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Ott 23, 2008 - animali    24 Comments

ANIMALI,NON COSE.PROPOSTA DI LEGGE

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Animali, non cose. Legge bipartisan per tutela e divorzi

ROMA – Piu’ tutela per cani, gatti & Co. Riconoscere nel Codice Civile gli animali non più come cose, beni mobili, ma come esseri senzienti, per coerenza con gli avanzamenti compiuti dal Codice Penale quattro anni fa contro i maltrattamenti, con le plurime sentenze della Corte di Cassazione e con la recente legge di ratifica del nuovo Trattato europeo. Riconoscere la nuova categoria degli “animali familiari”, prendendo atto della diffusione dei domestici, non più solo cani e gatti, ormai in una famiglia italiana su due, favorendo una coesistenza che preveda la loro tutela in caso di divorzi, testamenti, pignoramenti, così come il diritto al soccorso, alla circolazione su mezzi di traspor460912883.jpgto e alla normale vita nei condomini.

Con questi due grandi obiettivi, che recepirebbero l’avanzamento culturale e di Calendarsensibilità ampiamente maggioritario nel nostro Paese a favore della tutela degli animali, la Lav (www.lav.it) assieme ad avvocati e magistrati ha oggi lanciato una nuova importante campagna istituzionale presentando alla Camera una proposta di legge bipartisan sostenuta dall’Intergruppo parlamentare animali e dalla Sezione di medicinale legale e legislazione veterinaria dell’Università di Milano, presente la sottosegretario alla Salute, Francesca Martini.

“E’ un obiettivo ambizioso ma dovuto che nasce da tanti casi concreti e quotidiani, dal sospeso divieto d’ingresso dei cani sui treni al divieto per le ambulanze veterinarie di utilizzare la sirena, dalla possibilità di affidamento condiviso come per i minori in caso di separazione al non obbligo di fermarsi per un incidente con animali, ai necessari riconoscimenti del danno biologico ed esistenziale– dice Gianluca Felicetti, presidente Lav– siamo sicuri che questa nuova legislatura vorrà caratterizzarsi per questo nuovo passo in avanti, in coerenza con i recenti atti nazionali ed europei che hanno preso atto dell’importanza morale degli animali nella società”.

Fra gli interventi quelli di Francesca Rescigno, docente di Istituzioni di diritto pubblico presso l’Università di Bologna, Franca Fossati del dipartimento di Scienze cliniche veterinarie dell’Università di Milano, e quelli degli avvocati Giovanni Adamo, Luca Scagliotti, Stefano Azzolina, Maurizio Mazzi e Maria Teresa Semeraro dei veterinari Anmvi.

LA PROPOSTA DI LEGGE – Ecco, in pillole, la proposta di legge bipartisan che amplia la tutela giuridica degli animali.

-Gli ani1265017293.jpgmali non sarebbero più classificati come cose, beni mobili, ma come esseri senzienti, alla luce del nuovo Trattato europeo e delle plurime pronunce della Corte di Cassazione.

-Riconoscimento della nuova categoria di “animale familiare”: ogni animale domestico, non solo cane o gatto, tenuto per compagnia e senza fini alimentari. Possibilità per chi vive con animali “da reddito”, con certificata esclusione di commercializzazione e macellazione, di non essere considerato allevatore.

-Danni da animali e ad animali: sarebbero riconoscibili ai proprietari di animali e alle associazioni animaliste oltre i danni morali, anche quelli biologici, ed esistenziali.

-Separazione di coniugi o conviventi: in mancanza di accordo tra le parti il Tribunale affida l’animale in via esclusiva o condivisa alla parte in grado di garantire la sistemazione migliore.

-Regolamenti condominiali e contratti di affitto, doveri del proprietario: vengono dichiarati nulli eventuali divieti al diritto di convivere con animali familiari, alla circolazione nelle parti comuni, all’accudimento, restando ferma la responsabilità per qualunque danno eventualmente arrecato.

-Testamenti: gli animali lasciati sono presi in carico dal curatore per stabilirne la sistemazione migliore. E’ legittima la devoluzione di beni con il vincolo alla miglior custodia degli animali.

– Continua il sunto della proposta di legge bipartisan che punta ad ampliare la tutela giuridica degli animali.

-Pignoramenti e aste giudiziarie: gli animali familiari sono impignorabili e non possono essere messi all’asta giudiziaria.

-Locali pubblici o aperti al pubblico, mezzi di trasporto: l’accesso è sempre consentito a cani e gatti in trasportino e ai cani condotti al guinzaglio con disponibilità di museruola.

