Nov 5, 2010 - messaggi    2 Comments

Gli UFO di Mussolini

 

 

 

9945.jpg

 

Premessa: la vicenda degli “UFO di Mussolini” è ritenuta altamente controversa e non provata.

 

Da documenti la cui autenticità non è provata risulta che nel 1933 in Italia ci furono un ondata di avvistamenti UFO che portò il governo fascista a interessarsi del fenomeno e ad incaricare a degli studiosi di studiare la cosa.

Secondo le ricostruzioni ufologiche fatte sulla base di questi documenti, emergerebbe quanto segue.

Nel Giugno del 1933  in Lombardia un velivolo alieno atterrò (o forse si schiantò). Della questione, se ne occupò direttamente il Duce che istituì una gruppo segreto di ricerca sui veicoli alieni. Infatti dell’evento se ne occupò un gruppo di ricerca sui veicoli alieni detto RS/33 che aveva nell’O.V.R.A. (la Polizia Segreta Fascista), il suo braccio destro, ed era presieduto da Guglielmo Marconi. Oltre alla tecnologia aliena recuperata nel 1933, tale gruppo di ricerca raccolse anche molta documentazione sugli UFO, comprese foto e filmati.

 Altro materiale fu fatto sparire dopo la seconda guerra mondiale (?) ed i testimoni furono zittiti.

Sono stati rintracciati anche i presunti progetti di un disco volante realizzati da una persona che lavorava per Mussolini, si ipotizza seguendo studi sul disco volante osservato o recuperato nel 1933.

Si ipotizza anche che dallo studio della tecnologia aliena probabilmente recuperata nel 1933, Guglielmo Marconi realizzò negli anni successivi un’arma segreta conosciuta con il nome di “raggio della morte”, che aveva la capacità di fermare il funzionamento di qualsiasi veicolo a motore e di qualsiasi apparecchiature elettrica. Esperimenti segreti di Marconi di cui vi è una qualche traccia testimoniale parlano di auto ed aerei che improvvisamente smettevano di funzionare a comando per un periodo di tempo prestabilito.

Lo stesso Mussolini pare abbia rilasciato un’intervista giornalistica che parlava degli esperimenti effettuati da Marconi con il raggio della morte: sulla strada di Ostia, ad Acilia, fermò i motori delle automobili, delle motociclette e dei camion; nessuno sapeva rendersi conto dell’improvviso guasto. L’esperimento venne ripetuto sulla strada di Anzio con i medesimi risultati. Ad Orbetello due apparecchi radiocomandati vennero incendiati ad oltre duemila metri di altezza.

Gli effetti di quest’arma segreta erano in tutto e per tutto uguali agli effetti di interferenza elettromagnetica descritti decine di migliaia di volte dalle persone in automobile che hanno avuto incontri ravvicinati con veicoli alieni. Mussolini era affascinato da quest’arma e fece pressione su Marconi affinché la si potesse utilizzare in ambito militare. Tuttavia, Marconi era contrario all’utilizzo militare della sua invenzione, poiché per egli si trattava di un’invenzione e non di un’arma, ed anche perché il Papa in questione cercò di dissuadere il religiosissimo Marconi di consegnare tale invenzione nelle mani di Mussolini. Quindi Marconi cercò di temporeggiare e poi morì inaspettatamente, portandosi nella tomba il segreto della sua invenzione e lasciando Mussolini a bocca asciutta. O almeno questo dice la leggenda.

In ufologia si ipotizza che la realizzazione del raggio della morte da parte di Marconi può anche non avere una matrice di retroingegneria aliena ma  può essere dovuta anche ad una scoperta realizzata in seguito alle tante prove di trasmissioni in radiotelegrafia e radiotelefonia per mezzo di microonde.

Risulta interessante sottolineare che già negli anni’20 l’inventore inglese Grindell Matthews pare realizzò un marchingegno in grado di produrre gli stessi effetti del raggio della morte di Marconi, ma con un raggio d’azione limitato a 18 metri, e fu proprio il limitato raggio d’azione a far bocciare quest’invenzione dal Ministro dell’Aviazione inglese.

