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Mar 31, 2017 - Senza categoria    Commenti disabilitati su come fare una denuncia

come fare una denuncia

Denuncia, querela, esposto

 

Denuncia

La denuncia da parte dei privati è l’atto con il quale ogni persona porta a conoscenza dell’autorità – pubblico ministero o ufficiale di polizia giudiziaria (e non anche un agente) – un reato perseguibile d’ufficio del quale ha notizia.
Nella generalità dei casi la denuncia è facoltativa ed è obbligatoria nei casi espressamente previsti dalla legge.
La denuncia può essere presentata in forma orale o scritta. Nel primo caso l’ufficiale di polizia giudiziaria – o il pubblico ministero – redige verbale, mentre nel secondo l’atto dovrà essere sottoscritto dal denunciante o da un suo procuratore legale. Per la denuncia da parte dei privati non è previsto un contenuto formale tipico e il denunciante può limitarsi alla semplice esposizione del fatto.
Quando la denuncia è facoltativa non è previsto alcun termine per la sua presentazione, mentre nei casi di denuncia obbligatoria apposite disposizioni stabiliscono il termine entro il quale essa deve essere fatta.
La persona che presenta una denuncia ha diritto di ottenere attestazione della ricezione.

Querela

La querela è la dichiarazione con la quale – personalmente o a mezzo di procuratore speciale – la persona offesa dal reato o il suo legale rappresentante chiede espressamente che si proceda in ordine ad un fatto previsto dalla legge come reato (ossia fa richiesta di punizione) per il quale non debba procedersi d’ufficio o dietro richiesta o istanza. La querela configura una condizione di procedibilità, ma contestualmente contiene l’informazione sul fatto-reato.
La querela va fatta, oralmente o per iscritto, al pubblico ministero, a un ufficiale di polizia giudiziaria o, all’estero, a un agente consolare, e presentata personalmente o a mezzo di procuratore speciale, ma, con sottoscrizione autentica, può essere anche recapitata da un incaricato o spedita per posta in piego raccomandato.
L’Autorità che riceve la querela deve provvedere all’attestazione della data e del luogo della presentazione, alla identificazione della persona che propone la querela ed alla trasmissione degli atti all’ufficio del pubblico ministero (art. 347 c.p.p.).

Non sono dettate regole particolari in ordine al contenuto dell’atto di querela. E’ sufficiente, ma anche essenziale, che oltre ad essere indicato il fatto-reato (con ulteriori eventuali notizie circa il suo autore e le fonti di prova) risulti dalla querela la manifestazione non equivoca del querelante affinché si proceda in ordine al fatto-reato medesimo e se ne punisca il colpevole.
Anche chi presenta la querela ha diritto di ottenerne l’attestazione di ricezione (art. 107 att.).
Eccezionalmente, in caso di flagranza di delitto che impone o consente l’arresto (artt. 380 comma 3 e 381 comma 3), la querela può essere proposta (anche con dichiarazione orale) ad un agente – anziché ad un ufficiale di polizia giudiziaria – presente nel luogo. Nel verbale di arresto va dato atto della dichiarazione di querela.

Il diritto di querela deve essere esercitato, a pena di decadenza, entro tre mesi dal giorno della notizia del fatto che costituisce reato. Il termine è di sei mesi quando si tratta di delitti contro la libertà sessuale (violenza sessuale non di gruppo poiché, per questa, si procede d’ufficio – o atti sessuali con minorenne: artt. 609-bis, ter, quater del c.p., art. 609 septies comma 2 c.p.).

Si può rinunciare al diritto di proporre querela.
La rinuncia può essere espressa (atto redatto in forma scritta) o tacita (compimento di fatti incompatibili con la volontà di querelarsi) ed implica la perdita del diritto di proporre querela (art. 339).
La rinuncia al diritto di proporre querela è un atto preventivo in quanto presuppone che la querela non sia stata presentata. Se la querela è stata presentata può però provvedersi alla sua revoca. La revoca della querela prende il nome di remissione.

La remissione è, dunque, l’atto con cui la persona offesa o chi la rappresenta propone la revoca della querela.
Per essere efficace (e produrre l’estinzione del reato – art. 152 c.p.), la remissione deve però essere accettata. Anche per questo motivo la remissione si differenzia dalla denuncia che invece è un atto unilaterale. Poiché la persona querelata ha interesse, se innocente, a dimostrare attraverso il processo, la sua completa estraneità al fatto-reato che le è stato addebitato, la remissione non produce effetto se il querelato l’ha espressamente o tacitamente ricusata (art. 155 c.p.).