-Diritto al soccorso di animali: obbligo di fermarsi in caso di incidente con richiesta di intervento medico veterinario, il trasporto di un animale in gravi condizioni di salute è effettuato in stato di necessità per eventuali violazioni al codice della Strada, riconoscimento alle autoambulanze e mezzi di soccorso per animali o di vigilanza zoofila dei dispositivi acustici e visivi di allarme.

-Diritto al soccorso per animali vaganti non di proprietà o feriti: chiunque deve darne avviso al Sindaco o comunque all’Autorità.

-Proprietà degli animali: divieto di marchiatura a fuoco, taglio di code e orecchie.

– Continua il sunto della proposta di legge bipartisan che punta ad ampliare la tutela giuridica degli animali.

-Ven639160643.jpgdita: non sarebbe più permessa la vendita con riserva di godimento e la vendita a prova. Definizione di allevatore e imprenditore agricolo estesa a chiunque fa riprodurre e cede a titolo oneroso un animale.

-Cani e cavalli utilizzati dalle Polizie: non sarebbero più classificabili in base al loro valore economico, al termine del servizio devono essere ceduti a chi può garantirne il benessere con esclusione della macellazione per gli equidi, estensione agli animali del Fondo di garanzia per le vittime della strada.

-Detenuti e legge penitenziaria: sarebbe permesso il colloquio dei detenuti con animali familiari.

 

Set 17, 2008 - gatti    38 Comments

LA LEGGE E’UGUALE PERTUTTI,MA PER ALCUNI E’MENO UGUALE

La suprema corte non ama gli animali

6-Settembre-2008 

gatto-appeso.jpgL’avvocato Roberto Colica, scrive una considerazione relativa ad una sentenza della Cassazione in fatto di animali.

So che l’argomento non è strettamente correlato con la vita quotidiana del nostro quartiere, ma la notizia dell’ennesima assurdità giurisprudenziale della suprema corte (scritta non a caso con la minuscola), merita qualche commento.
Dunque cosa è successo? Due gatti, anni fa (teniamo sempre presente i tempi della nostra giustizia…) rimasero intrappolati in una legnaia. Un uomo, dopo aver constatato che non era possibile prenderli in un altro modo, non ha potuto fare altro che sfondare la porta e trarre in salvo i due impauriti felini. Fin qui nulla di strano. Ma il guaio è che la legnaia non era sua ed il vicino di casa ha pensato bene di fargli causa. Solita lunghissima trafila giudiziaria: primo grado, appello e infine cassazione, che emette questa “fantastica” sentenza: l’animale domestico che si trova in stato di necessità non ha gli stessi diritti delle persone e dunque non si possono danneggiare i beni del vicino nel tentativo di salvare il proprio gatto o cane, rimasto intrappolato.

Se il salvataggio avesse come destinatario una persona, invece, il comportamento sarebbe lecito”. (sentenza n. 34589/08). L’uomo, già condannato nei precedenti gradi di giudizio, aveva presentato ricorso affermando di aver agito in stato di necessità, ed invocando l’art. 54 del codice penale che, appunto, sancisce che “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”. Continua infatti la sentenza, spiegando che non è possibile invocare “il motivo concernente l’applicazione dell’articolo 54 del codice penale, in relazione al danneggiamento della legnaia al fine di salvare i gatti prigionieri, in quanto la suddetta norma, nel prevedere la non punibilità di chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sè o altri dal pericolo di un danno grave alla persona, non fa alcun riferimento al pericolo di un danno grave agli animali, non potendosi pacificamente questi ultimi farsi rientrare nel concetto di persona” (sic!). Fantastico! Anni e anni di lotte per cercare di inculcare il sacrosanto principio della tutelabilità della vita di qualsiasi essere senziente, campagne (ipocrite!) sul “non lo abbandonate!”, riforme per cercare di ampliare l’ambito di applicazione delle norme riguardanti la punibilità del maltrattamento degli animali (è stato addirittura creato un nuovo titolo del Codice Panale: “titolo IX-bis – dei delitti contro il sentimento per gli animali”), tutto vanificato dalla miopia giudiziaria degli ermellini (parlo dei giudici non degli animali)! Ormai chiunque vorrà abbandonare un animale, sottoporlo a sevizie, lasciarlo chiuso per ore in auto sotto il sole, o chissà cosa (la letteratura sulle sevizie inflitte agli animali è purtroppo molto ampia) si sentirà autorizzato a farlo: che diamine, mica parliamo di esseri umani, lo ha insegnato pure la cassazione!

Mi convinco a questo punto sempre di più che aveva ragione Henry Louis Mencken: ”

L’ingiustizia si sopporta con relativa facilità: quello che fa male è la giustizia.”
Grazie per l’ospitalità.
Roberto Colica