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Gen 30, 2009 - cani    8 Comments

segnalato da pupillo shan che ringrazio

Pioggia di mail per il cane segregato.

Animali morti nella ciotola dell’acqua, niente cibo nè riparo. Il padrone vuole che resti lì. Anpana: “Sono quaranta giorni che nessuno fa nulla”.

SIENA30.01.2009
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Strada dei Tufi Il recinto è in una zona isolata

Il tam tam è rimbalzato in ogni parte d’Italia, e la vicenda del cane segregato in pessime condizioni igieniche in un recinto nella strada dei Tufi ha commosso ed indignato tutti coloro che amano e rispettano gli animali. Una pioggia di mail ha inondato le caselle di posta elettronica di Forestale, assessore all’Ambiente del comune di Siena, servizio veterinario e anche del Corriere di Siena. “A metà dicembre fu segnalato alla nostra associazione, l’Anpana di Siena, – spiegano – un cane che viveva confinato in un campo alle porte di Siena. Un nostro volontario si recò sul posto e restò sbigottito dalla visione: il cane era un incrocio di maremmano, che viveva completamente isolato, in un recinto di fortuna, fra gli escrementi. Il suo giaciglio era una cuccia di plastica ed il riparo una specie di bandone di latta arrugginito, nel secchio dell’acqua c’era uno scarafaggio morto. Non c’erano ciotole con il cibo. Subito chiedemmo l’intervento del corpo Forestale dello Stato, che, a sua volta, richiese l’intervento della Usl – servizio veterinario. A distanza di 40 giorni il cane si trova sempre nella stessa condizione, sempre isolato, sempre senza riparo dal freddo, dal caldo e dall’acqua, in completa solitudine, con, evidentemente, il benestare della Usl e del corpo forestale. A chi giova che un animale venga tenuto in questo stato? Che significato ha la parola “maltrattamento” per gli enti di Siena preposti al controllo del benessere degli animali?”. “Dalla visione delle foto scattate il 13 dicembre – proseguono i soci dell’Anpana – scorso emerge che il povero animale era costretto a bere acqua sporca, nella quale galleggiava persino un animale morto e che la recinzione non presentava un adeguato riparo né dalla pioggia, né dal freddo, né dal sole estivo. Inoltre all’interno del recinto non erano presenti ciotole con il cibo, mentre era visibile del materiale tagliente e rugginoso con il quale il cane avrebbe potuto ferirsi. Essendo evidentemente mancato un tempestivo intervento atto a fare cessare la situazione di degrado e sofferenza in cui è costretto a vivere il cane, chiediamo chiarimenti in proposito, ed anche il significato che le autorità attribuiscono al concetto di maltrattamento animale, che non include le sole violenze fisiche, ma tutte quelle situazioni che pregiudicano il benessere fisico e psichico dell’animale”. “Credo che sia vergognoso trattare così gli animali – dice un altro messaggio – specie se pensiamo che nessuno è obbligato a tenerli, ma è altresì scandaloso che chi dovrebbe essere sensibile per mestiere ne faccia solo una questione d’ufficio. Ho sempre pensato che se è vero che esistono regole, è altrettanto vero che esiste il buonsenso e che a volte è quello che maggiormente contraddistingue il vero senso civico e sociale delle persone. Mi auguro che la questione non finisca su una scrivania ma che chi ha il potere per fare, faccia”. La responsabile dell’Anpana di Siena, una volta scoperta la situazione incredibile in cui era costretto il cane, aveva anche contattato il proprietario, avanzando una proposta di addestramento e migliore custodia della bestiola. L’uomo, pur disposto a far addestrare l’animale che attualmente morde, non è stato disposto a modificare le regole di vita del suo cane

S.Gu.

Gen 22, 2009 - cani    29 Comments

CACCIA AL KILLER

Caccia al serial killer dei cagnolini
Li uccide e infierisce sui loro corpi

Associazioni animaliste e forze dell’ordine sono alla ricerca di un

40enne stempiato e dai capelli castani che rapisce i cani e poi li uccide seviziandoli brutalmente. Il caso è approdato sulle tv nazionali. 

 Viareggio, 21 gennaio 2009 –

Il terrore per il serial killer dei cani. 

 A Viareggio e in Versilia gli animalisti sono sul piede di guerra. La preoccupazione riguarda in particolare le ‘imprese’ di uno spietato e malvagio personaggio che si aggira non solo nella periferia cittadina (al Varignano) ma anche in varie zone della bonifica massarosese sequestrando docili cani che poi sevizia squartandoli o amputandoli.

Il caso è stato denunciato in diretta tv da Rita Dalla Chiesa nello spazio animalista di ‘Forum’ e si è scatenata la caccia all’uomo

che gira quasi sempre a bordo di un Fiat Ducato bianco e secondo alcune testimonianze arriverebbe in Versilia da un paese della piana di Lucca, anche se questo particolare non è confermato. Avrebbe circa quarant’anni, è un po’ stempiato, con capelli castani.

 

Oltre ai singoli cittadini sono allarmatissime anche le associazioni animaliste. “Stiamo indagando per riuscire a coglierlo sul fatto – spiega Mariella La Galla, volontaria dell’Asav -. Finora ci sono diversi indizi, ma senza le prove che lo inchiodano non possiamo fare nulla e lui, purtroppo, continua ad agire. Speriamo che le forze dell’ordine lo blocchino presto”.

 

Ma cosa accade di preciso? “Si tratta sicuramente di un uomo malato — spiega La Galla – e con una mania per i cani. Adocchia le bestiole particolarmente docili e che si lasciano prendere, le controlla per qualche giorno e poi, appena si presenta l’occasione, le carica sul furgone per poi mettere in atto i suoi macabri giochi.

Non solo randagi quindi, ma anche cani che magari vengono fatti uscire di casa la mattina. Gli ultimi due che sono stati sequestrati e poi sono fuggiti (l’ultima volta due settimane fa) erano in condizioni pietose: una, con tanto di tatuaggio, denutrita e sfinita dalla sete, un altro imbevuto di benzina. I maltrattamenti e le crudeltà cui sono stati sottoposti erano indiscutibili”. E ci sarebbe anche il ritrovamento alcune settimane fa sempre nella zona del Varignano di una cagnolina spellata.