dario: <<Sì.. quella attaccata alla piazzetta, in fondo alla via principale.. >>
Cristina: <<Bene, io ogni domenica ci vado a messa alle 9.30.. magari, per iniziare, potremmo cominciare a vederci lì.. >>
Dario: <<Ma come faccio a riconoscerti.. non so niente di te.. come ti chiami, quanto sei alta, il colore dei tuoi occhi, dei tuoi capelli, le tue… misure!! >>
Cristina: <<Non credo che occorra sapere tutto questo.. credo che ti basti guardare attentamente negli occhi le ragazze che ti stanno intorno e se una risponderà al tuo sguardo.. quella sono io.. Allora, ci sarai?? >>
Dario: <<Sicuro che ci sarò, mi accamperò dietro la porta della chiesa sin dal venerdì sera.. quella messa lì non me la perderei per niente al mondo!! >>
Cristina: <<Dici davvero? Neanche per una sana discoteca del sabato notte che poi il giorno dopo sei in coma profondo e non sposti dal letto neanche in prima? >>
Dario: <<Macchè discoteca.. il mio posto è già su una delle panche della Chiesa di sant’Ernesto.. è bello che prenotato.. mi ci vedo già seduto a mani giunte e, appena il prete dice ‘in ginocchio fedeli’, mi fiondo giù sulle ginocchia senza paura né paracadute!!! >>
Cristina: <<Bene.. sono contenta.. sai che mi piaci Dario? Adesso devo proprio andare, mi chiamano per la cena.. a domenica>>
Dario: <<A domenica Cristina:.. bacio bacetto… etto.. etto>>
“E anche questa è fatta” – fece l’uomo tra sé e sé, alzandosi dalla seggiola – “un po’ più dura del solito, ma.. è andata! ”. Si stiracchiò un attimo giunto a metà stanza, quindi andò alla porta ad aprire.
“Ah siete qui padre?” – esordì una vecchietta con una vocina alquanto contrariata – “ancora a giocherellare con quell’aggeggio del diavolo?!? ”
“Sarà pure un aggeggio del diavolo, Dana” – rispose l’altro – “ma io lo uso per mano di Dio.. ”
“L’avete fatto ancora? ” – chiese l’altra con gli occhi stravolti mentre con la mano abbozzava rapida un approssimativo segno della croce.
“Sì, l’ho fatto, Dana” – ammise l’altro senza batter ciglio – “e con questo pargoletto domenica mattina saranno in venti i giovanotti che verranno a messa svegli e puntuali alle 9 e mezza”.
“Ma non vi vergognate, Padre Cristina?!? ” – inveì la donna sconcertata.
“No, che non mi vergogno Dana.. dopo tutto dico solo la verità e troveranno tutti ciò che cercano.. una creatura divina di nome Cristina, senza trucco in viso né capelli lunghi e riccioluti, che porta una veste lunga e comoda.. ”
“..e magari dice pure messa!! ” – completò la donna con sarcasmo – “il Vaticano non approverebbe!! ”
“Già.. non approverebbe” – confermò il prete – “il Vaticano cura solo il virtuoso, non anche il virtuale..”
“Siete solo uno stupido prete megalomane ed esibizionista” – sentenziò la donna a mo’ d’anatema – “un travestito cibernetico, un triste fenomeno da baraccone ed anche un pò..”
“.. sexy?” – l’interruppe il prete – “perché no Dana.. mi sta bene tutto, anche questo, se vale a salvare anche una soltanto delle mie giovani pecorelle virtuali.. La Chiesa non deve guardare il mondo dal di fuori, deve scorrerci dentro!!”. Sì girò verso il piccolo armadietto dove teneva i paramenti sacri, ne trasse fuori una tunica bianca e una stola colorata che indossò con molta cura assorto in preghiera, dopo di che concluse – “Apri pure il sipario della messa vespertina; sono pronto a sfilare col mio prêt-à-porter e l’approvazione del vaticano per le arzille vecchiette di Vittorio Veneto..”