Nella seconda metà degli anni novanta, il Consiglio Scientifico dell’Aeronautica Militare Statunitense (AFSAB) divulgò le prospettive di sviluppo dell’American Air Force, con menzione all’esistenza di armi a microonde ad alto potenziale in grado di bloccare qualunque tipo di motore a combustione, di interferire sui sistemi elettronici d’aerei e di causare interruzioni di energia elettrica. Si tratta certamente del raggio della morte che Marconi aveva realizzato molti anni prima partendo però dalla stessa tecnologia aliena che anche i militari statunitensi hanno avuto modo di studiare.

 

Per informazioni dettagliate su questo caso e su tutti i documenti che lo riguardano, consiglio la lettura di questa inchiesta, che però parte decisamente dal presupposto che la vicenda sia vera (!):

http://www.edicolaweb.net/ufost09a.htm

 

Molte persone hanno sollevato dubbi su questa controversa vicenda, vista la totale mancanza di prove, tranne dei documenti da fonte anonima che potrebbero essere falsi. Il CISU, un noto ente ufologico serio, pubblicò anche un suo studio, con perizie e consultazioni,  in merito dove concludeva che la vicenda fosse falsa, cioè uno scherzo giocato da burloni ad un noto ente ufologico che però ci era cascato.

Tutta la storia sembra “cucita” addosso all’Italia per creare un caso simile a quello di Roswell, con tanto di comitato Majestic-12 (cioé l’RS-33). I documenti portati come prova, inviati da un fantomatico personaggio rimasto nell’ombra, non sembrano validare in pieno la tesi e non convincono.

Come per Roswell se fosse caduto un veicolo spaziale alieno in Italia sarebbe stato difficile mantenere, persino durante il Fascismo, una cortina di segreto rigorosa. Peraltro in un caso del genere il veicolo sarebbe stato inviato immediatamente presso il centro sperimentale di Guidonia per tutte le prove del caso, e non sarebbe stato tenuto in un hangar di una ditta privata (la Macchi). E siamo entrati in guerra con i biplani CR-42, i trimotori SM-79 e come top della tecnologia il Macchi C-200….Ma per favore.
Peraltro l’Italia proprio nel periodo 1933-35 ha toccato l’apice del proprio sviluppo aeronautico (come tutti gli appassionati ben sanno), dopodiché è iniziato un lento ma inesorabile declino dovuto ad una serie di cause strutturali (ben descritte nell’ottimo volume di Giuseppe D’Avanzo “Ali e Poltrone”).
Quindi viene a cadere qualsiasi ipotesi di “reverse engineering” tentata dall’Italia in quel periodo sul presunto velivolo alieno (ma i sostenitori di questa teoria diranno che gli italiani sono stati incapaci di effettuare il reverse engineering, peccato che l’Italia in quel campo all’epoca non era seconda a nessuno).
Qualcuno ha tentato di sostenere che alcuni progressi nel campo della propulsione a reazione compiuti in Italia siano “figli” di quell’evento. Vorrei subito sfatare questa bufala in quanto gli studi dell’Ing. Secondo Campini, culminati nel velivolo a motoreazione Caproni-Campini CC1, sono stati avviati all’inizio degli anni ’30, quindi prima del presunto crash.
Per quanto riguarda presunti avvistamenti di UFO da parte dei piloti della Regia Aeronautica a me non risultano. Gli unici di cui sono a conoscenza sono quelli relativi ai cosidetti “Foo Fighters” avvenuti da parte dei piloti dell’USAAF e della RAF sopra la Germania durante la II Guerra Mondiale.
 

 

 

CEIFAN
Centro di Indagine sui Fenomeni Anomali
diretto dal
dott. Pasquariello Domenico

Gli UFO di Mussoliniultima modifica: 2010-11-05T15:32:00+01:00da lauratani
Reposta per primo quest’articolo

2 Commenti

  • Un post un pò lunghetto che in questo momento non posso leggere , per mancanza di tempo e di neuroni che a quest’ora della mattina , i poochi rimasti, sonnecchiano ancora….ahahah!!!

    Un abbraccio laura e buon fine settimana!

  • Da piccolo gli UFO erano una mia fissazione, me li sognavo spessissimo di notte e nei miei temi delle elementari erano i protagonisti: non a caso, ho molto amato la serie X-FILE.