Istanza di procedimento

L’istanza di procedimento è la domanda, presentata al P.M. o alla P.G. o anche ad un agente consolare all’estero, con la quale la persona offesa di taluni delitti comuni (cioè non politici: art. 8 c. 3 c.p.) commessi all’estero dal cittadino o dallo straniero (e che se fossero stati commessi nel territorio dello Stato sarebbero perseguiti d’ufficio: artt. 9 co. 2 e 10 co. 1 c.p.) chiede che si proceda nei confronti dell’autore del fatto.
L’istanza è irrevocabile e rappresenta una condizione di procedibilità: in sua assenza infatti per quel reato non potrebbe celebrarsi alcun processo.
L’istanza può essere presentata entro 3 mesi dalla ricezione della notizia del fatto-reato ed entro tre anni dalla presenza del colpevole sul territorio dello Stato.

Esposto

L’esposto è l’atto col quale si richiede l’intervento dell’Autorità di Pubblica Sicurezza per mediare dissidi privati tra le parti in contesa.
Alla composizione bonaria della lite, l’Autorità di P.S. provvede a mezzo degli Ufficiali di P.S. (appartenenti al ruolo dei dirigenti e dei commissari della Polizia di Stato ed Ufficiali dei Carabinieri), i quali redigono verbale che può essere prodotto in giudizio con valore di scrittura privata riconosciuta.
Qualora dai fatti si configuri un reato, l’Ufficiale di P.S., se il fatto è perseguibile d’ufficio, deve informare l’Autorità giudiziaria, mentre se trattasi di delitti perseguibili a querela può, a richiesta, esperire un preventivo componimento della vertenza, senza che ciò pregiudichi il successivo esercizio del diritto di querela.

Gen 22, 2017 - Senza categoria    Commenti disabilitati su La mia risposta a Charlie Hebdo

La mia risposta a Charlie Hebdo

Cattura
Valanga Hotel Rigopiano: la morte in sci, Charlie Hebdo ironizza sulla tragedia

Charlie Hebdo, il noto settimanale satirico francese ironizza sulla valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano

 Il giornale satirico francese ‘Charlie Hebdo‘ torna ad occuparsi dell’Italia e questa volta lo fa con una vignetta chiaramente riferita alla tragedia dell’Hotel Rigopiano, travolto da una valanga. L’immagine pubblicata mostra la morte – rappresentata come uno scheletro con due falci al posto dei bastoncini – intenta a scendere con gli sci da una montagna. Sullo sfondo rosso sangue si vedono case e alberi divelti dalla forza della valanga. “Italie, la neige est arrivée (Italia, la neve è arrivata)”, si legge nella parte superiore della vignetta; in basso, invece, compare la scritta “Y en aura pour tout le monde (Non ce ne sarà per tutti)”. La scorsa estate, dopo il terremoto nel centro Italia, ‘Charlie Hebdo’ aveva paragonato le vittime a un piatto di lasagne.

Nov 4, 2016 - Senza categoria    Commenti disabilitati su STORIA SENZA CODA NE’ CAPO

STORIA SENZA CODA NE’ CAPO

Vagavo nel vuoto, l’asfalto era duro, posai la valigia chiusa sullo spillo del letto, non la aprii, dentro c’erano cose che non avevo mai avuto, lo scafandro della prima comunione, il ventaglio per andare in auto, l’anello da collo che usavo alle medie.

Misi tutto in un angolo e me ne dimenticai. La valigia era piena di ricordi, e perciò bella pesante, per questo pensai di portarla dall’orologiaio, ma l’orologiaio era distante, perciò presi la bici per fare prima.

Mi avviai a piedi e dopo 5 minuti arrivai a destinazione. C’era davvero tanta gente e mi misi pazientemente in fila.

Molte persone brontolavano perchè “arriva bene chi arriva ultimo”, ma io aspettavo con pazienza, ma quando venne il mio turno e toccò a me pensai bene di fregarmene e di saltare la fila e andai a pagare il biglietto.

Con il biglietto omaggio finalmente entrai e vidi una cosa stupenda, una sala enorme e luminosissima e stavano proiettando un film commovente e la scena indimenticabile che io preferii e che mi fece sognare fu: THE END.

(Strampalaura)

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Ott 14, 2016 - Senza categoria    Commenti disabilitati su LAO TZU

LAO TZU

È meglio accendere una lampada, che maledire l’oscurità.